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Il colpo di coda di Lorenzo Carboncini

sabato 6 Aprile 2013

Il colpo di coda di Lorenzo Carboncini

PIEDILUCO, 06 aprile 2013 – Classe 1976, quattro Olimpiadi (con l’argento in quella di Sydney), un titolo mondiale, undici titoli italiani, un campione impareggiabile nel panorama remiero nazionale. Un campione a cui il pubblico di Piediluco, in questo primo appuntamento stagionale, ha tributato un affettuosissimo saluto. Un campione che sta pensando di appendere il remo al chiodo. ”In questo momento sto valutando le situazioni – confessa Lorenzo Carboncini -, sto valutando la mia parte mentale e fisiologica. E’ chiaro, avevo bisogno, dopo vent’anni di canottaggio ad alto livello, di staccare un po’ la spina, di vivere la famiglia e trovare le energie per provare a dare un ultimo colpo di coda”.

Sono in molti che nel passato recente hanno dato un ultimo colpo di coda, alle Olimpiadi di Londra ne abbiamo visto uno decisamente esaltante: ”Sì, sarebbe una bella cosa poter continuare, ma per continuare bisogna avere una grossa motivazione, soprattutto quando si ha a che fare con il canottaggio che è uno sport decisamente impegnativo. Con avversari di altissimi livelli, come dicevo prima, dobbiamo valutare bene le cose. In quest’anno di serenità e tranquillità occorrerà trovare le energie necessarie per vivere alla grande il resto del quadriennio”.

Che cosa potrebbe ricaricare la tua motivazione? “Mi ha fatto piacere partecipare a questa gara – continua Lorenzo Carboncini – anche se chiaramente con pochissimo allenamento. Mi ha fatto piacere vedere ragazzi che si impegnano e vedere il lavoro che la Federazione ha organizzato: mi sembra di capire che c’è grossa voglia di fare, con un grosso impegno da parte di tutti e poi ci sono giovani veramente motivati ed anche talentuosi. Questo potrebbe essere un ottimo slancio per ritrovare le energie e la motivazione”.

A parte tutto nel momento che sei salito in barca ti abbiamo visto sorridere, è un segno buono? “Ma sì, ho deciso di partecipare a questa gara, come molti avranno capito, per salutare gli amici, per non staccare del tutto e rimanere nell’ambiente. Quando esco in barca specialmente in una bella giornata, come oggi, mi viene sempre da sorridere, poi quando si fatica è un’altra storia”.

Che cosa si può fare per riportare Carboncini nel canottaggio ad alto livello? “Nessuno, a parte me, può aiutarmi a recuperare. Debbo semplicemente stare tranquillo per quest’anno e poi l’allenamento e lo staff tecnico faranno la differenza e mi aiuteranno a trovare la forma migliore, sempre nel caso che decidessi di continuare”.

Nel momento dell’arrivo nella regata di oggi hai sentito il particolare incoraggiamento del pubblico? “Nella fase di arrivo non si sente molto ciò che accade nelle tribune – conclude Carboncini -, però mi fa piacere che la gente mi sia stata vicina, anche se mi ha visto in una gara un po’ rilassata”.