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Romagnoli: L’obiettivo è far raggiungere il massimo ad ogni singolo  atleta

domenica 10 Marzo 2013

Romagnoli: L’obiettivo è far raggiungere il massimo ad ogni singolo  atleta

ROMA, 10 marzo 2013 – Vederli lavorare in un’armonia fatta di amicizia e professionalità rassicura sulla possibilità di ottenere risultati. Vivere una giornata con i nostri tecnici è entusiasmante per le competenze che sanno esprimere e per il modo efficace con cui le comunicano. Ognuno ha il suo ruolo ed in ogni momento si ha la sensazione che tutto sia sotto controllo. L’immancabile problema tecnico ad uno scalmo, l’affaticamento o l’infortunio di un atleta, lo stress da allenamento, tutto viene gestito con quella sapienza che deriva dagli studi e dall’esperienza che è sempre maestra vera. Claudio Romagnoli, responsabile del settore femminile, non sfugge a questa regola. La sua capacità di osservazione va oltre il fatto tecnico per arrivare alle complesse modalità con cui l’anima e il corpo di un’atleta reagiscono di fronte ad uno stimolo. Claudio è dotato di quella sensibilità totale di fronte al fatto sportivo che sorprende e che spiega il suo successo di allenatore.

Certamente è l’uomo giusto al posto giusto poiché gestire la complessità dello sport è cosa di alto livello. Il settore femminile del nostro sport non poteva avere guida migliore, sia per indiscussa competenza che per capacità di gestione del processo di allenamento. Non si scompone a fronte della gran mole di complimenti che gli sono giunti da ogni parte negli ultimi anni, ma è consapevole della nuova sfida. “Devo fare una premessa: in questi anni mi sono divertito con i miei ragazzi – afferma Claudio Romagnoli – mi sono divertito, ho preso tante soddisfazioni, mi sono goduto questi anni in maniera eccezionale perché quello che ho gestito con i miei collaboratori e le Società è stato davvero unico. Però mi sembrava giusto ed opportuno che cercassi altre motivazioni. Ormai Claudio è un uomo adulto e mi sembra giusto provare questa nuova sfida. La Federazione Canottaggio mi ha dato questa opportunità nel settore femminile e cercherò nel miglior modo possibile, con la mia esperienza, di fare il mio meglio. Perché a me le sfide piacciono. E questa mi sembra una grande sfida: creare in questi quattro anni equipaggi PL e senior da portare alle Olimpiadi del 2016. Questo è il mio obiettivo. Cercheremo di dare queste aspettative anche alle nostre atlete già affermate a livello internazionale e a quelle giovani che vogliamo portare in questo gruppo”.

Su quali indicazioni si svilupperà il lavoro di preparazione? “Io penso che sarà un grande lavoro sia a livello fisiologico che a livello tecnico, però a noi allenatori non fa paura lavorare, le nostre atlete sono dello stesso parere, per cui penso che con la nostra equipe di tecnici, in collaborazione con le Società, raggiungeremo i nostri obiettivi. L’importante è creare un ambiente sereno, motivato, nel quale si possa stare bene impegnandosi, poiché senza impegno non si ottiene nessun risultato. Tutto deve avvenire curando l’aspetto fisiologico, quello tecnico e soprattutto quello mentale che coordina questi due”. Quali sono i presupposti fondamentali per l’inizio di questo quadriennio? “I punti fondamentali sono quelli che portano a conoscere le nostre atlete. Un allenatore deve conoscere i propri ragazzi per poi gestire sia i momenti di serenità che, soprattutto, i momenti di stress: durante il lavoro, prima di una gara di alto livello, prima di una selezione. Penso che con i raduni che il Dott. La Mura ha programmato nel giro di un paio di mesi riuscirò ad avere la situazione abbastanza sotto controllo, poi ci vorrà tempo per i particolari. L’obiettivo, secondo il mio punto di vista, è dato dal meglio che l’allenatore riesce ad ottenere da ogni singolo atleta”.