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Andrea Coppola: la vittoria di ciascun atleta è una vittoria di tutti

sabato 9 Marzo 2013

Andrea Coppola: la vittoria di ciascun atleta è una vittoria di tutti

ROMA, 09 marzo 2013 – Esperienza, competenze e grande voglia di fare. Queste le caratteristiche distintive di Andrea Coppola, tecnico campano il cui curriculum è una vera e propria garanzia. Il preparatore partenopeo infatti opera dal 1975. Allievo di La Mura, ha già servito il remo azzurro dal 1993 al 2000 nella squadra di punta senior. Dal 2007 al 2008 ha curato le squadre nazionali e oggi, sotto la direzione di La Mura è tornato a dirigere la squadra di punta senior.

Siamo al secondo raduno ed il primo a Sabaudia. Come procede il vostro lavoro? “Molto bene. Stiamo valutando tutti gli atleti a disposizione. Abbiamo operato una sorta di turn over nei due raduni che si sono succeduti. Alcuni atleti infatti non sono stati convocati per dare spazio a forze nuove da poter visionare. Vorremmo arrivare coprire tutte le barche, sia olimpiche che non olimpiche e creare le condizioni per cui gli atleti potranno salire su diverse barche offrendo sempre prestazioni di rilievo. In questo senso stiamo cercando di uniformare la tecnica ed offrire a tutti un interscambio di conoscenze sul piano teorico-pratico. Mi piacerebbe però chiarire un punto: per gli atleti non convocati non si può parlare di esclusione perché rientrano comunque nel programma della Federazione. Faccio riferimento ai futuri meeting, dove chi non ha ricevuto una convocazione oggi sarà invitato a partecipare, durante i quali si terranno le competizioni riservate ad atleti di vertice (due senza, quattro senza ed otto)”.

Come Le sembra che stia rispondendo il gruppo? “Per quello che posso percepire mi sembra che tra i ragazzi ci sia il giusto entusiasmo, fondamentale per poter sostenere i duri ritmi della preparazione. In questo momento stiamo insistendo molto sia sulla parte fisica che su quella tecnica. Va detto che stiamo portando avanti un lavoro completamente differente da quello adottato fino ad ora. In questo senso c’è bisogno di un maggior impegno da parte degli atleti che sono chiamati a rivedere i loro automatismi. Il loro stato di partenza, sia sotto il profilo tecnico e sia fisico, è molto distante da quello che noi vogliamo. Gradualmente però li stiamo accompagnando verso quella condizione da noi ritenuta essenziale per poter affrontare con successo gli impegni internazionali e per far ciò vogliamo innanzitutto cercare di far introiettare appieno la nuova metodologia di allenamento”.

Che importanza ha la sana competizione tra gli atleti? “La competizione è determinante per spingere il gruppo verso un incremento delle prestazioni. È importante in particolar modo per quello che riguarda i giovani che devono lottare per imporsi e scalzare gli atleti più esperti. Questo processo fisiologico è determinante per garantire il ricambio generazionale”.

Che clima si respira invece tra voi preparatori? “Oggi c’è una forte coesione in tutti i settori, tale per cui se un preparatore riscontra delle problematiche le fa notare, anche se non si tratta di un settore di sua competenza. La preparazione di ciascun atleta è seguita dal suo diretto responsabile coadiuvato dal contributo di tutti gli altri allenatori. Di principale importanza resta il benessere del gruppo che deve ottimizzare le prestazioni al fine di conseguire il comune obiettivo del risultato. In questa chiave di lettura i risultati del singolo atleta diventano da una parte il successo di tutti e dall’altra una spinta per gli atleti a seguire l’esempio di chi è riuscito ad ottenere l’obiettivo per cui tanto ha lavorato”.