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A volte ritornano …

domenica 10 Febbraio 2013

A volte ritornano …

TORINO, 10 febbraio 2013 – Era il 1975 o il 1976, ed a Torino, oltre che a frequentare l’ISEF ed a remare al Fiat, il Fiat di Palma e Iseppi, di Paco e Bebo, di Ciciu e Berini, per intenderci, il Fiat di Arturo Cascone insomma, per mantenermi, facevo l’istruttore di nuoto al Gymnasium e seguivo i corsi Cas del canottaggio. Orbene, un giorno arrivarono al 346 di corso Moncalieri in due: un alto e magrissimo spilungone ed uno basso ed un po’ tarchiato. Avevano già credo 15 o 16 anni,e dalla mia memoria di quasi sessantenne ricordo si chiamavano tutti e due Franco: Franco Villa e Franco Pantano. Visto che oramai le categorie allievi e cadetti erano oramai superate, decisi di avviarli alla vogata di punta, e l’unica barca a disposizione era un vecchio 2 con, ma andava bene lo stesso così per imparare per prendere la mano. Poi mentre uno dopo un po’ abbandonò (Villa), l’altro proseguì, e ottenne una serie di strepitosi successi.

Ottiene il primo successo nel 1978 quando si laurea campione italiano nell’otto pesi leggeri, complessivamente nella carriera terminata nel 1987, gareggiando sia nell’otto sia nel quattro senza, conquisterà ben undici titoli nelle varie categorie, nove secondi posti e due terzi posti. Nel 1980 è quinto con l’otto ai Mondiali e nel 1981 a Monaco è medaglia d’argento. Vince il Mondiale nel 1982 a Lucerna. Nel 1983 passa alle Forze Armate ed è primo alla regata internazionale di Lucerna nell’otto pesi leggeri ed è quarto ai Mondiali a Duisburg. Torna alla Sisport Fiat nel 1984 quando si classifica quinto ai Mondiali a Montreal stavolta nel quattro senza pesi leggeri. Nella stessa imbarcazione l’anno successivo è secondo ai Mondiali di Hazewinkel e secondo alla Regata Internazionale di Lucerna. Nel1986 torna sul gradino più alto del podio vincendo il Mondiale nel quattro senza pesi leggeri a Nottingham. Chiude nel 1987 dopo aver vinto le Universiadi a Zagabria nel quattro pesi leggeri, quindi è terzo alla Regata di Lucerna e terzo ai Mondiali a Copenaghen.

Sabato sera, mentre ero nel salone dell’Esperia, ad attendere le premiazioni, un’ombra attraversò la sala, io trasalii, ed ebbi una strana sensazione: Franco Pantano… Poi mi detti del visionario: a me Torino fa questo effetto; alle volte li vedo, altre penso di vedere amici, vogatori, di quarant’anni fa. Per cui non ci feci caso. Domenica mattina, scorrendo il programma, sulla formazione master olandese, con mia somma sorpresa, scoprì esserci anche Franco Pantano. Attesi il passaggio del suo otto, e mentre risaliva nel defaticamento, pensai di immortalarlo. Per tutta risposta lui alzò il braccio.
E’ proprio vero che a volte ritornano….

Maurizio Ustolin