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Daniele Zangla: Il remoergometro ridarà un linguaggio unico  al canottaggio””

sabato 19 Gennaio 2013

Daniele Zangla: Il remoergometro ridarà un linguaggio unico  al canottaggio””

di Stefano Lo Cicero Vaina

ROMA, 19 gennaio 2013 Il ruolo del remoergometro nel processo di allenamento del canottiere. Sarà questo il tema della conferenza nazionale allenatori che si svolgerà oggi pomeriggio a Catania, dalle 17:00 alle 18:30, all’interno della Vecchia Dogana, dove domani si disputerà il Campionato italiano di remoergometro. A tenere la lezione, Daniele Zangla, allenatore affermato, ex consigliere federale, attuale tecnico della Canottieri Trinacria e docente a Scienze Motorie, a Palermo.

Daniele, il tema di questa conferenza è il segno che il remoergometro tornerà ad avere un ruolo cruciale?
“Il remoergometro è uno strumento fondamentale per la preparazione tecnica e fisica di ogni canottiere, il che non significa che sarà l’unico metro di valutazione degli atleti. Sicuramente, però, fornisce dati oggettivi sulle capacità fisiologiche di un canottiere. Posso dire che con la nuova gestione tecnica si cercherà di reintrodurre un linguaggio unico, anche attraverso il remoergometro”.

Che significa?

“Vuol dire che è un attrezzo da usare correttamente, con le giuste impostazioni, anche perché, se fatto male, può generare infortuni. Per questo è necessario che venga applicata la tecnica corretta: la stessa che si usa in barca. Quello che si è perso in passato è appunto il concetto di remoergometro come strumento di supporto per la tecnica in barca. Quando si usa, tecnici e atleti devono sapere, ma lo sanno già, che non va trattato come un attrezzo su cui applicare forza e basta. L’obiettivo dev’essere vogare bene al remoergometro per remare bene in barca”.

Effettivamente, vedendo remare alcuni nostri grandi atleti, sembra che si sia perso lo stile elegante ed efficace di un tempo.

“Sì. Si è persa l’uniformità della vogata, forse anche perché si è cominciato a usare il remoergometro senza la giusta attenzione. Ripeto, tutti sanno che là sopra si pensa più alla forza che alla tecnica. Non bisogna stare attenti a equilibrio, direzione, ecc. Questo ha una conseguenza pericolosa: fa perdere l’abitudine a vogare bene, se non si sta attenti. Ma questa attenzione richiede uno sforzo molto maggiore”.

Visto che siamo alla vigilia del Campionato, ci sveli, se mai ci fosse, il segreto per far “girare” il remoergometro?
“Senz’altro la compattezza del movimento: a un centimetro di carrello che si muove deve corrispondere un centimetro di impugnatura che si sposta. Il corpo dev’essere un tutt’uno: questo garantisce la migliore trasmissione della forza. Naturalmente va anche rispettata la giusta separazione tra braccia busto e gambe”.

Tratto da rowingsicilia.org