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Gara di Varese del 24 novembre. Il parere di Vitagliano

martedì 17 Dicembre 2013

Gara di Varese del 24 novembre. Il parere di Vitagliano

ROMA, 17 dicembre 2013 – A seguito della verifica d’ufficio sui risultati della penultima gara in programma, la numero 18 del singolo junior maschile, nella regata di fondo disputatasi a Varese il 24 novembre scorso, la Commissione Direttiva Arbitrale, su indicazione del Presidente di Giuria cui erano pervenute delle segnalazioni di errore della classifica omologata sul campo, che non era stato possibile verificare a Varese, constatata l’assenza dei Cronometristi dopo il termine della manifestazione, ha provveduto in autonomia a rettificare l’ordine di arrivo che risulta come dall’avviso numero 95/2013 del 13 dicembre 2013. Al termine della vicenda abbiamo chiesto al Presidente dei Giudici Arbitri di chiarirci l’accaduto:

“L’accaduto di Varese è esemplare per la dinamica dei fatti e obbliga ad una dovuta riflessione per evitare il ripetersi in altre sedi dell’episodio che eufemisticamente definisco spiacevole – dice Vitagliano, che aggiunge – resta l’amarezza di aver privato un giovane della gioia di quel magico momento che lo avrebbe ripagato parzialmente dei sacrifici degli allenamenti. Ora aver ristabilito la verità agonistica penso sia una modesta consolazione per questo atleta che ha comunque patito una ingiustizia”.

È anche vero che il canottaggio, nella sua moderna evoluzione, è profondamente cambiato anche con l’introduzione delle gare di fondo le cui regole sono diverse da quelle del tipo olimpico e, per questo, è fondamentale la certezza dei tempi di gara: “Certo è assolutamente vero poiché in una gara in linea vince chi taglia per primo il traguardo, ed il tempo impiegato è un semplice dato per l’analisi della prestazione, viceversa diventa il fattore determinante per la classifica nelle gare di fondo. Dico questo, ma non c’è l’intenzione di stornare le responsabilità, o minimizzare l’accaduto, sono anni che personalmente, insieme ai miei colleghi Giudici Arbitri, perseguo il traguardo della trasparenza, esigenza ancora più sentita quando è evidente l’errore”.

Come mai, secondo lei, si è verificato questo errore così grossolano durante la gara di Varese? “Per rispondere evidenzio la domanda che, come CDA, ci siamo posti: se la sistematica di rilevamento dei tempi, e soprattutto le odierne tecnologie con relative apparecchiature utilizzate per determinare le classifiche in tempi brevi e contestualmente al termine delle gare, rendono comunque possibile l’errore è sufficiente che l’erronea imputazione di un dato nel sistema informatico, quale la posizione di partenza di un concorrente, determini l’errore? La risposta è , occorre quindi una diversa procedura e controlli finali incrociati che determineranno un lieve ritardo nella pubblicazione dei risultati, ma garantiranno di stilare l’ordine d’arrivo nel pieno rispetto delle professionalità coinvolte. È ovvio e auspicabile una maggiore collaborazione tra cronometristi e Giuria per cui, in sinergia con il Presidente Abbagnale che ha seguito la vicenda nei dettagli, ci siamo attivati per avere un incontro con la Federazione Italiana Cronometristi con la quale saranno chiariti gli aspetti collaborativi in maniera che, sui campi di regata, siano sempre evidenti le rispettive responsabilità”.