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Giorgio Lo Giudice, un Giornalista “prestato” al canottaggio

venerdì 13 Dicembre 2013

Giorgio Lo Giudice, un Giornalista “prestato” al canottaggio

ROMA, 13 dicembre 2013 – Giorgio Lo Giudice Giornalista dell’anno 2013 per l’AGICC e per la Federazione Italiana Canottaggio. Un uomo che, durante tutta la sua carriera, non ha mai chiesto nulla per se ma ha sempre “regalato” la sua penna agli sport ed ai suoi protagonisti. Ha amato, ed ama tuttora, scrivere e seguire lo sport del remo attraverso le colonne del La Gazzetta dello Sport.

Ma conosciamo da vicino chi è veramente Giorgio e quanto è legato al canottaggio ed agli uomini e alle donne che ne fanno parte. Giorgio nasce a Roma il 5 novembre 1936. È stato Insegnante di Educazione Fisica, ha praticato atletica leggera da giovane grazie allo sport nella scuola fino a diventare tecnico, chiusa la parentesi agonistica che termina dopo il servizio militare (ufficiale dei bersaglieri per un periodo alla SMEF con Vanni Loriga – altra grande penna dello sport italiano – poi giornalista al Corriere dello Sport). Supera tutti gli esami relativi con i successivi passaggi fino ad allenatore nazionale, alla scuola di atletica a Formia. È stato direttore tecnico del CUS Roma campione d’Italia a partire dal 1966 dove ha seguito il mezzofondo e la marcia. Nel 1964 è stato chiamato dalla Federazione Italiana Canottaggio per seguire la preparazione invernale ai vogatori azzurri selezionati per le Olimpiadi di Tokio, relativamente alla parte atletica. Dopo questa parentesi tecnica col canottaggio, viene conquistato dalla disciplina remiera e da quel momento è sempre restato in rapporti ottimali con la Federazione seguendone anche alle Olimpiadi di Monaco come giornalista.

Nel 1961 inizia a collaborare con il giornale Il Paese e dal 1963 con la Gazzetta dello Sport. Durante la sua carriera si è diviso quindi fra queste attività di campo e di lavoro fino al 1982, quando ha lasciato definitivamente la scuola, essendo diventato nel frattempo giornalista professionista. Da sempre alla Gazzetta dello Sport, ha seguito principalmente discipline olimpiche quali canottaggio, atletica, pentathlon, pallavolo e rugby. Dal 2003 ha lasciato la Gazzetta, ma ha seguitato a collaborare fino ad oggi.

Nella carriera il canottaggio ha avuto un ruolo comunque importante, avendo seguito diverse edizioni del Memorial Paolo d’Aloia, che ha conosciuto, e manifestazioni internazionali come le Universiadi e quattro volte i Giochi Olimpici oltre a quelli del ’72. Ha scritto alcune pubblicazioni quali “Impariamo l’atletica giocando” per la scuola dello Sport, “La vita e la storia di Abebe Bikila” con Valerio Piccioni ed il libro delle medaglie d’oro al valor atletico per conto dell’AMOVA e su desiderio di Edoardo Mangiarotti. Ama affermare che: “Morirò con la penna in mano o dettando un articolo”.