Intervista ai fratelli Magnaghi

AIGUEBELETTE, 27 ottobre 2013 – Due fratelli, entrambi nati e cresciuti alla Canottieri Moltrasio. Classe 1993 lei, 1997 lui. Sara e Mattia Magnaghi. Una famiglia a vocazione remiera, anche il papà fu canottiere. Insieme si raccontano, in un’intervista doppia.
 
Come mai avete iniziato a fare canottaggio?
S. “Ho sempre fatto molti sport, sono sempre stata una sportiva. Il canottaggio però è entrato nella mia vita perché ero iperattiva, avevo bisogno di uno sport che mi permettesse di sfogare tutte le mie energie”.
M. “Sara frequentava l’ambiente, quindi un po’ lo conoscevo. In realtà facevo altri sport, ma io volevo stare all’aria aperta quindi ci ho provato”.

Un pregio dell’altro?
S. “Mattia lo stimo un sacco, è precisissimo. Si impegna sempre e riesce a raggiungere quello che vuole”.
M. “Per me lei è un esempio, ha raggiunto degli ottimi risultati e vorrei fare lo stesso. Ogni tanto la sfrutto, chiedendole qualche consigli”

Un difetto dell’altro?
S. “Mattia è troppo bravo a scuola, studia un sacco”.
M. “Alla fine degli allenamenti la devo aspettare per ore, è lentissima in spogliatoio”.

Dove vi vedete l’anno prossimo?
S. “Spero di confermarmi in azzurro, cercando di migliorare i risultati della stagione appena conclusa”
M. “Riuscire a dare il mio massimo, per raccogliere il più possibile. Se proprio devo essere onesto, mi piacerebbe raggiungere l’azzurro”.

Qual è la cosa che ti piace di più del canottaggio?
S. “Il fatto che dopo un allenamento pesante mi senta appagata, sicuramente stanca, ma contenta”.
M. “Quando la barca prende il giusto ritmo e la senti scorrere sull’acqua. Una bellissima sensazione”.

C’è qualcosa che porti sempre con te?
S. “Il primo body che mi ha dato la Moltrasio. È cresciuto con me. Ancora oggi lo indosso agli appuntamenti importanti”.
M. “Il primo cappellino che mi hanno dato la Moltrasio. Ce l’ho da quando sono allievo A, lo porto a tutte le gare ed è diventato il mio porta fortuna.

Luca Broggini

  

• Speciale “TERA 2013″