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Guglielmo Carcano da Seattle

venerdì 20 Settembre 2013

Guglielmo Carcano da Seattle

MILANO, 20 settembre 2013 – Questa è una storia tutta da scoprire, nata grazie alla sua voglia di inseguire l’eccellenza. Guglielmo Carcano, classe 1994, comasco della Canottieri Moltrasio, da oggi inizia una nuova avventura: quattro anni di studio a Seattle, all’Università di Washington. Elmo, il biondo lombardo, ha vinto ancora. Due volte campione d’Europa e del Mondo nelle categorie junior, oggi è pronto a remare anche tra i banchi universitari.

Ero seduto in tribuna a Lucerna, da semplice spettatore, quando Guglielmo mi raggiunse. Era il 2012, davanti a lui aveva ancora un anno di studi superiori. Non perse tempo e, andando subito al punto, mi disse che ci avrebbe provato. Già, la carriera universitaria, fondamentale per costruirsi il futuro. Un abbraccio e una promessa, un intervista, ha poi chiuso la conversazione  A sedici mesi da quel giorno, era il 27 maggio 2012, eccoci a raccontare il suo nuovo progetto.

Ciao Guglielmo, complimenti. Ci vuoi raccontare cosa sta per succedere?
Sono appena atterrato negli Stati Uniti, questa è la prima connessione a internet dall’altra parte dell’Oceano. Sono a Seattle, presso l’Università di Washington, pronto studiare Busness Administration – subito scherza – l’ho voluto dire all’americana. Vivrò nel campus dell’università, in un camera doppia con un canottiere statunitense. La cosa bella è che tutti i canottieri sono nella stessa ala degli alloggi, sono certo che si creerà un bel gruppo.

Come mai questa scelta?
Era la strada migliore per poter conciliare scuola  e canottaggio ad alti livelli – secondo uno studio pubblicato dal Corriere della Sera la Washington Univerity risulta tra le prime al mondo. Qui con me si allenano ragazzi della nazionale canadese ed americana. Questa università, per il canottaggio, è la più forte degli Stati Uniti. Lo scorso anno la squadra ha vinto tutte le finali del campionato nazionale universitario. 

Il canottaggio ti ha aiutato per raggiungere questo ulteriore traguardo?
Il canottaggio è stato fondamentale per instaurare il contatto con l’università. Voglio anche raccontare qualche dettaglio in più. Per noi tutto è iniziato al termine della finale del Mondiale di Eton – parla al plurale perché con lui c’è anche Pietro Zileri (Canottieri Firenze). Diverse università ci hanno chiesto se eravamo interessati a studiare all’estero. Da lì è nata una vera e propria gara tra le università, ogni ateneo ha provato a convincerci della loro offerta migliore. Pensa che lo scorso anno, ad ottobre, ci hanno pure pagato un viaggio di una settimana  per una visita in loco.

Hai già pensato a come gestire studio e canottaggio?
Bè qui è sicuramente il luogo ideale, la loro filosofia è quella di permetterti di fare attività ad alto livello con i colori universitari, proprio per portare in alto il nome della tua Università. Hai tutto il supporto necessario, cosa che mancherebbe in qualsiasi università italiana. Sono molto contento di poter studiare, remando ad alto livello. Ogni tanto penso a come sarebbe stata la mia vista da pendolare, due ore in treno tutti i giorni, più studio e allenamenti.  Il tempo, per gli atleti con forti ambizioni, è fondamentale. Non so davvero come sarei riuscito a conciliare le due strare ad alto livello in Italia.

Come sarà una tua giornata tipo?
La mia giornata tipo, solo per iniziare, prevede un corso intensivo di inglese tra le 8 e le 10, poi nella seconda parte della mattinata lezioni specifiche di Micro-economia e matematica. Nel pomeriggio, ovviamente, allenamento. Dalla terza settimana inizierò anche con gli allenamenti mattutini, prima delle lezioni universitarie. Due mesi fa sono stato contattato da un Tutor che ci ha aiutato ad organizzare la prima parte della nostra avventura, preparazione e arrivo a Seattle. Il Tutor, prima di contattare noi, era già entrato in contatto con l’allenatore, quindi ha creato il programma universitario in base alle nostre esigenze sportive e di allenamento.  Solo per fare un esempio, quando farò allenamento alla mattina inizierò le lezioni alle 9.00, giusto per avere il tempo di ritornare con calma in camera e prepararmi prima dell’inizio dei corsi.

Cosa ti aspetti da questa avventura?
Non so ancora cosa aspettarmi, è difficile. La cosa in cui spero è di riuscire ad abbattere velocemente il muro “Inglese”. Ho davvero un po’ il terrore dell’ostacolo linguistico. Tutte le altre paure si dissolveranno nei prossimi giorni. 

Sarai il nostro inviato americano, quando ti rivedremo in Italia?
Tornerò presto, ogni Natale, e ovviamente per tutte le vacanze estive.


Luca Broggini