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Andrea Vitale: andiamo avanti nonostante le difficoltà

sabato 7 Settembre 2013

Andrea Vitale: andiamo avanti nonostante le difficoltà

ROMA, 07 settembre 2013 – Il rilancio della Federazione Italiana Canottaggio, a fronte delle difficoltà che comporta, necessita di uomini dotati di preparazione e esperienza. Uomini come Andrea Vitale. Oggi il dirigente siciliano, divenuto Consigliere Federale, si sta adoperando su più fronti, al fine di onorare gli impegni presi in campagna elettorale. Lo scopo ultimo resta chiaramente quello di restituire all’Italia un canottaggio degno della sua storia. Giunti ormai quasi alla conclusione del primo anno di presidenza di Giuseppe Abbagnale, abbiamo voluto comprendere il punto di vista di Andrea Vitale rispetto alla situazione in cui versa la nostra Federazione e se, a suo avviso, la strada imboccata sia quella giusta. Ovviamente le riflessioni che possiamo fare oggi, si fondano sulla solidità dei risultati ottenuti dagli azzurri nel corso di questa stagione agonistica: “Alla luce di quanto abbiamo potuto apprezzare al mondiale coreano – incomincia Vitale – posso confermare l’idea che mi ero fatto in occasione della trasferta a Lucerna per la Coppa del Mondo, quando accompagnai la squadra nazionale. Quella per me fu un’esperienza positiva sotto tutti i punti di vista. Trovai esaltante vivere da vicino la quotidianità dei nostri giovani atleti. Allora la cosa che mi colpì di più fu lo spirito di squadra. Non esisteva un settore maschile, un settore femminile, la coppia, la punta. Tutti i ragazzi con tutti i tecnici formavano un grande gruppo, compatto, motivato. Si poteva percepire un entusiasmo straordinario che, già allora, mi aveva fatto ben sperare. Per questo oggi posso affermare che gli importanti risultati ottenuti fino ad ora per me non sono una sorpresa”.

Veniamo ora agli impegni federali. Incominciamo col College Remiero di Piediluco. A che punto siete? “Il Presidente vuole che il college di Piediluco divenga un’eccellenza della Federazione. C’è da parte nostra la volontà di coinvolgere i migliori atleti che abbiamo, col fine di instradarli attraverso una preparazione di alto livello, alla volta di traguardi importanti. Una pesante eredità economica purtroppo non ci consente di allargare il numero dei partecipanti. Da parte nostra, quindi, stiamo puntando al massimo sulla qualità del servizio offerto, ottimizzando le esigue risorse destinabili a questo tipo di attività. Il nostro progetto, per la fine del quadriennio, è di migliorare sensibilmente la struttura”.

Cosa può dirci invece del settore Coastal Rowing: “Le condizioni critiche a livello economico inevitabilmente vanno ad intaccare tutti i settori e il Coastal Rowing purtroppo non sfugge. Abbiamo intenzione di apportare qualche correzione, ma quelle stesse correzioni avranno bisogno di tempo per poter maturare. Sicuramente possiamo dire che abbiamo trovato buone basi per poter far crescere questo tipo di attività. L’obiettivo è coinvolgere ancora più società, ovviamente con particolare riferimento a quelle situate sulle coste. Tutto quello che è il canottaggio costiero e il canottaggio turismo e che, quindi, ha grandi potenzialità di coinvolgimento di praticanti, è il futuro, non solo del canottaggio ma dello sport in genere. E l’esperienza che recentemente ho fatto in Svezia ai Campionati del Mondo di Coastal mi ha confermato l’importanza di questo settore e le enormi potenzialità, anche per l’attività dei Master, per contribuire alla crescita del movimento remiero”.

Lei in particolare è impegnato nell’aggiornamento delle normative. Come ha trovato la situazione?: “Avendo attraversato quattro anni di continui cambiamenti si era creata un po’ di confusione. Ora stiamo cercando di mettere ordine. Dopodiché incominceremo a lavorare sulle proposte funzionali all’adeguamento dello statuto. Riteniamo opportuno operare un aggiornamento delle norme e un adattamento delle stesse alle esigenze che le società, mano a mano, stanno portando alla nostra attenzione. Penso al Coastal Rowing di cui abbiamo parlato poco fa, ma anche alle normative sulla sicurezza che vanno aggiornate costantemente. Poi ci sono le regolamentazioni per gli spazi degli sponsor e le normative sulla privacy. Insomma è un lavoro impegnativo. Noi comunque riteniamo che si tratti di un settore dove non si debba mettere mano spesso perché è bene che le regole vengano acquisite dalle società ed introiettate. Cambiando frequentemente, in base agli umori del momento, alla fine si possono creare solo disagi”.

Nelle immagini: Andrea Vitale; Vitale con i fratelli Garibaldi a Helsingborg 2013.