News

Daniele Gilardoni: a tutto campo col campione Lombardo  della Canottieri Milano

mercoledì 28 Agosto 2013

Daniele Gilardoni: a tutto campo col campione Lombardo  della Canottieri Milano

ROMA, 28 agosto 2013 “Ho potuto constatare con orgoglio che il nostro canottaggio è riconosciuto anche all’estero. C’è una grande stima nei confronti degli atleti azzurri. Stando in Italia non ti rendi conto di che risonanza possa avere il nostro sport fuori. C’è molta attenzione rispetto a quegli atleti azzurri che hanno dato tanto. Soprattutto mi ha fatto piacere ascoltare considerazioni positive su Giuseppe Abbagnale”. Con queste parole apre l’intervista Daniele Gilardoni, l’uomo dei record.

Gilardoni incomincia la sua attività presso la storica Canottieri Bellagio, un club che ha contribuito ad iniziare all’arte del remo tanti atleti che poi si sono affermati a livello nazionale ed internazionale. Nel 1998 passa alla Marina Militare di Sabaudia e da lì parte la sua straordinaria carriera, che lo ha visto trionfare ai Giochi del Mediterraneo, agli Europei e soprattutto ai Mondiali con ben undici medaglie d’oro, oltre un argento ed un bronzo.
Un record assoluto che inserisce Daniele, il campione più titolato di tutti i tempi, nella storia del canottaggio internazionale e tra le leggende del remo azzurro.
In tutto questo Gilardoni non trascura la sua formazione accademica, conseguendo una Laurea in Scienze Politche all’Universita di Pavia e un Master in Management dello sport all’Università di Milano.

La carriera dell’atleta parte appunto dalla Canottieri Bellagio per passare poi alla Canottieri Lario dove Daniele diventa il punto di riferimento della società, conquistando 9 titoli mondiali consecutivi. Va sottolineato che sull’onda di questi successi è nato un ottimo vivaio che adesso sta portando grandi risultati a livello mondiale.

Quest’anno l’atleta lombardo ha deciso di allontanarsi dalla squadra nazionale per potersi aprire a nuove esperienze: “Quest’ultimo per me è stato un anno sabbatico” spiega Gilardoni “Sono stato a Manchester cinque mesi, in accordo con la Federazione Italiana Canottaggio e con la Canottieri Milano. In Inghilterra ho continuato ad allenarmi ed mi sono adoperato io stesso come allenatore. È stata un’occasione per ampliare i miei orizzonti”.
Daniele veniva da un periodo non troppo felice della sua carriera: “Il precedente quadriennio per me, come per gli altri atleti più esperti, è stato difficile. Personalmente sento di aver perso delle opportunità in termini di competizioni internazionali e in
chiave olimpica. Alla fine ho sentito il bisogno di prendere le distanze per rigenerarmi. Sono molto soddisfatto dell’esperienza inglese, mi ha arricchito sotto il profilo umano e professionale”.

Ma la distanza fisica non ha intaccato i rapporti di Daniele con i vertici FIC “Nei mesi che sono stato a Londra ho avuto modo di sentire Franco Cattaneo che mi ha assicurato che per me la porta è sempre aperta e questo mi ha fatto piacere. È stato un dialogo tra amanti del canottaggio, senza burocrazia, senza formalismi. In un mondo pulito e sano come il nostro, una stretta di mano vale più di un accordo scritto. Ho notato che uno dei punti forti di questo assetto federale è proprio la propensione al dialogo e la grande disposizione verso gli atleti. Per quello che mi riguarda la Federazione mi è stata vicina nelle scelte. Ho notato che questi dirigenti rendono merito gli atleti che negli anni si sono spesi con impegno e che hanno contribuito ad innalzare il tricolore a livello internazionale. Tenere in considerazione e dentro la Federazione gli atleti più esperti è importante perchè possono essere un valore aggiunto, sia come contributo a livello agonistico sia come esempio per più i giovani”.

Daniele Gilardoni promuove quindi a pieni voti il nuovo assetto federale: “Giuseppe Abbagnale per noi atleti è stato un esempio positivo con i suoi successi. Da piccolo guardavo con mio padre le gare degli Abbagnale, quindi posso dire di essere cresciuto con loro. Mi sono appassionato alla loro storia e alle loro vittorie. Chiaramente poi avvicinandomi al canottaggio ho avuto modo di conoscere anche gli altri grandi atleti: penso a Mornati, a Galtarossa, a Pettinari ecc. Tutti esempi straordinari. Oggi, come Presidente, Abbagnale può dare moltissimo, non va dimenticato infatti che è stato fortemente voluto dagli atleti che hanno visto in lui una figura importante, che potesse comprendere a fondo le esigenze del mondo remiero. La sua è l’immagine dell’Italia vincente”.
E difatti i risultati non stanno tardando a farsi apprezzare: “Ora, anche sentendo i miei compagni, sto vedendo che c’è una rinnovata intesa con la dirigenza tecnica e con i vertici federali. Si è ritrovata la giusta motivazione e i vertici stanno restituendo agli atleti quella fiducia persa. Altro aspetto fondamentale è che si sta lavorando moltissimo sui giovani”

L’anno sabbatico però ancora non è terminato e Daniele Gilardoni ha dei progetti da portare a termine: “Vorrei concludere questo periodo con un’altra esperienza internazionale. Probabilmente ad ottobre partirò per la California dove resterò tre mesi. Anche lì continuerò a remare e a fine anno deciderò cosa fare. Molti miei compagni mi chiedono di continuare a remare, io vorrei valutare bene se continuare da atleta, da allenatore o da dirigente”.

In conclusione abbiamo voluto chiedere a Daniele di spendere qualche parola sul mondiale in corso che sta vedendo impegnata la sua barca storica: “Il quattro di coppia è stato la mia barca per tanti anni. Si troveranno contro equipaggi ostici, come Grecia e Germania che secondo me ,oggi, sono le compagini più forti. Ho fiducia in quest’equipaggio e faccio un grosso in bocca al lupo a loro e a tutta la squadra nazionale”