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Lorenzo Bertini: investire nella diffusione dello sport nelle scuole  è determinante per allargare la base

giovedì 8 Agosto 2013

Lorenzo Bertini: investire nella diffusione dello sport nelle scuole  è determinante per allargare la base

ROMA, 08 agosto 2013 – Con le sue imprese atletiche ha dato lustro al mondo remiero azzurro. Impegnato nella diffusione del canottaggio sul territorio attraverso la sua Canottieri Pontedera, Lorenzo Bertini da quest’anno veste nuovamente anche il ruolo di Consigliere Federale nel Consiglio presieduto da Giuseppe Abbagnale. Passione, voglia di fare e amore per il canottaggio sono il motore della sua avventura come dirigente federale.

Lorenzo, come ti sembra stiano rispondendo la squadra nazionale al nuovo metodo? “Per quello che ho potuto appurare, sentendo i miei ex compagni di nazionale, ritengo che nel complesso la situazione sia positiva. È chiaro che il nuovo approccio è parecchio impegnativo ma penso che i risultati parlino da soli. È vero che la fatica è tanta ma è anche tanto l’entusiasmo per quello che si sta costruendo tutti assieme”.

Tu hai seguito il progetto Remare a Scuola. Quali sono stati gli esiti per quest’anno? “Purtroppo ci sono state numerose difficoltà. Innanzitutto, essendosi il nuovo direttivo insediato quest’anno, inevitabilmente l’organizzazione delle attività ha subito uno slittamento nelle tempistiche. In più sono venuti a mancare i fondi necessari per supportare l’attività, quindi non siamo riusciti ad ottenere gli obiettivi che ci eravamo prefissati. C’è stato infatti un ritardo da parte del MIUR, che ogni anno dispone le sue indicazioni, in riferimento alle quali le dirigenze delle varie Federazioni possono strutturare i loro impegni. Le tempistiche con cui vengono date queste indicazioni sono determinanti. Abbiamo ricevuto disposizioni a Febbraio e ci siamo trovati all’ultimo momento a cercare di far coincidere i calendari di tre Federazioni, condizione indispensabile perché venissero erogati i fondi per le attività. Non ci siamo riusciti e quindi non abbiamo avuto i finanziamenti necessari. Ci sono state mosse critiche perché la Canoa, a differenza nostra, è riuscita in qualche modo ad organizzarsi. Va detto però che la Canoa non deve affrontare problematiche come le nostre: noi avevamo oltre 400 ragazzi ai quali dover garantire vitto e alloggio. La FICK, viaggiando su numeri più modesti, ha potuto gestire meglio la situazione, tant’è che infatti è riuscita ad organizzarsi anche senza. Personalmente è stata una grossa delusione. La speranza è che il prossimo anno, partendo con tempistiche più larghe, si riesca a fare meglio. C’è già un progetto e quindi aspetteremo l’evolversi della situazione”.

Nonostante tutto, qualcosa però si è fatto: “Sì. Alla fine siamo riusciti ad organizzare le fasi regionali. L’indicazione che il Consiglio ha dato è stata quella di girare quei pochi fondi che c’erano ai Comitati Regionali per consentire di organizzare almeno le fasi regionali. Quel poco che c’era da investire l’abbiamo investito, nel rispetto di quelle società che si erano impegnate e di quei ragazzi che si aspettavano di disputare almeno una competizione. Da quanto io so questo nostro impegno è stato fortemente apprezzato. In Toscana ad esempio, benché la competizione non fosse di livello nazionale, ha suscitato entusiasmo tra i ragazzi”.

Ma c’è l’intenzione di continuare ad investire sulla diffusione del canottaggio nelle scuole? “Assolutamente sì. Sono convinto che i progetti come Remare a Scuola possono portare tanto al canottaggio in termini di allargamento della base, e c’è necessità di un forte impegno in questo senso. Nella mia realtà territoriale ho potuto apprezzare l’immenso contributo che la diffusione dello sport nelle scuole può offrire. Qui a Pontedera il Comune organizza un evento, ormai da qualche anno, che si chiama Sport in Cartella. I ragazzini di tutte le scuole primarie e dell’infanzia della zona vengono impegnati a circuito, in molte discipline sportive, tra cui il canottaggio. Noi della Canottieri Pontedera ci stiamo spendendo direttamente per sostenere le edizioni del progetto e ogni anno i risultati sono ottimi”.