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Il quattro di coppia rosa è pronto a dare il massimo

lunedì 5 Agosto 2013

Il quattro di coppia rosa è pronto a dare il massimo

ROMA, 06 agosto 2013 – Chiamate in causa nella sfida della specialità del quattro di coppia, sono le atlete Valentina Rodini (SC Bissolati), Stefania Gobbi (SC Padova), Valentina Iseppi (SC G. D’Annunzio) e Chiara Ondoli Capovoga (SC De Bastiani). Una compagine che promette spettacolo, soprattutto a seguito del lavoro portato avanti in allenamento che ha permesso loro di migliorare sensibilmente la velocità della barca: “Abbiamo raggiunto una buona condizione – spiega Valentina Rodini – C’è da dire che il quadruplo di quest’anno va meglio di quello dello scorso anno ed è già un risultato importante. In barca siamo molto unite e questo va sicuramente a vantaggio della resa. Nel complesso possiamo ritenerci soddisfatte”.
 
Sulle competizioni dei prossimi giorni invece Stefania Gobbi sottolinea che: “L’esperienza degli europei ci ha insegnato che la Romania è un’ostica rivale. Allora ci ha dato quattro secondi. Continuando a lavorare abbiamo migliorato le nostre prestazioni e vogliamo testarci ancora contro quelle avversarie. Per quello che riguarda me, in ambito sportivo, di sicuro ci sarebbe il sogno nel cassetto del 2016”.
 
La strada che porta alla preparazione di un mondiale è senza dubbio durissima e perché possa essere perseguita occorre tanta determinazione, ma soprattutto tanto amore per questo sport. Valentina Iseppi sostiene che si è appassionata al canottaggio perché: “È uno sport che riesce a darmi delle sensazioni che in nessun altro sport ho provato. Offre la possibilità di stare in contatto con la natura, permette di conoscere molte persone, fare amicizie un po’ per tutta Italia ed entrare a far parte di un gruppo straordinario, grazie al supporto del quale i sacrifici sono molto più sostenibili”.
 
Molto spesso i giovani si avvicinano al canottaggio seguendo l’esempio di persone vicine, quali possono essere i familiari. È proprio questo il caso del capovoga Chiara Ondoli: “Tutto è nato quando mio fratello, un’estate, mi convinse a provare. Lui già remava. Ricordo che subito mi appassionai. Da allora ho fatto parecchia strada”. Oggi Chiara gareggia per un mondiale su una barca competitiva. Sulle prospettive l’atleta azzurra risponde: “Io non so dove possa arrivare questa barca. Quello che so è che la mentalità è quella giusta e che tutte e quattro daremo il massimo”.