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La nazionale maggiore in pillole (terza parte)

lunedì 5 Agosto 2013

La nazionale maggiore in pillole (terza parte)

ROMA, 05 agosto 2013 – È una cavalcata tra gli atleti in preparazione a Piediluco, alcuni dei quali probabilmente sono stati spostati o di posto o di equipaggio, ma tutti al lavoro per il mondiale in Corea. Ragazzi molti dei quali alla loro prima esperienza in un mondiale assoluto, tutti mossi però dalla volontà di essere protagonisti in azzurro all’interno del Gruppo che pare sia diventato fondamentale per loro e per la loro maturazione.

Gaia Palma (Sisport Fiat). “Attualmente capovoga del quattro di coppia: “Ci stiamo allenando molto bene. Adesso siamo nella settimana al 75%. Siamo un po’ stanche perché veniamo da una settimana al 100% e la prossima la rifaremo al 100% quindi siamo affaticate. I miglioramenti comunque si vedono, l’equipaggio è affiatato. L’ultima gara che abbiamo disputato è stata a Lucerna, lì per noi entrare in finale era già un traguardo. Abbiamo fatto una bella gara arrivando quarte. La speranza, ovviamente è di crescere costantemente. Certo, le cose su cui lavorare sono tante ma l’equipaggio c’è. Poi quest’anno ho notato che c’è stato un cambiamento importante a livello di gruppo rispetto agli altri anni. Devo riconoscere all’allenatore del passato corso che ha creato un buon gruppo femminile. Adesso questo gruppo ha fatto un salto di qualità in termini di affiatamento. Ma la cosa più importante è che anche assieme ai ragazzi siamo molto più gruppo, col fatto che possiamo confrontarci continuamente in allenamento. Questo secondo me è un valore aggiunto ai fini della preparazione”.

Mario Paonessa (Fiamme Gialle): “La preparazione sta andando bene in tutti i suoi aspetti. Qualche piccolo acciacco, ma tutto nella norma. Il programma è parecchio duro ma sembra che qualche risultato si sia visto, no? Rispetto agli allenamenti negli scorsi anni il cambiamento è radicale. L’impegno che ci è chiesto è molto maggiore. Fortunatamente abbiamo avuto qualche soddisfazione e questo è importante per mantenere vivi gli stimoli. C’è bisogno di tanta motivazione per sostenere gli allenamenti, giorno dopo giorno. Mi motiva la passione per il canottaggio. Mi piace questo sport, mi piace l’adrenalina della gara e sono soddisfatto quando riesco ad ottenere un buon piazzamento. Sappiamo di far parte di un grande progetto e per questo ci impegniamo al massimo. E poi c’è molto spazio per i nuovi inserimenti. Anche questo è importante, perché così i giovani sono motivati ad allenarsi per entrare in squadra mentre gli atleti più esperti sono costretti a dare il meglio per non farsi scalzare. Si tratta di una sana competizione. Il Dottore sta lavorando in maniera ottimale. Si è creato un bel gruppo e questo ci mette in condizione di lavorare al meglio. Negli anni passati c’era troppa divisione tra i vari settori senior, PL, donne. Quest’anno lavoriamo tutti insieme e si può apprezzare il valore della squadra”.

Sara Magnaghi (SC Moltrasio): Facendo tesoro dell’esperienza vissuta durante il mondiale under 23 sono qui a lavorare per un progetto che porti una della barche che farò, o doppio o quattro di coppia, a disputare un buon mondiale tentando di agguantare il miglior risultato possibile. Questo coreano sarà il mio primo mondiale assoluto e sono contenta poiché riuscirò comunque a migliorare e questo a prescindere dalla barca che andrò a fare. Per come sto lavorando ora sono soddisfatta poiché la preparazione cui mi sto sottoponendo mi rende fiduciosa su quello che potrà accadere in Corea. Ho fiducia in questa direzione tecnica perché siamo all’inizio del percorso che ci porterà a sviluppare un lungo programma che sarà sempre più evidente e chiaro mano a mano che ci si avvicinerà agli eventi clou del quadriennio: le qualificazioni del 2015 e i Giochi di Rio 2016. Devo dire anche che si sta creando un bel gruppo e, quindi, questo lo ritengo fondamentale per affrontare il lavoro che ci aspetta fino al mondiale e in seguito”.

Leopoldo Sansone (CRV Italia): “Mi sento molto bene anche se siamo alla seconda settimana di carico. L’otto inizia a migliorare visibilmente rispetto a Lucerna. In ogni modo ci stiamo allenando per essere sempre pronti a salire su qualsiasi altro equipaggio. Il lavoro è tanto e questo ci permetterà di esprimerci sempre al meglio. C’è molta motivazione collettiva e questo ci consente di sentirci soprattutto parte di un gruppo che sta preparando un mondiale difficile con la consapevolezza di aver portato a termine una stagione impegnativa e coinvolgente. Comunque vada è il mondiale coreano sarà primo tassello di questo puzzle che riguarda l’ammiraglia ed arriverà dopo il nulla che non ha permesso all’Italia di poter presentare ad un mondiale un otto decente. Eppure noi tutti c’eravamo anche prima”.

Emanuele Liuzzi (Fiamme Oro): “Attualmente sono sull’otto ma l’equipaggio è ancora in valutazione e quindi spero di rimanerci il più a lungo possibile, magari fino a dopo il mondiale. Sono molto contento perché sono il più giovane dell’equipaggio e sono al centro barca. Quindi una barca giovane che sta iniziando un lungo percorso che spero arrivi in perfetta efficacia alle qualificazioni del 2015. Questo per me è stato un anno particolare poiché mi sono dovuto riprendere dall’infortunio accusato a novembre (frattura bimalleolare scomposta gamba dx ndr) e quindi ora posso ritenermi fortunato di far parte di un gruppo che si sta preparando per un mondiale, il primo di questo quadriennio. Si lavora molto, siamo sereni e ci divertiamo lavorando anche se siamo in selezione continua. Questo però è lo sport che prima ci avevano raccontato e ora, invece, lo stiamo vivendo”.

Fabio Infimo (RYCC Savoia):Sono in forma sto lavorando molto e attualmente sono sull’otto anche se, e questo è evidente, siamo ancora tutti in selezione. Una condizione che, grazie al gruppo, ci rende sereni. Questo se tutto va come spero che vada potrebbe essere il mio primo mondiale assoluto e sarà per me il primo obiettivo che avrò raggiunto. Stiamo migliorando rispetto agli Europei e a Lucerna soprattutto tecnicamente nonostante i grossi carichi di lavoro cui ci stiamo sottoponendo. È un collegiale lungo ma se vogliamo ottenere un risultato è necessario far parte di un gruppo il più allargato possibile. Mi sento orgoglioso di essere qui e, seppur distante dalla famiglia, non mi pesa perché obiettivo che vogliamo raggiungere è alto: contribuire a rilanciare il canottaggio italiano a livello assoluto partendo da una buona prestazione dell’ammiraglia azzurra”.