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Le ragazze dell’ottorosa

sabato 3 Agosto 2013

Le ragazze dell’ottorosa

PIEDILUCO, 03 agosto 2013 – Assemblare un otto competitivo è un lavoro che richiede tempo e molto impegno, come chiarisce Serena Lo Bue (SC Palermo): “Costruire l’otto è sempre difficile. Abbiamo lavorato il più possibile, allenamento dopo allenamento, per trovare un assieme. Qualche difficoltà c’è ma le cose migliorano a vista d’occhio. Ci impegneremo comunque per dare il massimo”. Ovviamente da Serena abbiamo anche voluto sapere cosa vuol dire per lei remare senza sua sorella Giorgia: “Diciamo che se da una parte è brutto allenarmi senza Giorgia, perché siamo sempre state insieme, dall’altra è un’occasione per mettermi alla prova da sola e vedere cosa riesco a fare”.

Dunque una sfida difficile, che pesa soprattutto sulle ragazze, alle quali è affidata una grande responsabilità come spiega Ilaria Broggini (Corgeno): “Essere nazionale azzurra vuol dire innanzitutto gareggiare con la responsabilità di far trionfare i nostri colori nel mondo. Ma vuol dire anche essere membri di un gruppo che è il top di tutto il canottaggio italiano. Quindi, grande orgoglio ma anche grande responsabilità, soprattutto perché bisogna cercare di migliorare il risultato dell’anno scorso che è stato comunque un buon risultato”.

Molto l’entusiasmo tra le atlete selezionate per questa importante barca, soprattutto tra le novizie. E questi sono i casi di Sara Barderi (SC Pontedera) che ci dice: “Sono molto felice, intanto perché questa è la mia prima esperienza in un mondiale e poi perché l’equipaggio è composto da alcune tra le mie più care amiche. Tra l’altro ho trovato un gruppo abbastanza unito e questo è senza dubbio un valore aggiunto. Come ci ha sempre ricordato Claudio (Romagnoli ndr), l’unione fa la forza”.

Ma l’entusiasmo è anche di Claudia Destefani (Fiamme Gialle): “Le soddisfazioni di quest’anno, compresa questa convocazione, sono state tutte una piacevolissima sorpresa. Soprattutto sono molto felice di essere stata inserita in questo grande progetto del remo azzurro. Io vengo dalle Fiamme Gialle e questo programma di allenamento l’ho sempre seguito con i miei allenatori, attualmente tecnici federali. Quindi sono abituata a questi ritmi”.

Insomma, un progetto grande che per forza di cose deve essere caldeggiato in maniera importante dalla Federazione, il cui sostegno viene percepito bene dagli atleti. Veronica Calabrese (Canottieri Gavirate) a tal proposito sottolinea che: “La nuova Federazione ha portato una ventata di novità nel canottaggio. Quest’anno mi trovo particolarmente bene perché l’allenatore Claudio Romagnoli è valido sia sotto il profilo professionale e sia umano. Assieme a lui stiamo lavorando molto bene per il mondiale”.

Proprio Claudio Romagnoli, come del resto tutti gli altri tecnici, in questi giorni sta lavorando a pieno regime, tra l’altro con ottimi risultati, come si evince dalla dichiarazione di Silvia Terrazzi (SC Arno): “Trovo che uno dei valori aggiunti di questa squadra sia il rapporto che si è instaurato con gli allenatori. Ritengo siano molto aperti al dialogo e questo ci permette di costruire assieme il percorso di crescita. Attraverso questa modalità noi non subiamo passivamente il metodo, ma attraverso i vari feedback diamo il nostro contributo per la realizzazione del comune obiettivo”.

Una crescita che però va oltre il mero ambito atletico. Lucrezia Fossi (SC Firenze) infatti afferma: “Amo il canottaggio perché è uno sport che forma non solo come atleti ma anche come persone. Ad esempio, insegna a lavorare in gruppo, insegna a stare con gli altri e a costruire qualcosa insieme. Nel canottaggio è indispensabile cooperare per costruire un obiettivo comune. In più, personalmente, mi ha dato la possibilità di fare molte amicizie”.

Da Sandra Celoni (GS Cavallini), altro elemento di rilievo della barca regina, abbiamo voluto sapere perché ha scelto il canottaggio: “Ho scelto di remare perché sono cresciuta sui campi di gara. Da piccola infatti seguivo tutte le gare di mio padre e lì è incominciata una passione che ho potuto coltivare grazie al supporto del mio allenatore che è un amico di famiglia e che mi ha sempre seguito con molta attenzione”.

L’ultima dichiarazione la lasciamo a Camilla Contini (Canotieri Gavirate), timoniere dell’otto: “In questi ultimi mesi abbiamo lavorato veramente tanto. Personalmente ce l’ho messa tutta. Ora non ci resta che affrontare l’ardua sfida con la consapevolezza che saremo chiamate a dover dare il massimo. Grinta e determinazione saranno le nostre caratteristiche distintive”.