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Angelo Savarino, un italiano in Inghilterra

domenica 28 Luglio 2013

Angelo Savarino, un italiano in Inghilterra

LINZ, 28 luglio 2013 – Classe 1965, romano, allenatore della squadra agonistica dell’Università del Newcastle Upon Tyne, Angelo Savarino è un italiano che ha deciso di trovare fortuna e lavoro fuori dai confini nazionali. Lo abbiamo incontrato, dopo otto anni, a Linz dove era presente come uno degli allenatori della squadra britannica. Con lui abbiamo parlato di canottaggio e di tanto altro. Un dialogo che proponiamo ai lettori di canottaggio.org.

Seguo come posso, e sempre con molto interesse, il canottaggio azzurro perché all’interno del mondo remiero italiano è rimasto un pezzo di me – dice Angelo Savarino – non posso dimenticare, infatti, gli anni trascorsi a Piediluco come allenatore della squadra nazionale, collaboratore del Centro Nazionale di Piediluco e del College Remiero dall’ottobre del 2002 al giugno 2005”. E allora a questo punto gli chiediamo come mai ha deciso di lasciare l’Italia: “Le motivazioni sono molte, la prima è che col cambio tecnico che si era verificato io non vedevo più una mia collocazione e poi perché questa del Newcastle era un’opportunità di crescita e di vita irripetibile. Io per esempio, ho potuto dare un’educazione differente, non necessariamente migliore, ma diversa alla mia famiglia che è multilingue avendo una moglie rumena. Nel lavoro riesco a impegnarmi con soddisfazione e sono molto rispettato proprio perché sono italiano. Pensa che ogni anno i ragazzi del mio club disegnano le loro maglie e invece di scrivere rowing per la mia provenienza italiana scrivono canottaggio e questo mi piace molto. L’anno scorso, col cambiamento dei vertici federali italiani, ho rilasciato alcune interviste in Inghilterra durante le quali mi è stato chiesto cosa sarebbe accaduto e io ho risposto che l’Italia avrebbe ripreso il posto che gli spettava nel panorama internazionale e che avrebbe iniziato a vincere nuovamente in tutte le categorie e cosi sta accadendo e di questo sono molto felice”.

Un uomo che ha maturato esperienza e che parla del canottaggio inglese in maniera estremamente professionale: “In generale il canottaggio inglese è molto diffuso con una partecipazione massima che si riscontra a livello scolastico, universitario e amatoriale. I numeri di praticanti sono notevoli ma si fa molta fatica a mantenerli all’interno del canottaggio. Attualmente in Gran Bretagna v’è un dibattito aperto dove si discute se allargare i numeri di praticanti possa portare beneficio al canottaggio oppure no. Vedremo come andrà a finire”.

Ci illustra, a grandi linee, come è strutturata la federazione inglese dicendo che: “All’interno della Federazione inglese vi sono due strutture, una domestica e una internazionale, con budget diversi e molto importanti. La struttura domestica svolge attività di promozione del canottaggio con corsi per insegnare ai giovani a remare. Sono sviluppati dai vari club attraverso gite turistiche intorno al paese a bordo di grandi barche che sono una via di mezzo tra jole e barche da coastal rowing simili alle GIG. Inoltre la struttura domestica della Federazione gestisce l’attività nazionale attraverso una sola gara, che sono i campionati nazionali inglesi, mentre le gare importanti sono la Head of the River Race e la Henley Regatta, ma sono organizzate e gestite da comitati organizzatori esterni alla Federazione”.

A conclusione della lunga chiacchierata chiediamo a Angelo Savarino come è stato il suo approccio lavorativo in Gran Bretagna: “Il mio approccio in Inghilterra è stato di sfida personale per trovare una mia dimensione che potesse essere diversa sia come allenatore e sia come persona. Come ho detto prima, sono una persona rispettata come dirigente e sono responsabile di un settore nel quale poter sviluppare il canottaggio senza avere limiti se non quelli dettati dagli obiettivi iniziali. Un allenatore deve essere un bravo tecnico e quindi per essere scelto deve essere uguale o superiore ai collegi inglesi. Questo è l’unico punto su cui gli inglesi non transigono. Neanche la lingua è uno scoglio, l’importante è saper tenere una conversazione e se l’ho fatto io lo possono fare tutti gli italiani, per cui io consiglio a chi volesse e avesse la forza di staccare le proprie radici di provare poiché così si riesce ad allargare anche le proprie conoscenze”.

Alla domanda se tornerà ad allenare in Italia Savarino non ha tentennamenti e dice: “Allenare in Italia non mi dispiacerebbe ma ora lavoro a Newcastle e quindi sto bene dove sono. Quando però vedo le pale italiane mi emoziono sempre e il ritorno di La Mura mi ha riempito di orgoglio perché all’estero si chiedevano sempre come mai fosse stato rimosso. Sono molto attaccato al mio club ma sono anche italiano. Un serio professionista ma italiano e quindi quando sento l’inno, e qui si sente spesso, mi commuovo sempre”.

Nelle immagini (© Canottaggio.org – ph mimmo perna): Angelo Savarino; Savarino con il Coordinatore delle Nazionali Azzurre Francesco Cattaneo.