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Baran, Sambo e Cipolla sbancano Città del Messico

martedì 29 Maggio 2012

Baran, Sambo e Cipolla sbancano Città del Messico

ROMA, 29 maggio 2012 L’Olimpiade del ‘due con’ di Primo Baran, Renzo Sambo e del timoniere Bruno Cipolla. Enrico Tonali ci racconta una nuova puntata della nostra storia a cinque cerchi, Città del Messico 1968. Si gareggia dal 12 al 27 ottobre, Stati Uniti primissimi nel medagliere con 45 ori davanti a URSS (29) e Giappone (11).

L’anno olimpico 1968 inizia con la soluzione studiata dai dirigenti federali per risolvere un piccolo problema, l’eterogeneità dell’abbigliamento dei canottieri nelle trasferte. Il “Piano Uniforme FIC” prevede che a un prezzo abbordabile (8.620 lire, circa 4,30 euro) sia fornito ai tesserati un doppio taglio di ottima stoffa – blu per la giacca e grigia per i pantaloni – cui vengono aggiunti bottoni dorati (o argentati) con lo stemma della Federazione. Gli interessati dovranno provvedere a spese proprie al sarto. Ad atleti e dirigenti che andranno all’estero con l’uniforme FIC vengono rimborsate 20 mila lire a testa.

Intanto, per il grande balzo che il remo azzurro dovrà compiere in ottobre fuori dei patri confini, i Giochi Olimpici di Città del Messico 1968, Moto Guzzi e Falck richiamano agli armi i loro inossidabili campioni, da Sgheiz a Bosatta, e li ricuciono assieme su un otto il quale – agli ordini del trainer di Dongo Pietro Galli – sbaraglia il campo al Trofeo Internazionale Natale Bertocco in giugno a Sabaudia, compie un paio di puntate in Europa (a Duisburg e Lucerna) ed infine si divide su un 4 con ed un 4 senza pronti a varcare l’Oceano in direzione della terra di Pancho Villa. Senza passare però per l’ultimo appuntamento continentale preolimpico, quello del Bosbaan di Amsterdam dove – sotto gli occhi degli aspiranti tecnici del Corso Allenatori Federale in viaggio-studio nei Paesi Bassi – il 2 con campione d’Europa di Primo Baran, Renzo Sambo e Bruno Cipolla viene strapazzato – in modo così violento da finire in piccola finale – dalla formidabile formazione olandese del Laga di Delft con capovoga Van Ness cui va il successo.

Tre mesi più tardi però la musica cambia. Sulla palude di Xochimilco – bonificata e trasformata in campo di gara alla periferia della capitale messicana – è la barca dei Paesi Bassi ad andare in tilt, cedendo nelle eliminatorie e riprendendosi nella finale, che però è vinta da Baran & Co. i quali regalano all’Italia la prima medaglia d’oro di quell’Olimpiade all’ombra dei sombreri.

Dodici anni dopo Melbourne, il remo tricolore rimette le mani sul metallo più pregiato, grazie ad un equipaggio costruito in provincia da un allenatore, Carlo Biasin, onesto lavoratore del cronometro senza cappello a cono di mago. Un appellativo, quello di mago, che non piace nemmeno a Karl Adam, il preparatore germanico ex-boxeur che pure lui torna da Città del Messico in trionfo: il Golden Achter teutonico ha demolito mezzo mondo nella finale olimpica, dall’Australia agli Stati Uniti. Rivestiti i panni del comunicatore, il professore di Ratzeburg terrà un memorabile ciclo di conversazioni – nella sua Accademia del Remo nella cittadina tedesca – agli allievi del Corso Allenatori della FIC, a fine novembre, e che Il Canottaggio pubblica a puntate.

Per il successo a Xochimilco Baran e Sambo ricevono in premio dal CONI un milione (diviso con Cipolla il quale, come timoniere, non ha diritto al premio) ed una FIAT 500 che Sambo – troppo alto, non c’entra – cambia con una 850.

Ai Giochi messicani c’è pure un altro grande vincitore, è il Cantiere Navale Donoratico del conte Gaddo della Gherardesca, azienda toscana (che esporta in 70 Paesi ed in cui da un anno lavora Lido Filippi) le cui barche hanno conquistato le medaglie d’oro del 4 con, 2 senza, skiff e 2 con, quelle d’argento del 4 senza e dell’otto, quella di bronzo ancora nel 4 senza.

“Brillanti risultati che debbono essere attribuiti per la maggior parte all’eccezionale valore degli atleti” spiega Calvello, direttore del Cantiere in riva al Tirreno livornese, al quale verrà assegnato l’Oscar 1968 per l’Export dal Ministero del Commercio Estero “ma in piccola parte pure alle nostre imbarcazioni”.

Nella foto: I campioni olimpici di Citta’ del Messico 1968, Primo Baran (a destra) e Renzo Sambo, al Centro Federale di Piediluco negli Anni Ottanta