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Sport Without Borders con Davide Riccardi e Animosa onlus

giovedì 12 Gennaio 2012

Sport Without Borders con Davide Riccardi e Animosa onlus

ROMA, 12 gennaio 2012 – Lo sport non conosce barriere. Con questa convinzione il canottiere azzurro Davide Riccardi ha incontrato i vertici dello sport colombiano a Bogotà. In qualità di presidente di Animosa Onlus, associazione culturale da sempre presente sui campi remieri italiani e internazionali, ha illustrato il progetto Sport Without Borders che prevede lo sviluppo di un centro polisportivo nel nord della Colombia. Entusiasti dell’iniziativa, il Presidente del Comitato Olimpico Colombiano, Baltazar Medina, e il Presidente della Federazione di Canottaggio e Canoa Colombiana, Miguel Angel Fernandez Rincòn, hanno garantito il loro supporto. Sarà Coldeporte, istituzione nazionale di sviluppo dello sport alle dirette dipendenze della Presidenza della Repubblica, a collaborare con Animosa per realizzare quella che sarà una vera e propria cittadella dello sport.

Sport Without Borders consiste nella costruzione di una struttura sportiva a Maria La Baja, paesino che fino a pochi anni fa è stato al centro del conflitto armato tra guerriglia, paramilitari ed esercito. La cittadella dello sport, progettata dall’architetto fiorentino Tommaso Danti, consisterà in un campo da calcio, già in costruzione, un campo basket, un campo da pallavolo, una palestra con dotazione di remo ergometri, oltre agli spogliatoi dotati di docce. La controparte locale di Animosa saranno i sacerdoti missionari della Consolata, da sempre presenti sul territorio con opere sociali.

Riccardi ha commentato così l’esito della riunione: “Da quasi sette anni siamo impegnati in Colombia. Dopo aver iniziato ad Arjona, altro paesino sulla costa atlantica, dove siamo ancora presenti con tre progetti di educazione, alimentazione e salute, è giunta l’ora dello sport”. L’accesso a strutture ricreative sane, che impegnino i ragazzi in attività fisiche costruttive e li tolga dalla strada e dal reclutamento per la guerrilla, è fondamentale per la crescita dei giovani colombiani. “Non sarà un percorso facile,” dice consapevolmente Riccardi, “il tessuto sociale è in fermento: la popolazione a maggioranza “afro” di Maria la Baja è resa eterogena dal continuo arrivo di nuovi desplazados, rifugiati interni che fuggono dal confitto interno. Inoltre, gran parte della comunità ha ancora aperte le ferite psicologiche e i traumi della violenza che tormenta il popolo colombiano”. Qual è, pertanto, il valore aggiunto dello sport? “Come tutte le attività che Animosa propone, aiuta a sviluppare l’autostima dei giovani colombiani e a restituirgli la dignità. Non a caso, Restoring Dignity è lo slogan di Animosa che in tutto il 2011 è apparso sui campi di canottaggio, da Piediluco a Bled. A tal proposito, vorrei rivolgere un ringraziamento di cuore ai miei compagni dell’otto pesi leggeri che da tre anni credono nelle proposte di cambiamento di Animosa attraverso la forza della solidarietà sportiva”.

Animosa Onlus augura alla FIC e a tutti gli amici del canottaggio che costantemente la sostengono con entusiasmo l’auspicio di un 2012 ricco di successi sportivi e solidali.


Lo staff di Animosa onlus

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