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Franco Cattaneo: Tutti gli atleti saranno al centro del nostro progetto””

venerdì 28 Dicembre 2012

Franco Cattaneo: Tutti gli atleti saranno al centro del nostro progetto””

ROMA, 28 dicembre 2012 Coordinatore, “head coach” per dirla all’inglese, dell’area maschile e caposettore della coppia Senior maschile. Giuseppe La Mura, tornato alla guida della Nazionale dopo la riunione del Consiglio Federale di sabato 22 dicembre, affida a Franco Cattaneo questi due importanti incarichi.

Quarantadue anni, DT delle Fiamme Gialle, sposato con Natascia e padre di Susanna e Camilla. Una bacheca già ricca nonostante la giovane età: tre medaglie olimpiche vinte, nel 2004 (quattro senza Pesi Leggeri) e 2008 (quattro di coppia) come tecnico federale ed a Londra come allenatore societario del doppio di Alessio Sartori e Romano Battisti.

“Il coordinatore sarà l’occhio e la parte operativa, del Direttore Tecnico. Collegherà l’attività di tutte le squadre maschili: dagli Junior ai Senior passando per gli Under 23 ed i Pesi Leggeri. Da un lato è una figura organizzativa, dall’altro avrà il compito di armonizzare il lavoro di tutti i capi-settore”. Così Cattaneo risponde alla prima domanda relativa al suo ruolo.

Il legame con il dottor La Mura risale a quasi vent’anni fa. “Nel lontano 1993, ero ancora atleta. Ho iniziato in quell’occasione a conoscere i suoi metodi ma poi nel 1995, quando mi fu tolta l’idoneità, abbandonai attività agonistica. Dall’estate del 1995 passai al settore giovanile delle Fiamme Gialle come allenatore. Durante questo periodo, fui chiamato dal Dottore per collaborare con il settore Junior nel 1997. Quest’esperienza durò sino al 2000 mentre dal 2001, sotto la guida di Antonio La Padula (responsabile del settore), diventai tecnico della squadra Pesi Leggeri. A La Mura mi lega un rapporto di grandissima stima e fiducia: è una grandissima risorsa per gli allenatori e gli atleti italiani, con il suo programma e la sua metodologia, è in grado di tirare da ognuno di loro il meglio che ha dentro, sia esso la partecipazione al mondiale oppure la vittoria di una medaglia olimpica”.

La Mura è stato un riferimento fondamentale per Cattaneo nella preparazione del doppio per Londra 2012. “Non potevamo permetterci di far diversamente – prosegue Cattaneo – I miei ricordi della sua gestione vanno soprattutto ai miei primi anni da allenatore federale. Nulla, parlo soprattutto dei dettagli, veniva lasciato al caso. Trascorrevamo ore ed ore a vedere filmati, a disquisire di programmi d’allenamento e tecnica di voga. A un semplice ed umile tecnico che si affacciava sul palcoscenico nazionale, spiegava l’ABC di tutto ciò che potesse servire. Una fonte a cui chiunque può abbeverarsi. Poi è chiaro che un allenatore deve metterci anche del suo per crescere”.

PICT0068.jpgAtene 2004: un’esperienza emozionante vissuta a soli 34 anni. “Ero tecnico, molto giovane, ma anche amico dei ragazzi e, concedetemelo, un po’ anche tifoso. In quel quadriennio, pur non avendo esperienza nell’attività di livello olimpico, ho avuto una grande chance grazie a La Mura e La Padula. La mia prima Olimpiade è stata un concentrato di grande tensione e novità. Tante emozioni nuove da scoprire, tenendole per sé e non trasferendole mai sui ragazzi. Ho capito in quell’occasione quanto è importante per un allenatore dare serenità all’ambiente”. Un retroscena. “Il silenzio assordante del pomeriggio precedente la finale. Non si sentiva volare una mosca mentre tutti gli atleti italiani e degli altri Paesi si allenavano. La finale? Indescrivibile. Mi ha subito fatto capire che a questi livelli, in una finale olimpica, la differenza tra un oro, un’ottima Olimpiade, ed il quarto posto, una buona prestazione arricchita da tanta delusione, può esser questione di pochissimi centesimi. Eravamo davanti alla Danimarca, in lotta per l’oro, ed all’arrivo ci siamo trovati davanti all’Olanda per un pugno di centesimi, con il concreto rischio di veder sfumare il bronzo. E’ stata una grande gratificazione: non tanto per me ma per i ragazzi (Bertini, Amitrano, Amarante, Mascarenhas n.d.r) che hanno visto concretizzati gli sforzi di quattro stagioni intense”.

il quadruplo con franco cattaneoPechino 2008: l’argento della tenacia. “Sono stati quattro anni rocamboleschi: con Andrea Coppola, che ringrazio per avermi coinvolto, abbiamo cercato di riprendere il bandolo della matassa negli ultimi due. Dopo aver qualificato la barca con il quarto posto a Monaco 2007, due ragazzi fuori dal quattro di coppia hanno lavorato molto bene durante l’inverno: Venier e Agamennoni, al fianco di Galtarossa e Raineri, hanno garantito un maggior apporto in termini di potenza. Il loro innesto è stato importante per poter vincere in Coppa del Mondo ed arrivare secondi all’Olimpiade”.

Londra 2012: dopo mille parole, dopo una fantastica medaglia d’argento, Cattaneo sottolinea gli aspetti più importanti dell’impresa. “Aver tenuto salda la nostra filosofia di canottaggio, nostra perché mi riferisco anche al mio stretto collaboratore Rocco Pecoraro. Grazie al grande sostegno della famiglia Fiamme Gialle, in testa il mai troppo compianto Gaetano Bellantuono, abbiamo avuto la possibilità di lavorare seriamente con un gruppo di ragazzi motivati che hanno consentito l’affermazione del sistema. E’ stata la cosa più bella, arrivata dopo aver tenuto duro per tre anni. Alessio e Romano? Sono stati superlativi, perché hanno fatto tutto e dico tutto al meglio delle loro capacità. Dalla tecnica alla preparazione, dall’atteggiamento mentale, che in alcuni momenti era di divertimento, al mantenimento della concentrazione nei momenti giusti”.

Cattaneo ha già le idee chiare per il futuro: non c’è tempo da perdere, bisogna iniziare a lavorare ma intanto è fondamentale, per gli atleti, ritrovare le giuste motivazioni. “C’è una squadra da ricreare, un po’ per situazioni non dovute ai ragazzi ed un po’ per il mancato coronamento degli ultimi obiettivi. Tutti i canottieri olimpici, eccetto Alessio e Romano, sono ancora provati dalla delusione olimpica. Occorre ricreare le giuste motivazioni. Io credo molto nell’approccio mentale, è l’aspetto più importante per ogni atleta, e non lo diciamo noi tecnici, lo affermano gli stessi atleti. Uno degli aspetti peculiari della nuova gestione è che ognuno dovrà sentirsi coinvolto, anzi al centro del progetto, sia coloro che sono già pronti sia coloro che non lo sono. Ai ragazzi mi piace ricordare quest’equazione “Ambizione + motivazione + anteposizione (capacità di mettere il canottaggio al primo posto nei momenti più importanti n.d.r.) + gruppo = successo”.

Messaggio importante per i giovani. “Il loro obiettivo è quello di riuscire a far smettere gli “anziani”, perdonatemi l’esemplificazione. Devono capire che “l’anziano” si farà da parte quando vedrà che il giovane lo sta superando. Sarà suo compito metterlo in difficoltà. Tutti i giovani avranno lo spazio e l’attenzione che meritano, sono il nostro futuro, speriamo che qualcuno di loro rappresenti anche il nostro presente. Il canottaggio olimpico è molto diverso da quello Junior e Under 23. Sia come coordinatore, sia come caposettore, cercherò di trasmettergli questo messaggio. Viviamo in una generazione dove tutti vogliono tutto e subito. In realtà ci vogliono dieci anni di allenamento intenso per diventare un canottiere d’alto livello. Sartori, Carboncini, Galtarossa, Raineri, Mornati stanno dimostrando che il canottaggio è uno sport longevo”.

Linee guida per l’immediato futuro. “Entro fine gennaio tutti gli atleti che desiderano mettersi in luce effettueranno un test di 4×4475 metri al remoergometro. Analizzati i risultati, e fatte le dovute valutazioni, dirameremo la circolare per il raduno che si effettuerà nei primi giorni di febbraio. Coloro che non saranno convocati avranno la porta aperta per il primo Meeting Nazionale durante le “prove altamente valutative”, gare utili per la composizione delle squadre nazionali. Sarà un appuntamento aperto a tutti coloro che vorranno far parte della squadra Nazionale”.

Il nuovo corso tecnico terrà in considerazione anche il valore degli equipaggi societari. “Al pari delle formazioni create dal Centro Nazionale. Se le batteranno, sicuramente riceveranno un grossissimo applauso dai tecnici federali e dal DT. L’equipaggio e l’allenatore societario sarà poi aiutato nel proseguimento della stagione. Niente invidie, niente gelosie, niente “bastoni tra le ruote”: l’attenzione va solo alla crescita del Nostro canottaggio”.

E la nuova metodologia d’allenamento? “C’è una fortissima volontà da parte del Direttore tecnico e di tutti noi tecnici federali a dare la possibilità ai ragazzi di poter prendere confidenza con la nuova metodologia e con la nuova impronta tecnica. Il programma d’allenamento ufficiale, razionalmente, non sarà consegnato a breve: si partirà con un programma interlocutorio, di raccordo, diciamo un punto di partenza che darà la possibilità a chi è indietro con la preparazione di recuperare ed adattarsi. Ecco perché il test nazionale dei 4x4475m sarà alla fine di gennaio. Il lavoro che stiamo facendo in questi giorni è anche quello di raccogliere dati per fotografare la situazione attuale degli atleti italiani in tutti i settori“.

IL PROFILO DI FRANCO CATTANEO

Nato a Salerno il 30 aprile 1970, sposato con Natascia Camozzi e padre di Susanna e Camilla. È diplomato all’Istituto Nautico ed è un Sottufficiale della Guardia di Finanza e allenatore di 4° livello europeo dal 2005. Prima di divenire tecnico è stato atleta della Canottieri Irno e del Gruppo Nautico Fiamme Gialle fino al 1994. Come atleta ha conquistato 13 Titoli di Campione d’Italia, una medaglia d’oro nel mondiale junior 1988, due medaglie d’argento ed una di bronzo ad altrettante edizioni dei Mondiali Pesi Leggeri nella specialità del quattro senza. Tecnico dal 1996 del Gruppo Nautico Fiamme Gialle. I suoi atleti hanno ottenuto due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e Sydney 2000, due argenti a Pechino 2008 e Londra 2012, un bronzo ad Atene 2004, oltre a numerose medaglie dei tre gradi in Campionati del Mondo Assoluti e Pesi Leggeri e Coppe delle Nazioni. Dal 2001 al 2004 collaboratore Pesi Leggeri Maschile con particolare riferimento al quattro senza. Dal dicembre 2012 coordinatore dell’area tecnica maschile e caposettore della coppia Senior.

Nelle immagini: Franco Cattaneo con Sartori e Battisti a Londra 2012 (D.Seyb); Cattaneo con il 4 senza PL ad Atene 2004 (Perna); Cattaneo con il quattro di coppia argento a Pechino 2008; Cattaneo con Sartori e Battisti a Londra 2012 (D.Seyb); Cattaneo al lavoro su un’imbarcazione (Perna); Cattaneo con Rocco Pecoraro (Perna-ANAC)