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Danni gravissimi alle Società romane per la piena del Tevere.  Presidente Enrico Gandola: Pronte attrezzature ed imbarcazioni””

mercoledì 14 Novembre 2012

Danni gravissimi alle Società romane per la piena del Tevere.  Presidente Enrico Gandola: Pronte attrezzature ed imbarcazioni””

ROMA, 14 novembre 2012 – Notte infernale per il canottaggio romano, a causa degli ingenti danni causati dalla piena del Tevere. Ore di paura, ore di grande partecipazione e solidarietà da parte dei canottieri che hanno lavorato in squadra, indipendentemente dai propri colori sociali, per limitare gli effetti di un fenomeno di portata devastante.

Ieri sera, alle 19, un’improvvisa ondata, contenente una quantità enorme di alberi e detriti, ha investito i circoli remieri romani. “In questo istante, l’ondata di piena sta toccando il picco massimo e tutte le Società romane sono state raggiunte dall’acqua del fiume. La Federazione Italiana Canottaggio è vicina in questo difficilissimo momento a tutti i loro dirigenti, tecnici, atleti e soci che stanno lavorando per limitare le già gravi perdite e li aiuterà a riprendere l’attività remiera al più presto anche con l’eventuale prestito di attrezzature e imbarcazioniafferma il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio Enrico Gandola – Nell’immaginare la frenetica attività, in questi momenti di grande emergenza, condotta dai nostri tesserati per salvare il salvabile, la mia mente va agli Angeli del Fango, a coloro che nella storia delle numerose alluvioni del nostro Paese si sono sempre tirati su le maniche per risollevare le sorti delle proprie realtà. Già due anni fa, alcuni Circoli sono stati messi a dura prova dalla piena del Tevere ma mai come questa volta gli effetti della piena si sono fatti sentire sui nostri affiliati. Invito tutto il mondo remiero a stringersi attorno ai nostri Circoli Romani fornendo loro tutto il possibile e necessario sostegno per superare questo momento di difficoltà”.

Uno dei due galleggianti dell’Aniene, quella più piccola, è subito affondato e l’altro si è schiantata contro Ponte Milvio, due chilometri più a valle. Sino alle tre di notte i soci, i sommozzatori, gli uomini del Soccorso Fluviale Alpino ed i pompieri hanno cercato di liberare le barche, recuperandone parecchie, ma alla fine non sono riusciti a recuperare il grande galleggiante. “Una tragedia immane per il nostro Circolo, ci troviamo improvvisamente senza nullaha detto il Direttore Sportivo Andrea Rocchegiani – Non era mai capitato prima, si dovrà faticosamente ricominciare da zero”.

Niente da fare, nonostante i soccorsi, per il galleggiante del Circolo Canottieri Ministero Affari Esteri. “Per noi sarà difficile, se non impossibile, riprenderci da questa situazione disastrosa ma chiedo la massima collaborazione e solidarietà da parte di tutti è l’appello di Cecilia Valentini (allenatrice del Circolo Canottieri Ministero Affari Esteri) – Abbiamo perso tutte le barche. Io, come tutti sapete bene, sono molto motivata e non voglio assolutamente che quello che ho costruito in questi anni con fatica e scontrandomi con enormi difficoltà vada in fumo. Sono pronta a ripartire da zero e rimboccarmi le maniche ma vi chiedo veramente il massimo aiuto per andare avanti”.

Il fiume ha danneggiato anche i locali di Canottieri Lazio, Canottieri Roma, Tevere Remo, Salaria e Tirrenia Todaro e ne minaccia altri.