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Ricordo di Giovanni Rocchi

domenica 21 Ottobre 2012

Ricordo di Giovanni Rocchi

ROMA, 21 ottobre 2012 – Se ne andato in punta di piedi, Giovanni Rocchi, con quello stile di non invadenza, di fare senza strafare, di affabilità che oggi non solo non è di moda ma ti fa passare per un “non furbo”. Giovanni – Stella d’Oro del CONI al Valore Atletico, Socio Benemerito e Onorario della Federazione Italiana Canottaggio – non era romano ma di Morolo, in Ciociaria, dove era nato il 24 luglio 1916. Il Tevere però lo conosceva come il corridoio di casa perché a 7 anni già stava “a mollo” nel biondo fiume, giovanissimo praticante della Società Romana Nuoto alla quale appartenevano il padre e due zii. Erano i tempi in cui i circoli fiumaroli facevano concorrenza agli stabilimenti di Ostia e il Tevere serviva da palestra, campo di gara, dopolavoro, piscina e palcoscenico per i tuffatori.

A 12 anni Giovannino conobbe il canottaggio, faceva il timoniere al Ferroviario Roma, reame di Enrico Chiaperotti che negli Anni Sessanta sarà segretario generale della Federcanottaggio, Poi passò al Tevere Remo – sempre al timone, lì insieme a Renzo Nostini, divenuto poliedrico campione e dirigente sportivo – e infine alla Caio Duilio su cui imperava il maggiore della Milizia Luigi Grappelli (detto “Er Banana” dai fiumaroli) che aveva organizzato una sezione remiera dei Fasci Giovanili. Rocchi si ritrovò a sfilare a Piazza di Siena davanti a Mussolini, portando un timone e seguiti dai vogatori con le barche in spalla. Manifestazione disegnata a colori da Achille Beltrame per la prima pagina della “Domenica del Corriere” con Grappelli e Giovanni davanti a tutti.

La Seconda Guerra Mondiale cambiò tutto e Rocchi rientrò dalla Campagna di Russia con una gamba malconcia ma sempre il Tevere nel cuore. Divenne allenatore (adorato dai suoi allievi cui pagava la colazione) alla Marina Militare e al Ferroviario, seguitò a remare e a tenersi in forma, tanto che nel 1988 a 72 anni partecipò ad Hong Kong ai Mondiali di Dragon Boat, la nuova disciplina approdata un paio di stagioni prima sulle rive del Tevere. Intanto iniziò a collaborare con il Comitato Lazio FIC, un’attività che portò avanti per oltre un quarto di secolo, finché gli anni cominciarono a pesare pure per un fiumarolo come lui. E’ scomparso il 24 giugno 2012, lasciando la casa piena di coppe e medaglie.

 
Enrico Tonali