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Ritorno al futuro: Federico Ustolin

mercoledì 19 Settembre 2012

Ritorno al futuro: Federico Ustolin

ROMA, 19 settembre 2012 “Questo risultato mi ripaga dalla fatica fatta per tornare in pista dopo il grave incidente dell’anno scorso. Non avrei mai pensato di tornare a questo livello ed anche in così poco tempo”. Due volte d’oro. Da Szeged a Kazan, dall’Ungheria alla Russia. Ormai Federico Ustolin è affezionato ai Mondiali Universitari e questo risultato, conseguito in doppio assieme al padovano Francesco Cardaioli, è la ricompensa, parziale e non totale, per una perseveranza fuori dal comune. Già, quel feeling con la barca ed il canottaggio in generale che non gli ha impedito di bruciare le tappe per tornare a esprimersi su ottimi livelli dopo un brutto e lungo infortunio. Era il luglio 2011 e le qualificazioni olimpiche di Bled erano alle porte. Fermo a uno stop in sella al suo ciclomotore, venne investito da un’auto procurandosi una frattura esposta di tibia e perone. Una storia passata, che a Kazan ha avuto un lieto fine. Un ritorno al futuro.

“Kazan è stata una trasferta divertente ed appagante. La nostra squadra era molto performante e, nonostante ci conoscessimo già, in pochi giorni siamo riusciti a legare ancora di più”. E’, in sintesi, il pensiero di Federico sull’intera spedizione azzurra mentre, in merito al doppio, precisa: “Ero un po’ timoroso, perché andavamo là a scatola chiusa avendo provato la barca pochi giorni a Padova sul fiume senza tanti riferimenti. Però allo stesso tempo avevo delle buone sensazioni paragonabili ai migliori doppi da me già provati con altri atleti”. Il rapporto con Francesco Cardaioli. “Ho legato tanto con lui. Sono stato ospite a casa sua a Padova per gli allenamenti, ricevendo un’ospitalità eccezionale. Mi son trovato ad allenarmi con uno dei miei diretti avversari nel singolo degli anni passati ed è stato un momento di crescita importante. Abbiamo messo assieme le nostre esperienze e abilità facendole fruttare al massimo con la grande collaborazione del suo allenatore Alberto Rigato“. La finale. “Una gara veloce e divertente. Partiti piano (quinti ai 250 metri n.d.r.) abbiamo ingranato subito un passo che nessun equipaggio è riuscito a sostenere. Così facendo li abbiamo superati tutti passando e siamo diventati primi già ai 1000 metri. Poi restava da tenere il comando lungo la seconda metà dove a causa del vento traverso eravamo infastiditi dalle onde”. Il Mondiale Universitario ha un significato preciso. “E’ un punto d’incontro molto piacevole tra studenti/atleti di tutto il mondo inserito in una manifestazione di buon livello. La città di Kazan è già pronta per le Universiadi del prossimo anno e questa manifestazione è stata una prova generale per il 2013”.

L’accoglienza, da campione mondiale, al CC Saturnia. “Ho ricevuto i complimenti da parte dei soci presenti in sede e mi è tornato in mente che un anno fa, nella stessa data, tornavo a frequentare il circolo aiutato dalle stampelle ed i tesserati mi consolavano. Tornando al Mondiale, ringrazio il CT Dinardo e Claudio Romagnoli che ci hanno selezionato e seguito in questa avventura. Un caro saluto anche al nostro amico e consigliere federale Pierluigi Bolognesi” .