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La Polisportiva San Marco di Denise Tremul

domenica 2 Settembre 2012

La Polisportiva San Marco di Denise Tremul

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 02 settembre 2012 Denise Tremul, campionessa mondiale junior nel 2005, plurimedagliata a manifestazioni nazionali ed internazionali ci racconta cosa significa portare avanti una società completamente da soli e continuare allo stesso tempo a sognare da atleta.

Eccoci a San Benedetto del Tronto per i tricolori di Coastal. Denise, immagino vorrai confermare il tuo titolo conquistato a Duino l’anno scorso. Come ti sei allenata quest’anno?
D: “Purtroppo non riesco ad allenarmi come un tempo. Da tre anni non ho più tempo per me stessa. Alleno tutti i ragazzi di tutte le età della Polisportiva San Marco, avendo Master, Allievi, Cadetti, Ragazzi, Junior e Senior. Allenare pure me stessa è molto difficile.”

Tra poco la finale in cui combatterai per difendere il titolo. Come ti senti?
D: “Il viaggio di andata è stato travagliatissimo. Siamo stati in coda, abbiamo forato, abbiamo perso la rotellina del carrello. Dormiamo in tenda e stanotte ha piovuto. Diciamo che ho dormito forse due ore, ma ce la metterò tutto.”

Le parole chiave per vincere in questa specialità?
D: “Nel canottaggio olimpico bisogna avere forza e tecnica. Nel costiero non bisogna avere paura, soprattutto. Non devi temere le onde. In doppio già è diverso, ma quando sei tu da sola, con la barca e le onde devi avere il sangue freddo. Poi sicuramente bisogna tirare, come in tutto nella vita.”

Quali sono i progetti futuri, a breve e a lungo termine? Parliamo anche della tua vita non da atleta.
D: “Come società si parla di un Campionato del Mondo nel 2014 a Duino. L’anno scorso i tricolori sono andati molto bene. Speriamo di riuscire ad aggiudicarci il Mondiale. Progetti personali? Continuo a fare quello che faccio fino quando riesco. Inoltre devo riuscire a finire i tre esami che mi dividono dalla laurea. Sono iscritta a sociologia e mi manca pochissimo, ma negli ultimi anni ho trascurato un po’ lo studio. Quest’anno pongo rimedio, promesso.”

Cosa vuoi dire a chi si avvicina al Coastal Rowing? Quali sono i tuoi consigli e suggerimenti?
D: “Molti sono passati dalla palestra al Coastal perchè è molto più semplice da affrontare. Le barche sono grandi e larghe. Il canottaggio costiero lascia più spazio all’aspetto ludico che in quello olimpico è inesistente. Il mio consiglio è farlo per divertirsi, amare il mare e avere passione per lo sport.”

 
(a cura di Enrico Porfido)