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Paralimpiadi: apertura all’insegna della ragione e dei diritti umani

giovedì 30 Agosto 2012

Paralimpiadi: apertura all’insegna della ragione e dei diritti umani

ROMA, 30 agosto 2012 – Allo stadio Olimpico di Londra, fra una mela di Newton e una commedia di Shakespeare, prendono il via i XIV Giochi Paralimpici. Uno spettacolo all’insegna della ragione e dei diritti, fra Illuminismo, origine dell’universo, legge di gravità, inviti a soddisfare la propria curiosità e a non pensare che i limiti e i confini siano invalicabili. La razionalità delle leggi dell’universo e l’avvento delle leggi del diritto, a partire dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.

Ecco la cronaca della cerimonia, a cura di SuperAbile Inail, con tutte le esibizioni.

AEROBILITY – E’ un’associazione britannica che insegna alle persone con disabilità, anche mentale, come diventare piloti. Un aereo volteggia sullo stadio più volte, dando il via dal cielo allo spettacolo.

MIRANDA – Una grande sfera cala nel mezzo di un gigantesco ombrello piazzato al centro dello stadio: è il momento che vuole ricordare il big-bang, che trasforma lo stadio in una grande nuvola. I figuranti, ognuno con un ombrello, disegnano quello che dall’alto appare come un grande occhio. Al centro, nell’iride, appare la protagonista principale della cerimonia, Miranda. E’ la protagonista della “Tempesta” di Shakespeare, interpretata da Nicola Miles Wildin, una giovane attrice professionista, disabile. La giovane viene incoraggiata ad essere “curiosa” da Stephen Hawking: il fisico britannico più famoso nel mondo, anch’egli grave disabile, un’altro grande protagonista dello spettacolo. Miranda vuole capire l’origine dell’universo, il fisico la invita a guardare ciò che accade intorno a lei. C’è la mela di Newton, c’è il testo della Dichiarazione universale dei diritti umani, c’è una grande palla di energia a rappresentare il bosone di Higgs, quella conosciuta come “particella di Dio”, quella che spiega perchè tutte le cose nell’universo abbiano una massa, recentemente individuata al Cern di Ginevra. Alla scena partecipano 600 volontari e un coro di 430 cantanti.

LA REGINA – Entra nello stadio Olimpico della regina Elisabetta II, accolta dal presidente del Comitato Paralimpico internazionale, Philip Craven. Appena la regina prende posto, nove uomini e donne dell’esercito, della marina e dell’aeronautica britanniche (Army, Royal Navy andh Royal Air Force) scoprono la Union Flag, la bandiera inglese. Il coro di 430 componenti intona l’inno nazionale. Al fianco della regina, non c’è il marito Filippo (a casa per una indisposizione) ma è presente il principe William.

SPIRIT IN MOTION – E’ il momento della sfilata delle 166 nazioni che partecipano alle Paralimpiadi 2012. Un record storico per le Paralimpiadi. Le nazioni entrano in ordine alfabetico, ad eccezione della delegazione britannica che chiude la sfilata, in qualità di paese organizzatore. Durante tutta la sfilata il soprano Denise Leigh intona “Spirit in motion“, la canzone dedicata agli atleti e scritta dall’attore sordo Deepa Shastri.

RITORNO A CASA – E’ il momento in cui la Gran Bretagna sottolinea l'”homecoming”, il ritorno a casa dei Giochi paralimpici, nati a due passi da Londra, nella cittadina di Stoke Mendeville, nel 1948. Philip Craven, presidente Ipc, e Sebastian Coe, presidente del Comitato organizzatore, pronunciano i loro discorsi. Al termine, Craven invita la regina Elisabetta ha dichiarare ufficialmente aperti i Giochi. Mentre Elisabetta risponde all’invito, sullo schermo scorrono le immagini di Stoke Mandeville. Otto atleti della formazione britannica di basket in carrozzina entrano nello stadio portando la bandiera paralimpica, che viene issata sul pennone. Un atleta, un giudice e un allenatore pronunciano il giuramento di fedeltà agli ideali paralimpici.

RAGIONE E DIRITTI – Torna in scena Miranda, chiamata insieme a Hawking ad indagare i due pilastri portanti della cerimonia: la ragione e i diritti. Ecco un enorme libro, all’interno del quale si leggono i principi della Dichiarazione Universale dei diritti umani. “Il più grande nemico della conoscenza – dice il fisico – non è l’ignoranza, ma l’illusione della conoscenza”. Viene creata una grandissima sfera, che si divide in sei emisferi su ciascuno dei quali volano sei atleti paralimpici, in rappresentanza dei loro rispettivi sport: atletica (corsa e lancio del giavellotto), tennis in carrozzina, nuoto, judo. Miranda intanto recita il “Brave the world” di Shakespeare, il celebre discorso tratto da “La tempesta”. “Com’è bello il genere umano! Oh mirabile e ignoto mondo che possiedi abitanti così piacevoli!”.

NAVIGATION – Miranda è pronta per il suo viaggio alla scoperta della conoscenza. Un ombrello che si rovescia ed ecco una piccola barca: Hawking, ancora lui, ricorda a Miranda che non ci sono confini ai tentativi e agli sforzi dell’uomo di comprendere la propria vita. Ed ecco arrivare, sullo schermo, parole e testi tratti dalla Dichiarazione dei diritti umani. E’ una pioggia di idee, come fosse uno stormo di uccelli, con la danza e il movimento che si scatenano nell’aria: evoluzioni emozionanti.

GRAVITY – Miranda viene catapultata in un giardino inglese del 17esimo secolo: eccola alle prese con il celebre matematico Isaac Newton. Trova una mela ed è il momento dell’invito, ai 62mila spettatori dello stadio, a ciascuno dei quali prima dell’inizio della cerimonia ne era stata affidata una, a morderla tutti insieme, simultaneamente. Ed ecco una grande mela per entrare in una coreografia incentrata sulla gravità.

COLLISION – Siamo catapultati nel 2012, e per Miranda è la possibilità di godersi un viaggio emozionante nel suo futuro, quello del nostro progresso scientifico. Per Hawking è l’occasione di spiegare che gli scienziati britannici hanno cambiato il nostro modo di pensare e percepire l’universo attraverso il Large Hadron Collider, il “grande collisore di adroni”, un acceleratore di particelle situato presso il Cern di Ginevra e utilizzato per ricerche sperimentali nel campo della fisica delle particelle. Quello del bosone di Higgs che “ha cambiato la nostra percezione del mondo”.

ENPOWERMENT – Il viaggio di Miranda nella conoscenza ha raggiunto un punto di arrivo: ora è diventata una paladina dei diritti umani. Lo stadio si riempie di persone che sfilano, con cartelloni in mano, per rivendicare diritti, mentre sullo sfondo appare la statua di Marc Quinn “Alison Lapper Pregnant”: è una donna nuda, senza braccia, incinta.

ENLIGHTNMENT – Le emozioni corrono sugli schermi dello stadio: è un film denso che mostra il percorso della torcia paralimpica fino allo stadio. Le Paralimpiadi entrano nel contesto del percorso di affermazione dei diritti umani e uno spettacolo pirotecnico accende il fuoco di Londra. E’ Joe Townsend, un triatleta, a cedere la torcia a David Clarke, atleta britannico del calcio a 5 e poi a Margaret Maughan, medaglia d’oro britannica ai primi Giochi paralimpici, quelli di Roma ’60. E’ lei ad accendere il braciere olimpico.

I AM WHAT I AM – Ultimo segmento della cerimonia ispirato alla canzone “Sono quel che sono”, un inno alla fiducia e alla felicità di essere se stessi: “Il mio mondo non è un posto in cui devo nascondermi, non voglio lodi e non voglio pietà, la vita è una sola… sono quel che sono”.