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Sydney 2000: l’unghiata del 4 di coppia ed altre fortissime emozioni azzurre

lunedì 27 Agosto 2012

Sydney 2000: l’unghiata del 4 di coppia ed altre fortissime emozioni azzurre

ROMA, 27 agosto 2012 Nella nuova puntata dell’Archivio di Olimpia ci concentriamo sull’Olimpiade australiana. A Sydney 2000, dal 15 settembre all’1 ottobre, si ritrovano 10.651 atleti provenienti da 199 nazioni. Un record.  Tre sono le mascotte di: Olly, un kookaburra, Syd, un ornitorinco, Millie, un’echidna, sono appunto i tre animali nativi dell’Australia scelti come mascotte dei Giochi Olimpici di Sydney 2000.

Nell’Olimpiade di Maurice Greene e Marion Jones, di Cathy Freeman e Domenico Fioravanti, brilla il canottaggio azzurro con un oro (quattro di coppia), due argenti (quattro senza e doppio PL) ed un bronzo (doppio). Ecco il racconto di Sydney 2000 a cura di Enrico Tonali.

Sono le Fiamme Gialle, lo squadrone nautico dell’indimenticabile comandante Gaetano Bellantuono, il sodalizio da superare nel 2000 nella Coppa Montù, che rappresenta la classifica di merito delle società affiliate alla FIC. La flotta gialloverde pontina ha la base a Sabaudia dove – in preparazione dei Giochi Olimpici di Sydney – cala un altro convoglio di lusso, la “Home Fleet” di Sua Maestà britannica, la cui barca ammiraglia è un 4 senza che reca a bordo l’antico avversario degli Abbagnale, Steve Redgrave, intenzionato a mettere le mani sulla quinta medaglia d’oro consecutiva, record mai raggiunto prima nel remo internazionale.

Il 2000 è pure l’anno del Giubileo. La Sala Stampa vaticana ne organizza uno pure per i giornalisti accreditati al grande evento cristiano, i quali (ci sono inviati di oltre 50 Nazioni) seguono le omelie che si tengono nella Cappella Sistina e nelle Basiliche romane. E un giornalista di razza – gli ultimi articoli li detta dal letto della clinica – purtroppo se ne va. E’ Donato Martucci, in pratica ultimo direttore responsabile de Il Canottaggio, che chiude la sua vita terrena poco prima di quella cartacea dell’ottantenne testata federale.

Termina nel 2000 il “regno” di Samaranch, settimo presidente del CIO, che ha dovuto affrontare più di qualche affondo su una ventilata corruzione dei membri della potente lobby olimpica. Anche la Federcanottaggio cambia l’ufficiale di rotta, il segretario generale. Successore di Vittorio Caputo è – dopo un breve periodo di Andrea Russo – Michele De Lauretis, maestro di sport abruzzese con un bel passato in atletica leggera (specialista dei 400 ostacoli) ed una carriera scintillante nel CONI (dirigente della Preparazione Olimpica). Arriva in tempo per assistere alle vittorie a Lucerna del 4 senza e del quadruplo che il d.t. La Mura sta preparando per l’avventura di Sydney olimpica dove – sulle acque di Penrith Lake – il remo azzurro lascia il segno.

L’unghiata vincente la dà il quadruplo di Simone Raineri, Rossano Galtarossa, Alessio Sartori, Agostino Abbagnale che conquista il più alto gradino del podio olimpico, ma un’emozione forte viene anche dal 4 senza di Carlo Mornati, Lorenzo Carboncini, Riccardo Dei Rossi, Valter Molea il quale sfiora l’oro bruciando il fiato alla Gran Bretagna di Redgrave, che acciuffa il successo per soli 38/100. Un bronzo va al doppio di Nicola Sartori e Giovanni Calabrese, mentre un altro argento è della coppia pesi leggeri Leonardo Pettinari ed Elia Luini (subentrato da qualche mese all’infortunato Crispi) battuti dalla resuscitata Polonia. Pure la Croazia – nell’otto – e la Danimarca  – nel quattro senza pesi leggeri – non cedono all’attacco dell’Italia e, per pochi decimi, intascano due bronzi che ci avrebbero fatto fare tombola.


Enrico Tonali

Nelle foto: Il quadruplo azzurro oro a Sydney 2000 (da sx Abbagnale, Sartori, Galtarossa, Raineri); la brochure con le medaglie azzurre del canottaggio a Sydney 2000