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Capitan Zileri: Tre ori nella squadra maschile non sono un caso””

venerdì 24 Agosto 2012

Capitan Zileri: Tre ori nella squadra maschile non sono un caso””

ROMA, 24 agosto 2012 Due terzi, due primi posti. Un quadriennio da dieci e lode per l’otto Junior maschile con le quattro barche plasmate dal CT Claudio Romagnoli e dal suo stretto collaboratore Raffaele Polzella. Un anno fa, pochi giorni dopo Eton Dorney, fu Giuseppe Vicino (CRV Italia) a raccontare la grande emozione del primo successo azzurro in questa specialità. Oggi, smaltita parzialmente l’euforia di Plovdiv, è Pietro Zileri (Can. Firenze), il “Conte” e capitano del team Under 19, a spiegare il nuovo capolavoro dell’Ammiraglia Junior ed a soffermarsi anche sui successi del quattro senza e del quattro di coppia Junior.

Vincere per due anni di fila l’otto, una specialità che mai prima l’Italia aveva vinto, cosa significa?
Sicuramente un campione del mondo ha tanta responsabilità, la stessa che abbiamo avuto noi cinque (Lodo, Abagnale, Carcano, d’Aniello n.d.r) durante questa stagione. Una responsabilità che ti porta a voler riconfermarti anche nell’anno successivo senza distinzione o pregiudizio nei confronti dei nuovi innesti e a fare in modo che il risultato passato non venga sminuito”.

Come avete costruito questi due successi? Quali analogie e differenze, a tuo avviso, nella preparazione e nel feeling tra atleti e tecnici nel 2011 e nel 2012?
“Differenze nel feeling tra allenatori e noi atleti non ce ne sono state molte: sono rimasti tutti sempre molto coerenti e leali in merito ai loro progetti ed alle loro idee. È poi naturale che l’anno scorso, essendo io una matricola, fossi trattato in maniera un po’ diversa rispetto a quest’esperienza”.

Cosa contraddistingue i vostri allenatori?
“È vero che a un Campionato del Mondo noi atleti siamo i primi attori, ma sono anche consapevole del fatto che la squadra di quest’anno è il frutto di un progetto cominciato all’inizio del quadriennio olimpico. Il segreto dei nostri allenatori è lo stile e l’unione del gruppo”.

Ed, invece, l’otto?
“A Plovdiv eravamo senz’altro l’otto più affiatato. Abbiamo fatto qualche prova durante il raduno e appena decisa la formazione è stato incredibile come non ci fosse la paura di non farcela, come la barca reagiva alle avversità che ci sono state e come ognuno di noi si prestasse per i compagni”.

Il Mondiale: come lo avete vissuto tra la batteria e la finale? Come passavate il tempo libero?
Nella batteria, come l’anno scorso, ci siamo resi conto di quanto effettivamente fossimo vicini al gradino più alto del podio. Nei due giorni di intervallo, durante gli allenamenti, la barca raggiungeva ottime velocità e insieme a questo si sono aggiunte due medaglie d’oro per le quali noi dell’otto abbiamo fatto il tifo. Non posso negare che a quel punto la tensione abbia cominciato a farsi sentire, proprio alla vigilia della gara. Abbiamo parlato con gli allenatori la sera stessa, i quali ci hanno rassicurati e siamo andati a dormire senza poter festeggiare con i compagni neo campioni del mondo”.

Altri due ori per la squadra maschile, dopo molti anni, nel quattro senza e quattro di coppia cosa vogliono dire?
A mio avviso i due ori del quattro senza e del quattro di coppia sono la prova di due cose fondamentali. La prima è che il progetto dei nostri allenatori ha avuto i meritati successi e che hanno un metodo competitivo. La seconda è che il canottaggio italiano c’è nonostante la crisi che sta vivendo. Tre ori nella squadra maschile in un solo Mondiale non ritengo siano un caso”.

In chiusura, c’è anche da ricordare il sostegno delle vostre famiglie.
“E’ sempre stato fondamentale per ciascuno di noi. Loro investono tempo, dedizione e soldi in quello che facciamo. Poi è la Federazione a investire e credere in quello che noi facciamo e vogliamo fare “.

Ultimissima domanda: Pietro, è vero che andrai negli Stati Uniti per remare e studiare?
“Al momento è solo un’ipotesi di ciò che potrà essere il mio futuro. Vedremo…”.

Nelle foto (D.Seyb): la gioia del’otto junior dopo l’oro; l’abbraccio con il Presidente federale Gandola; l’esultanza sul podio; il quattro di coppia junior e il quattro senza junior campioni mondiali a Plovdiv (cliccare sulle immagini per ingrandirle).