News

I Giochi di Matteo Stefanini: dopo batteria e recupero è assalto  alla finale

martedì 31 Luglio 2012

I Giochi di Matteo Stefanini: dopo batteria e recupero è assalto  alla finale

SAN MINIATO, 31 luglio 2012 Da che mondo è mondo spesso e volentieri, rotto il ghiaccio le cose vengono meglio. Per il momento per Matteo Stefanini, canottiere samminiatese figlio della Canottieri San Miniato e oggi in Fiamme Gialle, i Giochi Olimpici di Londra stanno andando così.

Il quattro di coppia azzurro che lo vede al quarto carrello (davanti a lui il fiorentino Francesco Fossi, il varesino Pierpaolo Frattini ed il capovoga, il cremonese Simone Raineri) sul Dorney Lake a Eton, dove si svolgono le regate a cinque cerchi, all’esordio in batteria sabato 28 ha stentato.

Dopo una partenza il linea con una prima gara, Matteo e compagni faticano a trovare la giusta rilassatezza in barca, e a fronte di un distacco apparentemente già incolmabile, poco dopo la metà gara decidono di risparmiarsi in vista del recupero che assegna i pass per le semifinali, lasciando il passo alle straripanti Russia ed Estonia e ad una solida Francia, con gli Stati Uniti che optano anch’essi per dare tutto nei recuperi.

Non c’è grandissima soddisfazione nel quartetto azzurro dopo il debutto, ma allo stesso tempo non manca la fiducia per le gare a venire: le sensazioni del terzo posto in Coppa del Mondo a Monaco di poche settimane fa sono ben salde nella mente di Stefanini e della sua banda, dunque non resta che rimetterle nei remi e in acqua, e il gioco, almeno senza rimpianti, è fatto.

Ed è quello che succede lunedì 30 nel recupero che vale l’ingresso in semifinale: l’Italia allo start si aggancia alla Nuova Zelanda e fino ai 1000 metri appare in controllo, con la Svizzera subito dietro e gli americani che arrancano. Naturalmente si tratta di un’Olimpiade, quindi niente è da dare per scontato, e infatti gli States rintuzzano fino a riportarsi sui primi tre e regalando così un finale di regata non adatto ai deboli di cuore; con quattro concorrenti per tre posti: i Kiwi non sembrano mai veramente in difficoltà e danno l’impressione di averne ancora e ancora, e così è, mentre gli azzurri e gli svizzeri devono vedersela con gli arrembanti americani, il cui forcing è asfissiante. La barca azzurra non scorre ancora liscia come a Monaco, ma le intenzioni del portacolori giallorosso e dei suoi soci sono ben chiare, e con un ottimo serrate, il quattro di coppia italiano tiene a distanza di sicurezza gli avversari.

I neozelandesi passano con 75 centesimi appena sull’Italia, che a sua volta tiene la seconda piazza con appena tre decimi sulla Svizzera, anch’essa qualificata, e poco più di un secondo sugli Stati Uniti, che dicono addio alle proprie ambizioni.

Coraggio Matteo, ancora un passo ed è finale. Agli occhi di chi se ne intende, ci vogliono le sensazioni di Monaco e forse di più: Germania, Estonia, Polonia, Francia e Ucraina.

L’Italia però c’è, con la sua tradizione, la sua voglia, il suo mix di esperienza, freschezza, consapevolezza. E con tutto il tifo di San Miniato per il suo Matteo Stefanini. Appuntamento con la storia domani, mercoledì 1 agosto, ore 11.40.

Ufficio Stampa Canottieri San Miniato


NOTA: nella foto FISA il quattro di coppia in gara nel recupero, da dx. Stefanini, Fossi, Frattini, Raineri.