News

A tu per tu con Marcello e Andrea

lunedì 16 Luglio 2012

A tu per tu con Marcello e Andrea

ROMA, 17 luglio 2012 Questa settimana, sulla strada per Londra 2012, ci sono Marcello Miani (Forestale) e Andrea Caianiello (Fiamme Oro). Ci raccontano come prosegue la preparazione del quattro senza Pesi Leggeri, vicecampione del mondo e primo in Europa l’anno scorso, verso le Olimpiadi. Ci spiegano quali sono le loro passioni, oltre a remare, ed i momenti più e meno belli della loro carriera. Dal basket alla pesca, dal rock a Rihanna…

Come il quattro senza PL si sta avvicinando alle prossime Olimpiadi?
MM: “Le batoste ci sono servite per focalizzarci sugli errori e risolverli. A Livigno ci siamo allenati bene, il tempo è stato clemente e le uscite sono avvenute sempre regolarmente con buone condizioni del lago. Adesso, a Varese, proseguiamo il cammino nell’ultima settimana di preparazione e poi avanti a Londra convinti delle nostre potenzialità”.
AC: “Ci siamo allenati bene a Livigno, concentrandoci sulle piccole cose da migliorare. Ora dobbiamo affinarci, fare velocità ed affrontare l’impegno olimpico sapendo che non sarà facile ripetere gli exploit dell’anno scorso”.

Allenarti in montagna è stato anche piacevole?
MM: “La montagna mi piace, ma assorbita a piccole dosi…”.
AC: “Un napoletano in montagna ci azzecca poco, ma non dispiacciono gli sci di fondo e di discesa”

Hai notizie su come sarà il Dorney Lake?
MM: ” Per il momento ho altri pensieri, vedrò quando arrivo lì”.

AC: “Ultimamente non mi sono informato ma, nel 2006, mi ha colpito la differenza di corsie in situazione di vento “

La tua prima immagine olimpica?
MM: ” L’ho vista l’altra volta in TV. Mi riferisco a quando hanno appeso i mega anelli dal Tower Bridge”
AC: ” Penso alla medaglia”.

Marcello, torniamo indietro nel tempo. Ricordi i tuoi inizi?
“Ho nuotato da bambino, ho giocato a pallacanestro e, poi a 12 anni, ho scoperto il canottaggio quando d’estate papà Luciano mi ha portato alla Canottieri Ravenna dove, ad aprirmi la porta, c’era Franco Bertozzi”.

Andrea, è vero che, dopo esser stato scartato da altre società, hai dovuto tirare a 1’49 il test al Posillipo per evitare di pagare altri 300 euro dopo il primo corso semestrale?
“Si, è verissimo”.

Ricordi anche la prima gara? Quando e come andò?
MM: “Si ruppe il carrello, quando ero in testa ma sono arrivato comunque al traguardo”
AC: “Gareggiai in una regata regionale della categoria Esordienti ed arrivati secondo dietro a Giuseppe Lama, un ragazzo molto in gamba”.

Marcello, perché sei così legato a San Pietro in Vincoli!
“Vivo con la mia fidanzata Irene a Campiano, c’è tutta San Pietro in Vincoli che mi è dietro. Faenza è solo il luogo di nascita, c’è un gran reparto di pediatria in quel luogo”.

Andrea, hai iniziato a remare tardi, ma l’esperienza sportiva precedente, se ti ha aiutato, quanto e in che misura è stata importante per diventare ben presto un atleta d’alto livello?
“Quattro anni di nuoto mi hanno dato le basi ma il canottaggio è stata tutta altra cosa”.

Quale apporto hanno dato le tue società alla tua crescita?
MM: “La Canottieri Ravenna è ancora adesso la mia famiglia. Franco Bertozzi, Giorgio Bovo e Alberto Lupo, per motivi diversi, hanno contribuito alla mia maturazione ed il presidente Claudio Miccoli mi ha consentito di esprimermi ad alto livello. La Forestale è il veicolo che mi permetterà di proseguire l’attività in tranquillità e di ottenere risultati”.
AC: ” Al Posillipo ho trovato una famiglia, un trampolino di lancio e, nel complesso, un bellissimo Circolo. Le Fiamme Oro rappresentano uno stimolante e competitivo gruppo”.

Andrea, il nuoto, il canottaggio e poi l’hobby della pesca. La passione per gli sport nautici è diretta conseguenza della tua napoletanità o c’è dell’altro?
“C’è l’amore dell’acqua, ma la pesca è forse l’unica vera passione. Quando smetto per andare in raduno mi manca. Ci tengo a precisare che i miei pescati sono spesso e volentieri ricchi”.

Marcello, hai un carattere sanguigno e non puoi negarlo…
“Mio padre era nato a Vignola, mia madre Neves è di Ravenna. Fai un po’ te…”.

andrea caianiello, salvatore di somma (7).jpgQuale il risultato che ti ha dato maggior gioia nella tua carriera?
MM: “La vittoria in singolo al Mondiale di Lake Karapiro, la prima medaglia olimpica nel 2006 ed ovviamente anche il risultato dello scorso anno a Bled, che sicuramente in un mese non era facilmente preventivabile”.
AC: “Nel 2011, la qualificazione olimpica con secondo posto. Poi ci metto anche il terzo posto con Di Somma a Eton nel 2006: li ho pianto…”.

Quello più deludente?
MM: ” Pechino 2008: un quarto posto alle Olimpiadi non si digerisce facilmente…”.
AC: “Lake Karapiro: avevamo aspettative migliori del sesto posto in finale dopo le medaglie vinte in Coppa del Mondo”.

Quanto conta l’allenamento, quanto la testa, quanto altri eventuali elementi?
MM: “Si deve di più alla mentalità, il canottaggio è tanta testa”
AC: “Contano l’assieme e la forza dell’equipaggio più tanto allenamento”.

A proposito di personaggi, quali apprezzi di più nel canottaggio e nello sport mondiale?
MM: “Preferisco prendere, ad esempio, mio padre Luciano”
AC: “Non ho idoli, stimo molto Ebbesen”

Se non fossi nato italiano, per quale altra nazione avresti voluto remare e perché?
MM. ” Per il Sultanato del Brunei, magari mi avrebbero coperto d’oro!”
AC: “Forse non avrei nemmeno remato, anzi avrei pescato”

Se non avessi scelto il canottaggio, saresti diventato…
MM: ” Cestista, sicuro…”.
AC: “Pescatore”.

Quale musica ascolti?
MM: “Dipende dall’umore, generalmente ascolto musica rock”
AC: “Va a periodi, attualmente il tormentone estivo: l’ultima di Rihanna”

Quali film vedi?
MM: “Durante i raduni divoro libri, perché mi aiutano a evadere la quotidianità. Adesso sto leggendo “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”.
AC: “Tantissimi. Gli ultimi sono Slevin-Patto Criminale e Blow con Johny Depp”

Cosa è l’amore per te?
MM: “E’ Irene, ci siamo conosciuti nel settembre 2008. Irene lavorava allo stand della Copop”
AC: ” E’ semplicemente la mia ragazza Marina che mi sopporta ormai dal 2006″.

Nelle immagini: Andrea e Marco festeggiano dopo l’argento mondiale a Bled 2011; il quattro senza leggero con l’oro europeo a Plovdiv 2011; l’equipaggio azzurro in azione; Marcello dopo la vittoria iridata a Karapiro 2012; Caianiello e Di Somma a Eton 2006.