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A tu per tu con Vincenzo e Pierpaolo

giovedì 12 Luglio 2012

A tu per tu con Vincenzo e Pierpaolo

ROMA, 12 luglio 2012 L’uno sul quattro senza, a capovoga, e l’altro al secondo carrello del quattro di coppia. Sono Vincenzo Capelli, ventiquattro anni romano, e Pierpaolo Frattini, ventotto anni varesino. Entrambi remano all’Aniene, entrambi hanno vissuto un’emozione straordinaria conquistando il successo a Bled assieme a Niccolò Fanchi nella specialità del due con al termine di una sensazionale rimonta. Vediamo, in quest’intervista, come si stanno avvicinando alle Olimpiadi, il loro rapporto con il canottaggio e lo sport, i momenti belli e brutti ed anche qualcosa di personale per conoscerli fuori dalla barca.

Come procede a Livigno la preparazione per le Olimpiadi?

VC: “Bene, anche se non ho esperienza sul carrello da capovoga. Simone Venier e Luca Agamennoni mi stanno aiutando a migliorare giorno dopo giorno. Ci stiamo preparando bene, stiamo dando tutto ogni allenamento e cerchiamo di migliorarci colpo su colpo. Tre i nostri punti di forza: la voglia di fare e la testardaggine. Va migliorato l’assieme dell’equipaggio: abbiamo poco tempo e dobbiamo sfruttare ogni secondo che stiamo assieme”.
PF: “Bene, sicuramente dopo Monaco abbiamo maggiore consapevolezza dei nostri mezzi e quello è il nostro punto di partenza. Abbiamo messo insieme centinaia di km di allenamenti e questo ce lo ritroveremo. I miei compagni sono eccezionali e insieme formiamo un bel gruppo affiatato dove tutti mettono a disposizione le proprie esperienze e le proprie capacità per il bene dell’equipaggio. Abbiamo dei caratteri e delle personalità abbastanza diverse ma ci compensiamo uno con l’altro”.

Chi ti seguirà a Londra?
VC: “Verranno amici in tenda, verrà la mia ragazza Giulia con mio fratello Luca”.
PF: ” La mia ragazza, papà, mamma e sorella più molti amici, alcuni del mio Varese Rowing Club. Tra loro Freddy Lundgren: gli pagherò la trasferta, si trovò per caso nel 2006 a Eton e vinsi l’argento l’otto. Porta bene? Non è vero ma ci credo: ci tengo comunque che ci sia in quella settimana. …”.

Se ti chiedo di pensare all’Olimpiade…
VC: “… immagino me alla chiusura di una gara”
PF: “… la mente va a Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino 1936”..

Di Londra, dell’organizzazione dei trentesimi Giochi, cosa sai?
VC: ” Non so niente, voglio andare là e viver tutto come sorpresa…”.
PF: ” E’ l’evento più importante dell’anno: molti addetti ai lavori hanno detto che sarà la più bella Olimpiade di sempre, questo anche per il calco che porta la tradizione anglosassone”.

Ricordi, in assoluto, il primo contatto con il canottaggio? Quando e come e’ avvenuto?
VC: “Fin da quando sono nato, il canottaggio è stata parte integrante della mia vita. Papà Giuseppe lo praticava, quindi io lo seguivo al Circolo. In realtà, il primo remo in mano l’ho preso soltanto a 18 anni dopo aver provato varie attività sportive, in particolare basket e tennis”.
PF: La gara di Abbagnale e Tizzano ad Atlanta. Avevo 12 anni, ero in vacanza in montagna con la mia famiglia. Seguivo le Olimpiadi da telespettatore e ricordo bene quella gara. Il secondo contatto l’ho avuto quasi tre anni dopo, quando, quasi per sbaglio, sono capitato alla Canottieri Varese. Prima giocavo a hockey su ghiaccio, dopo infortunio al piede sono rimasto fermo parecchi mesi ed il mio medico Carletti mi ha consigliato questo sport”.
E la prima gara? Come andò?
VC: “Fu un successo ai Campionati Regionali di remoergometro nella categoria Esordienti. Feci tipo 7…”.
PF: ” Gara sprint, 500 metri, a Moltrasio, in 4 di coppia. Abbiamo vinto, andò bene. In quell’occasione feci anche il doppio ed arrivai terzo”.
Cosa hai trovato nella tua società?
VC: “All’Aniene, una seconda casa, un’isola felice. Quando vado al Circolo, almeno un amico lo incontro sempre ed i soci ti manifestano sempre, a chiare lettere, la loro vicinanza. Per quel che riguarda gli allenatori, Giovanni mi ha preso quando ero cicciottello ed insegnato a remare, poi Riccardo mi ha fatto entrare nel mondo del canottaggio Senior e con lui ho vinto “.

PF: “Alla Canottieri Varese, Renato Gaeta mi ha trasmesso sacrificio, dedizione e divertimento. Anche cultura del lavoro, così sono stato lontano da situazioni adolescenziali che potevano esser delicate. L’Aniene è stato il punto d’arrivo della mia esperienza giovanile e di partenza come Senior: ho avuto la possibilità di crescere e remare con grandi campioni dai quali ho imparato il mestiere.

Il momento più felice della tua carriera remiera?
VC: “A pari merito, metto il titolo mondiale nel quattro senza Under 23 Brest, per la gioia, e la vittoria iridata in due con a Bled, per la rivalsa. Due sensazioni diverse, tutte e due bellissime maturate negli ultimi 250 metri”.
PF: ” Ne ho vissuti diversi, ho un ricordo molto speciale del Mondiale in due con dell’anno scorso perché, anche se non è la medaglia più prestigiosa, è quella per cui ho lottato di più”.

E quello più triste?
VC: “La finale di Lake Karapiro in quattro senza: è brutto rendersi conto di non esser riuscito a esprimere il proprio massimo per fattori indipendenti dalla tua volontà, come le condizioni del campo di regata, dopo esser partito con tanta energia e tanta voglia”.
PF: “Non aver partecipato alle Olimpiadi di Pechino”.

Pierpaolo, dell’otto di Atene cosa ricordi?
PF: “Eravamo un equipaggio affiatatissimo, con una grinta ineguagliabile: se ci avessero chiesto di scalare l’Everest con la barca in spalla una volta arrivati in cima avremmo chiesto quando l’avremmo rifatto”.

Un posto in cui hai provato una sensazione particolare?
VC: “Anche qui, ne dico due. A Henley, un canottiere si sente sempre importante, tutti gli vogliono bene poiché rappresenti uno sport molto amato in Gran Bretagna. Poi ricordo anche che a Lake Karapiro, mentre camminavo verso gli spalti, un bambino mi ha fermato per regalarmi una bandiera della Nuova Zelanda”.
PF: ” A Miami, nel 2009. Ero in vacanza dopo i Mondiali di Poznan. Ho colto occasione per uscita in barca in laguna dove si allenavano altri ragazzi. Remare tra isole, palme e sole è stato molto diverso dal solito”.

Vincenzo, il posto più bello visto grazie al canottaggio?
VC: “Sicuramente la Nuova Zelanda: dopo il Mondiale del 2010, mi sono preso una bella vacanza andando prima Australia con la famiglia e poi ritornando nella terra dei kiwi con Francesco Fossi e le rispettive ragazze”.

carboncini, mornati n., sartori, dentale, palmisano,agamennoni, frattini, mornati c., tim iannizzi (4).jpgUn tuo pregio ed un tuo difetto?
VC: “Testardo può esser sia un pregio sia un difetto?”.
PF: “Da un lato, riesco a instaurare un buon rapporto con le persone ed avere atteggiamento costruttivo nei momenti di difficoltà. Dall’altro, a volte sono molto testardo e faccio fatica a riconoscere di non aver ragione. In alcuni casi la testardaggine aiuta…”.

Quanto contano, nei tuoi successi, allenamento e testa?
VC: “Cinquanta e cinquanta: non può esserci l’uno senza l’altro. La testa ti aiuta a tirar fuori tutto quanto macinato in allenamento“.
PF: ” Ci vuole buona dose di tutta e due, ma la testa fa la differenza“.

Per chi avresti voluto remare se non fossi nato italiano?
VC: “Per l’Australia. Ho conosciuto i ragazzi australiani: sono persone pulite che vivono lo sport a 360 gradi”.
PF: “Mi piace molto il modello che utilizza la Gran Bretagna, in questi anni ha avuto successi incredibili ma forse avrei preferito remare per Nazionale Australiana. Ho potuto vedere come lavorano nell’HUB a Gavirate ed il loro concetto di canottaggio è molto easy ed improntato sulla diversificazione. Specializzazione estrema, non si fossilizzano sempre sulle stesse cose e di risultati ne portano a casa parecchi”.

E se non fossi diventato canottiere, quale sport avresti scelto?

VC: “Beach volley: è il più divertente che c’è. Spiaggia e mare: cosa chiedere di più? Quasi quasi mi lancio a settembre verso questa disciplina…”.
PF: ” Hockey ma non so se avrei avuto gli stessi risultati. Qui, nel canottaggio, devo grande merito all’ambiente”.

Personaggi sportivi stimati?
VC: “Pietro Mennea, sto leggendo il suo libro in questi giorni, e poi sicuramente Redgrave”.
PF: “
Sono molto amico del canottiere inglese Alex Partridge. Dovrò tornare a Londra perché sarò il padrino della figlia al battesimo”.

Il tuo film?
VC: “Tutti ‘Vacanze di Natale'”
PF: ” Sono tre, sono nel tablet e li guardo sempre prima delle gare: Ogni maledetta domenica, il Gladiatore ed American Gangster”

La tua canzone?
VC: “The Island: ora ascolto quella, dipende sempre dal periodo”.
PF: “
World Hold On di Bob Sinclair. Mi ricorda un’estate in cui mi sono divertito parecchio”.

L’amore?
VC: “E’ il completamento dell’essere!”.
PF: “Sono fortunato, sono fidanzato con una ragazza con cui vado d’accordo ed a cui voglio molto bene. Si chiama Alice, conviviamo da quattro anni”.

Nelle immagini: Capelli, Frattini e il tim. Fanchi con l’oro mondiale di Bled 2011; la felicità dopo il traguardo a Bled 2011; il quattro senza Under 23 iridato a Brest 2010; l’otto argento a Eton 2006.