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La storia di Albi Stucchi, il canottiere volante

venerdì 29 Luglio 2011

La storia di Albi Stucchi, il canottiere volante

COMO, 29 luglio 2011 Alberto Stucchi è un canottiere particolare. Ad Alberto non piace soltanto andare in barca, tirare sui remi e lasciare la scia. Ad Alberto piace anche andare sott’acqua, con le bombole, nelle acque di Sharm El Sheik.Ad Alberto piace anche saltare, saltare dall’aereo quando questi sfiora i 5mila metri di quota. Alberto Stucchi è un atleta particolare. Oggi ha 32 anni, ma da quando di anni ne aveva 14 vive su una sedia a rotelle. La malattia gli ha portato via l’uso delle gambe, ma non la grinta, la forza d’animo e la voglia di fare sport. Alberto ha praticato l’handbike e pure la corsa e il basket in carrozzina.

La scorsa primavera ha affrontato la sua prima gara di canottaggio a Gavirate. L’ultimo arrivato nella squadra adaptive rowing della Canottieri Lario G. Sinigaglia è un vulcano di idee e di parole. E ieri sera la sua ultima impresa è stata premiata alla Canottieri di Como dal presidente Enzo Molteni, insieme con l’argento mondiale di Gaia Marzari, nel corso di una serata allietata dalla musica della band di Massimo Vita. Un “Invincibile” lo ha definito Molteni. Domenica scorsa Albi ha infatti voluto celebrare a modo suo il 120° anniversario della Canottieri all’aeroporto Migliaro di Cremona. Le fotografie e i video dell’impresa parlano da soli.

Accompagnato da due amici, Ale e Giovanni Mooney, due fratelli che con il canottaggio hanno anche loro qualcosa a che fare, visto che sono i figli del direttore tecnico dell’Us Bellagina, Alberto è salito su un aeroplano che lo ha portato tra i 4.500 e i 5.000 metri di altitudine e poi è saltato in tandem con un istruttore dello Skyteam di Cremona. Per Albi era il terzo “salto” così lo chiama lui. “All’inizio il cielo era un po’ coperto e saltare senza vedere cosa c’è sotto non mi piace – racconta Alberto – poi quando è stato il nostro turno ed è arrivato a Cremona anche il presidente della sezione disabili della Lario, Paolo Tornari, il cielo era ormai limpido. Mi son vestito con la tuta e ho costretto i miei amici di fede Bellagina ad indossare una maglia della Lario. Io la mia la tenevo in mano, volevo che si vedesse bene nelle foto e nei video”.

Il lancio con il paracadute pur in tandem, di un atleta che non ha l’uso delle gambe non è cosa da tutti i giorni. Ma Alberto descrive la sua impresa con grande naturalezza.
“In effetti mi hanno dovuto legare le gambe con una speciale imbragatura per evitare che nella discesa non mi facessero prendere un forte contraccolpo. Quando si è aperto il portellone dell’aereo sono stato il primo a saltare. Non vedevo l’ora. Nel volo continuavo a guardare sotto, mi divertivo a contare dall’alto le piscine del Cremonese, ne avrò viste una ventina. E quando ho fatto il salto nel vuoto la prima impressione è stata proprio quella di nuotare. Inizi a rotolare nel vuoto come se fossi immerso in un liquido”. Un minuto di caduta libera, prima soli poi in formazione. Alberto tiene stretta la maglia con gli auguri alla Lario che sbatte e sventola fortissimo. Poi si apre un palloncino per stabilizzare la posizione, quindi il paracadute vero e proprio. “L’istruttore ha lasciato che tenessi io le manette e atterrassi da solo. Così sono passato anche dentro una nuvoletta, sembrava fosse di panna” scherza Alberto. L’atterraggio in aeroporto è stato perfetto. La prima sensazione? “Volevo fare subito un altro salto – dice – in effetti Albi sta preparando qualcosa di ancor più straordinario per il prossimo mese di settembre. Mi piacerebbe coinvolgere il Comune di Como, il Calcio Como e l’Aero Club – spiega il suo progetto l’atleta disabile – decollare con un idrovolante e atterrare allo stadio Sinigaglia, prima della partita del Como, magari con gli atleti e le atlete della Lario campioni d’Italia ad aspettarmi sul rettangolo di gioco, per una festa. E nel pomeriggio fare delle esibizioni di canottaggio nel lago per abili e disabili”.

Un sogno irrealizzabile? Alberto da diciotto anni è abituato a fare i conti con dei progetti che partono senza gambe. Ma con l’aiuto di qualche amico, statene pure certi, Albi Stucchi farà presto un nuovo salto e con tutta probabilità atterrerà allo stadio.

 
Paolo Annoni