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Mondiali U23, prime finali: un quarto e un quinto posto per la Toscana

sabato 23 Luglio 2011

Mondiali U23, prime finali: un quarto e un quinto posto per la Toscana

FIRENZE, 23 luglio 2011 Prima giornata di finali sul Bosbaan, ad Amsterdam, dove sono in corso i Campionati Mondiali Under 23, che vedono difendere i colori dell’Italia ben sette toscani. Le regate per l’assegnazione delle medaglie del sabato tuttavia non hanno sorriso agli atleti del Granducato, che chiudono la rassegna iridata con un quarto ed un quinto posto.

Il quarto, ed è un risultato che brucia, è quello del quattro di coppia Pesi Leggeri femminile, che al secondo carrello ha visto impegnata la pisana Eleonora Trivella, in forza alla Canottieri Lazio. Una grande delusione per lei questa medaglia di legno, dal momento che il suo equipaggio per tre quarti era lo stesso che lo scorso anno a Brest, in Bielorussia, si era laureato campione mondiale.

In Olanda invece, assieme a Deborah Battagin e Sabrina Noseda e con Giulia Longatti al posto di Giulia Pollini, il quadruplo leggero azzurro di Eleonora pur agguantando la finale paga sempre qualcosa in partenza, e in finale questo dato pesa molto sul risultato: partite non proprio bene, Trivella e compagne lasciano andare Cina e Germania ma dopo i primi 500 metri iniziano un ottimo passo che le porta in zona medaglia; lo sforzo centrale tuttavia presenta il conto ai 1500 metri, e complice una Francia strepitosa, che sale di colpi e forza finanche a recuperare le tedesche, l’Italia di Eleonora chiude quarta una rassegna iridata iniziata con altre prospettive.

Si chiude invece senza troppi rimpianti il Mondiale di Edoardo Margheri, calcinaiolo oggi tesserato per la Baldesio di Cremona, che al primo anno tra gli Under 23, anch’egli al secondo carrello come Eleonora, finisce quinto in finale sul quadruplo leggero maschile assieme a Alessandro Di Liberti, Claudio Provenzano e Andrea Micheletti.

Sapeva di essere in gara in una specialità dove ci sarebbe stato da soffrire Edoardo, con Danimarca e Germania di un altro pianeta e le altre nazioni pronte a giocarsi probabilmente solo dal terzo posto in giù. La finale ha confermato le impressioni iniziali, e in questo caso il quattro di coppia PL ha dato tutto quanto aveva nelle gambe per dire la sua, cercando di sparigliare in avvia con una partenza esplosiva che però porta la barca azzurra a perdere lucidità nei secondi 1000 metri, dove mancano le forze per andare a prendersi il bronzo. Danimarca e Germania fanno gara a sé (oro ai danesi per meno di sette decimi), poi cinque secondi dopo il bronzo finisce al collo della Svizzera, brava a contenere l’attacco della Francia, con l’Italia che chiude quinta davanti alla Polonia a circa tre secondi dalla terza piazza. Per Edoardo comunque un bel Mondiale, ed essendo al primo anno di categoria ha davanti tre anni per rifarsi con gli interessi.

Le speranze di medaglia per la Toscana del remo in azzurro ad Amsterdam sono ora riposte nel viareggino Davide Babboni, che ha agguantato una splendida finale nel doppio PL con il genovese Leonardo Boccuni, e nell’elbano del Pontedera Matteo Baluganti sul quattro di coppia (con lui Cagna, Manzoli e Cardaioli), in finale dopo una gara al cardiopalma (l’Estonia resta fuori per appena tre decimi).

In finale B invece finiscono Massimiliano Landi, pisano delle Fiamme Gialle, sul quattro con, Edoardo Gattai della Canottieri Firenze sull’otto e Manuel Igneri, Pontedera, sul doppio.

Particolarmente deluso per l’andamento di questo Mondiale è Landi, che come Trivella era venuto ad Amsterdam per difendere l’oro conquistato nel 2010 in Bielorussia. Il suo quattro con invece (con lui Bernardo Miccoli, Roberto Bianco, Emanuele Liuzzi e il timoniere Pietro Vitucci) non riesce mai ad ingranare la marcia giusta durante tutta la manifestazione, e dopo aver mancato l’accesso in finale per oltre cinque secondi, nella finale B chiuse secondo (ottavo in totale), dietro l’Australia e davanti a Olanda e Romania.

Igneri in semifinale finisce quinto (con lui in doppio Corrado Verità della De Bastiani Angera) dopo aver provato con tutte le forze a prendersi una finale non facile da raggiungere, mentre Gattai sull’ammiraglia chiude ultimo la sua batteria d’ingresso in finale. Per loro vale il discorso fatto per Edoardo Margheri: novizi della categoria a livello internazionale (Manuel al primo anno, Edoardo al secondo ma l’anno scorso finì fuori dal giro azzurro), hanno davanti altri anni per cogliere i frutti di questa prima esperienza con l’Italia ai Mondiali Under 23.
 

Niccolò Bagnoli – Ufficio Stampa Comitato FIC Toscana –