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Miniera d’argento sul Bosbaan: tutte le parole dei medagliati

sabato 23 Luglio 2011

Miniera d’argento sul Bosbaan: tutte le parole dei medagliati

AMSTERDAM, 23 luglio 2011 Con un filo di voce, dopo una finale da far tremare i polsi (record mondiale under 23 per la Germania in 5’48’’12), Mario Paonessa (Fiamme Gialle) ha voglia di dedicare questa splendida medaglia d’argento allo zio Gianfranco, da poco scomparso.

Poi tocca a Simone Ponti (Fiamme Gialle), capitano della Nazionale maschile. “Io sono molto soddisfatto, chiudo oggi la mia carriera da under 23 con due argenti in questa specialità e il titolo mondiale nel quattro con. Questi risultati mi hanno ripagato per le insoddisfazioni nella categoria Junior. Sono contento di aver ottenuto la fiducia di un corpo importante, come la Finanza, e spero di aver ricambiato tale attenzione nel migliore dei modi, onorando sempre la maglia azzurra sino all’ultima goccia di sudore”. La gara. “Resta l’amaro in bocca, soprattutto per me e Mario, per non aver toccato il cielo con le mani un’altra volta. La Germania ci è stata superiore per 25 centesimi, complimenti a questo grande equipaggio. Noi abbiamo attaccato sempre, negli ultimi 500 metri abbiamo chiuso gli occhi e dato tutto noi stessi. Il gioco di prue ci ha fregato. Ma ripeto, andiamo avanti così. Questa barca, tutta napoletana e molto giovane, fa ben sperare per il futuro del canottaggio italiano. Un grazie anche alla mia famiglia, oltre alla Finanza e a tutto lo staff tecnico e medico della Nazionale, e un particolare saluto a Chicco Migliaccio, mio compagno di barca al mio primo Mondiale Under 23 (argento in quattro senza a Brandeburgo n.d.r.) ed agli amici di NetPiù.com”.

Marco Di Costanzo (Posillipo) è lucido nella sua analisi. “Abbiamo cercato più volte di passare, abbiamo rosicchiato qualcosa negli ultimi 500 metri ma non è bastato. E’ lo stimolo per inseguire l’oro anche il prossimo anno. Dopo due bronzi nell’otto Junior e l’argento nel quattro senza under 23, è l’unica medaglia che mi manca. Quest’ultima la dedico alla mia famiglia, alle persone sempre vicine che mai mi hanno voltato le spalle ed alla mia fidanzata Ludovica”.

Peppe Vicino (CRV Italia) avrà ancora il Mondiale Junior davanti a se. Tra una settimana, dopo qualche giorno di raduno a Piediluco, si parte per Eton dove sarà ancora capovoga ma, per il terzo anno di fila, dell’otto. “Eravamo carichi e volevamo dimostrare tutta la nostra forza. Simone ci ha dato la palata lunga, molto simile alla mia, e molta esperienza. Mario soprattutto la potenza. Marco la leggerezza per tenere bene la prua. Siamo migliorati sempre, non abbiamo sbagliato niente. Cosa ci è mancato? Forse un pizzico di fortuna. Dedico questa medaglia alla mia famiglia ed alla mia ragazza Giulia”.  

Il pensiero di Gaia Palma (Sisport Fiat) dopo l’argento nel quattro di coppia è per il fidanzato Federico Ustolin, capovoga del doppio ai Mondiali Assoluti ed in Coppa del Mondo costretto a saltare la prossima rassegna iridata di Bled per la frattura della gamba sinistra. “La dedico fortemente a lui questa medaglia, poi anche ai miei genitori, a mio fratello ed ai miei compagni di società qui presenti, oltre al nostro CT Josy ed ai suoi collaboratori. Che dire? Sapevamo delle difficoltà che avremmo avuto contro questa Germania, siamo partite con grinta e determinazione per cercare un grande risultato che è puntualmente arrivato”.

Felicità anche per Valentina Calabrese (Gavirate). “Ovviamente il mio pensiero va alla mia intera famiglia, alla società e a tutti coloro che mi vogliono bene e sono al mio fianco. Io e Gaia raggiungiamo ancora un bell’obiettivo dopo i Mondiali Junior di tre anni fa ma soprattutto dopo averci lavorato molto ed aver fatto esperienza in Coppa del Mondo”.

Ero agitata, era il mio primo Mondiale ma sentivo di dover dare qualcosa di importante a queste tre ragazze che mi hanno aiutata molto con la loro esperienza. Ho raggiunto il mio obiettivo stagionale: vincere una medaglia in una competizione importante a livello internazionale. Ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicina, Josy per la fiducia riposta in me e poi un grazie a una persona che mi ha dato consigli e regalato la collana indossata oggi” sono parole di Alessandra Patelli (Sile Treviso).

Lucerna ci è servita molto, gareggiare in Coppa del Mondo ti aiuta a entrare sempre più a contatto con il canottaggio femminile internazionale ad alto livello: in quanto a oggi, la Germania ci è stata superiore, non potevamo fare molto di più, e personalmente mi sento di ringraziare Betta Sancassani e Laura Schiavone per il loro supporto alla nostra crescita” dichiara Giada Colombo (Tritium).

Hanno un mare di dediche le ragazze del quattro senza. Gaia Marzari (Lario), Veronica Paccagnella (Canottieri Sampierdarenesi), Laura Basadonna (Sisport Fiat) e Silvia Torsellini (Gavirate). La loro è la più bella scommessa vinta, l’argento della perseveranza perché in raduno non sempre questa barca ha dato buone risposte. Missione compiuta. “Una dedica alle nostre famiglie, ai nostri allenatori in Nazionale, in special modo Giulia Benigni per averci seguita in ogni momento, ed alle nostre società” dice Silvia. “Anche a quelli che non ci sono più” aggiunge Laura pensando a Bebo Carando, suo allenatore alla Sisport Fiat sino al maggio 2010. “Siamo partite bene, abbiamo fatto la nostra gara senza pensare a chi stava davanti o dietro: probabilmente la chiave del nostro risultato è stata questa” dice Gaia. Veronica sottolinea ancora l’inatteso risultato. “Alla vigilia ci avrei messo la firma, siamo state brave a non disunirci mai perché l’unione è stata la vera forza di questa barca”.