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Andrea Micheletti, La nostra arma in più è l’affiatamento

giovedì 21 Luglio 2011

Andrea Micheletti, La nostra arma in più è l’affiatamento

AMSTERDAM, 21 luglio 2011 – Vizio di famiglia? Quasi. Il capovoga del quattro di coppia pesi leggeri Andrea Micheletti sale su una barca la prima volta perché è papà Giorgio, ex vogatore, a presentargli la Canottieri Ispra. “Con il canottaggio è quasi un colpo di fulmine: dopo tre anni di grande divertimento, penso alla possibilità di un salto di qualità e decido così di trovare qualcosa di più nella vicina Canottieri Gavirate”.

Detto e fatto, alla corte di Giovanni Calabrese nascono nuovi obiettivi. “Si punta con decisione alla possibilità di entrare in Nazionale, nel corso degli anni miglioro dal punto di vista tecnico e l’approccio psicologico alla gara”. Oltre ai risultati in campo nazionale, c’è la partecipazione alla Coupe de la Jeunesse. “Nel 2009 il mio quattro di coppia societario, con a bordo anche Carcano, Binda e Viglialoro non tradisce le attese a Vichy: arriva un buon terzo posto, dietro Gran Bretagna e Polonia, e per me scatta definitivamente la convinzione di poter esser utile alla causa azzurra anche e soprattutto da under 23”.

Nel 2010 c’è il Mondiale a Brest, in Bielorussia, e per il peso leggero Micheletti si registra un’inedita presenza a capovoga dell’otto. “Parto come riserva PL, poi per vari motivi salgo a bordo dell’Ammiraglia. Al di là del risultato finale, è una buona esperienza perché apprendo molte cose dal punto di vista internazionale. I nuovi compagni di barca stabiliscono subito un buon rapporto con me, cercando di farmi mangiare nei giorni antecedenti alla gara per farmi metter su un po’ di massa…”.

Si arriva al 2011, l’anno della conferma con le buone sensazioni ai Meeting ed al Memorial, gli argenti in doppio e quattro di coppia agli Assoluti di Ravenna.“Provo vari quattro di coppia, arrivano diverse medaglie. Nuova convocazione in Nazionale per il Mondiale: prima in doppio con Boccuni, poi ritorno capovoga del quattro di coppia con Alessandro, Claudio ed Edoardo ed il resto è storia di oggi”. Una barca che denota subito grande feeling. “E’ vero, c’è affiatamento e voglia di fare. Siamo determinati a dare il massimo, si è visto già in batteria dove abbiamo controllato bene i nostri avversari anche se dobbiamo ancora crescere per esprimere una buon ritmo costante per tutto il percorso. Con Stefano Lari ci troviamo molto bene, stiamo allenandoci per migliorare la qualità della palata e renderla ancor più efficace”. Un aggettivo per i compagni? “Ale è aggressivo, Claudio assatanato ed Edo costante. Io? Me lo devono dire loro”.

L’atleta da emulare? “In Italia non faccio molta strada per cercarlo, penso sempre a Giovanni Calabrese. All’estero? L’inglese campione olimpico Purchase”. Così sentenzia Andrea, laureando in Giurisprudenza all’Insubria di Varese.