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Sebino a Henley: il nostro racconto

giovedì 7 Luglio 2011

Sebino a Henley: il nostro racconto

LOVERE, 07 luglio 2011 Giovedì scorso 30 giugno l’equipaggio della Sebino 4 di coppia (Davide Macario, Gabriele Bonomelli, Pietro Cipolloni e Gabriele Tognola) ha varcato le soglie della mitica Henley Royal Regatta, l’evento mondiale del canottaggio noto per essere il più antico al mondo (si svolge dal 1839!), oltre che da sempre teatro di sfide super-avvincenti fra i più grandi campioni del remo. Il fatto che queste sfide avvengano sotto l’egida niente di meno che della Famiglia Reale dà la misura del fascino emanato dall’evento: la Henley esprime quella tradizione tutta britannica dove il conottaggio è un pezzo radicato di ‘cultura nazionale’. La mondanità e le presenze di alto rango, gli altisonanti titoli dei 19 trofei messi in palio i cinque giorni di scontri ‘testa a testa’ sulle acque del Tamigi, possono apparire un ‘contorno’ non essenziale allo spirito agonistico – è vero – ma riescono a restituire ad una disciplina praticata con semplicità la levatura morale e il ruolo che merita, concedendogli di essere per qualche giorno al centro delle cronache internazionali, sportive e non solo.

Questa edizione della Henley in particolare, è stata scelta da molti equipaggi di primo piano come tappa del proprio programma di peparazione alle qualificazioni olimpiche di Londra 2012, cosicchè il consueto successo della manifestazione si è arricchito con numerosi records mondiali. Più variegate del solito anche le presenze internazionali (dalla Polonia alla Cina, dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Grecia all’Australia, fino al Salvador per fare solo qualche cenno) per un totale di 119 equipggi c.d. ‘oltremare’ sui 486 partecipanti.

I nostri atleti si sono lanciati verso questa avventura speciale guardando alla coppa Fawley dedicata ai 4 di coppia, consapevoli della necessità di guardare molto in alto, ma fiduciosi nel proprio potenziale testato con significative affermazioni nella stagione agonistica appena passata.

Essere tra i 24 equipaggi ammessi alla competizione dopo una accurata selezione fra 80 aspiranti ha caricato l’entusismo, e ha aiutato a guardare fisso negli occhi la scozzese Clydesdale Amateur Rowing Club, prima antagonista proposta dal tabellone degli scontri a ‘Knock-out’.

L’esito del confronto è stato purtroppo sfavorevole, ma quello che si porta a casa dopo 1 miglio e 550 yarde (pari a 2.112 metri) di intensa passione, lo lasciamo descrivere al coach Aristide Bonomelli che ha animato e guidato la trasferta……………

“La gara è un testa a testa, uno passa l’altro è fuori. Abbiamo beccato un quattro scozzese con a bordo 2 della nazionale GB di 90 kg cad (i miei pesano tra i 66 e 71). Pensavo dovessimo fare la gara ad inseguire ed invece la Sebino è partita forte, bene di tecnica e al primo intertempo (600mt ca; 1.58) avevamo 3/4 di lunghezza. Al secondo (1047m; 3.23) una barca pulita di vantaggio. Sembrava fatta, guardavo gli avversari pensando “adesso mollano, adesso mollano, adesso mollano”…intanto saliva il vento. Contrario. E più pesi e meno lo soffri. Al miglio ancora 3/4 di lunghezza di vantaggio, ma i ragazzi sembrano stanchi. Io, seduto sul battello del giudice in prima fila, dirimpetto al loro allenatore, sento letteralmente la vita che mi scivola via. E non è perchè fa freddo. Cominciano le tribune, gli applausi, sento un paio di “Clydesdale” e qualche “Sebino”. A 300mt dalla fine è chiaro che loro stanno meglio e piazzano il serrate finale. I nostri si scompongono, tanto cuore ma le gambe non ci sono più. Applausi dalla folla vip. Ultimi colpi, mi si blocca pure il filmato sulla macchina fotografica. Mentre il battello fa manovra verso l’approdo, stretta di mano con l’allenatore di Clydesdale (pure lui mani gelate), il giudice che parla di gara straordinaria, di ottima tecnica (noi) di maggiore potenza (loro). Un tizio ospite degli avversari si sente in dovere di sottolineare come sia forse la prima volta che un equipaggio scozzese riesce a rimontare. I due che ho dietro annuiscono e si congratulano da soli sulla fortuna di aver visto una gara tirata fino all’ultimo metro. Io sopprimo il groppo il gola …e vado a cercare di consolare i ragazzi, non prima di averli accompagnati a stringere la mano agli avversari, perché qui conta vincere, ma saper perdere anche di più”

Il nostro racconto si chiude con una cartolina ricordo (vd allegato) che i protagonisti di questa bella esperienza hanno simpaticamente dedicato ai predecessori del 4+ Sebino che nel 1948, sulle stesse acque, furono protagonisti di una indimenticabile semifinale olimpica.

Vogliamo anche congratularci con l’unica altra e autorevolissima rappresentanza tricolore presente alla Henley, il due senza di Mornati e Carboncini, che ha combattuto tenacemente per la prestigiosa “Silver Goblets and Nickalls Challenge Cup” raggiungendo la seconda posizione dopo una serie di vittorie su avversari inglesi, statunitensi e austrialiani. Grazie per aver così ben rappresentato il canottaggio azzurro in questa straordinaria competizione!

 

Ufficio Stampa Canottieri Sebino
Federica Pasinetti