ROMA,
22 aprile 2011 - Il 1°
Campionato Italiano Master,
promosso quest’anno dal Consiglio
Federale, è ormai alle porte. Lo
ospiterà Piediluco tra poco
più di due mesi (25-26 giugno). Due
settimane fa, una corposa
spedizione italiana ha partecipato
alla Veteran’s Head of the River,
regata internazionale londinese che
annualmente si svolge su un percorso
di sette chilometri compreso tra i
ponti Chiswick e Putney. Una bella
tappa d’avvicinamento, per molti
l’occasione di vivere per la prima
volta l’atmosfera del canottaggio
internazionale Master dove, secondo
Giuseppe d’Amico (Aniene), contano
principalmente le tre F. Friend,
Fitness e Fun.
Lo spirito Master pervade l’Italia del remo. Si, perché 21 otto italiani su 210 rappresentano il termometro della situazione attuale. Un movimento in crescita esponenziale, il magico passaparola vola di bocca in bocca e i numeri aumentano. La chiave di lettura, in questa chiacchierata, ce la fornisce proprio D’Amico.
“Quando entri a far parte dei
canottieri Master è come entrare in
un altro mondo e se lo fai tramite
un Circolo blasonato godi anche le
atmosfere che la storica tradizione
ti offre – spiega - E'
soprattutto uno sport nobile che ti
aiuta nella vita: per la
disciplina, la concentrazione e
soprattutto la tenacia”.
Datemi una barca e vi solleverò il
mondo.
“Dobbiamo essere una cosa
sola, noi Master, in barca!
In poche parole i nostri allenatori
devono poter amalgamare noi
Esordienti con altri che invece lo
hanno fatto da giovani e semmai con
qualche grande campione. La barca
cammina con determinazione e per
gioco. Quando poi prendi un impegno
per una gara allora è ancora più
bello. Sfidi poi la pazienza delle
mogli che vorrebbero a casa presto
il maritino e, invece, ti alleni per
essere pronto in gara. Allora solo
in quel giorno assapori il gusto di
essere stato in grado di dare tutto
quello che individualmente sai”.
Remare
è anche musica, una sinfonia da
condividere con i primi attori del
remo.
“Scendo dalla barca, nessun
rimpianto. Sono sicuro che tutti
insieme, con orgoglio, hanno suonato
nella stessa orchestra ed hanno dato
tutto. Noi, al Circolo Canottieri
Aniene, siamo dei privilegiati
consapevoli. Il Circolo ci mette a
disposizione Gaetano Iannuzzi,
mitico timoniere mondiale ed
allenatore di 3° categoria che vive
con noi questa bella storia di
amicizia ed impegno e ci permette di
divertirci. Abbiamo continui
rapporti con gli allenatori della
prima squadra e da loro cerchiamo di
acquisire mitiche informazioni
tecniche sicuri di poterle
trasferire a bordo: Giovanni
Suarez grande ex atleta
Olimpico, Riccardo Dezi
responsabile della voga di punta in
nazionale, Matteo Giuffrida
allenatore dei giovani e poi grandi
campioni dei nostri equipaggi che ci
guardano con simpatia. Primo fra
tutti Raffaello Leonardo che
e' sempre pronto a condividere la
nostra passione perché sa che noi
non molliamo. I fratelli Mornati
si differenziano tra loro. Carlo non
è mai soddisfatto fino in fondo e
Niccolò se la ride a crepapelle”.
Campioni, arrembaggi e segreti da
carpire. Vedi Salerno.
“Nel 2010, ai Campionati del
Mare, c'è stato un vero arrembaggio
dei nostri Senior che avrebbero
voluto fare la gara con noi. Solo la
medaglia olimpica di Atene Lorenzo
Porzio, per regolamento, ha
potuto partecipare ed è stato un
vero piacere per tutti. Dario
Dentale, abbandonata la carriera
agonistica ed impegnato a
praticare l'attività forense, fa
ormai parte del nostro gruppo e si
può finalmente godere il canottaggio
tra gli scherzi e le battute che
sono il vero carburante del nostro
gruppo. Intanto noi rubiamo altri
segreti di questo sport”.
(fine prima parte)
Nelle immagini: L’Aniene a Londra
(foto Antonio Bassi)
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