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Ustolin torna a casa

sabato 19 Marzo 2011

Ustolin torna a casa

TRIESTE, 19 marzo 2011 – E’ Maurizio Ustolin il nuovo tecnico della Sezione Nautica della Società Ginnastica Triestina.

56 anni, insegnante di educazione fisica, attuale presidente dell’ANAC, atleta azzurro, responsabile per un decennio della nazionale italiana femminile, dopo le esperienze con Nettuno, Saturnia e Pullino, torna al canottaggio allenato nel club biancoceleste che ha visto il padre Mario atleta olimpionico e grande tecnico tra gli anni ’60 e ’80, ed il figlio, nascere 40 anni fa come atleta.

“E’ stata una grande emozione per me tornare nella società alla quale sono sempre stato attaccato con il cuore e con la mente. La società di mio padre. Anche se molte cose sono cambiate, ricordo tutto come allora: le persone come gli ambienti. La Ginnastica di Mario Ustolin, olimpionico a Londra ’48, di Savino Rebek (finalista olimpionico a Roma), di Petri e Mosetti, il mitico 2 senza presente ai Giochi Olimpici del ’60 e campione d’Europa nel ’63 (con l’Ignis). La Ginnastica di Luciano Michelazzi giudice arbitro internazionale ed in passato consigliere nazionale, quella di Luigi Tagliapietra, Presidente fino a qualche anno fa della CDA. Una società gloriosa, centenaria, che deve ritornare ai fasti di un tempo, al ruolo che gli spetta di diritto, dopo esser stata, in una città remiera per tradizione come Trieste, il club (fino a qualche anno fa), più blasonato.

La storia di Ustolin alla Società Ginnastica Triestina.

“Ho iniziato a remare nella società biancoceleste nell’estate del 1971, per poi rimanerci fino al 1974, quando per motivi di studio passai alla Sisport Fiat di Torino. Rientrato dal capoluogo piemontese, remai ancora fino al 1979.  Ci ho rimesso piede oggi dopo 32 anni, e devo dire che sono stato accolto in maniera fantastica in particolare da tutti coloro che conoscevano me come mio padre, in parte suoi ex atleti.

Un’altra grande emozione è stata quando alla mia prima uscita in mare, sono stato avvicinato a turno dai colleghi delle altre società. Uno alla volta passavano affiancando il mio gommone per augurarmi buon lavoro”.

Ecco cosa ha trovato Maurizio nella società che ha segnato il suo passato da atleta.

Un gruppo di ragazzi volonterosi, che hanno tanto da lavorare ed apprendere, ai quali cercherò di trasmettere le mie esperienze. Un consiglio direttivo disponibile a riprendere in mano una sezione agonistica. Un gruppo attivo di master maschi e femmine, appassionati e disposti alla collaborazione.Dopo le offerte fattemi da un po’ di tempo a questa parte, ho realizzato che non era ancora l’ora ancora di appendere conta colpi e megafono al fatidico chiodo, ed ho accettato questa che per me rappresenta un’ulteriore sfida nel cercare di riportare la mia società ai livelli di un tempo. Non rimane che rimboccarsi le maniche ed iniziare la paziente opera di istruire ed allenare, in un processo che richiederà del tempo per essere duraturo, per vedere il gran pavese issato al ritorno dalle trasferte: un tuffo al cuore ogni volta, perché garrirà al vento grazie a me ed ai miei atleti, grazie a tutte le persone con il cuore biancoceleste”