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La famiglia Wurzel su Das Ruder Magazin

mercoledì 9 Marzo 2011

La famiglia Wurzel su Das Ruder Magazin

ROMA, 09 marzo 2011 – Titolo. “Una famiglia appassionata di canottaggio”. Sottotitolo. “Atleti italiano-tedeschi potrebbero scrivere la storia”. Sul numero di marzo di Das Ruder Magazin, importante rivista remiera tedesca, il fotografo azzurro Detlev Seyb racconta la storia di Claudia, Marius e Aurelia Wurzel. Vi proponiamo il pdf dell’articolo, per gentile concessione dell’editore Arno Boes la versione italiana.

Sulla presenza di un “due senza” tedesco alle Olimpiadi, certamente nessuno ha dubbi. Forse però potrebbero esserci tre atlete tedesche in questa specialità ai Giochi di Londra 2012. Una tale impresa significherebbe un nuovo capitolo della storia italo-tedesca di Claudia Wurzel, perchè sarebbe il primo equipaggio femminile a qualificarsi per le Olimpiadi nella storia del canottaggio italiano nella vogata di punta. Inoltre può essere che presto siano tre gli atleti tedeschi a gareggiare per la nazionale italiana. La famiglia Wurzel dal Lago di Como ha infatti radici (radice=Wurzel in tedesco)  tedesche ricche di talento.

Il Canottaggio
Per ben due volte Claudia Wurzel (23 anni) è riuscita ad aggiudicarsi la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo, entrambe in quattro senza (Junior, Under 23) ed entrambe le volte a Brandeburgo (2005, 2008).
Suo fratello Marius (20) debuttò nel 2008 con la squadra italiana ai Mondiali Juniores a Linz e gareggiò successivamente due volte a quelli Under 23.
Aurelia (19), la piu giovane della famiglia, vorrebbe presto far compagnia ai suoi fratelli nei prossimi eventi internazionali, vista anche  la sua recente convocazione al raduno Under 23 da parte del CT  Josy Verdonkschot.
Solamente la sorella maggiore Patrizia (25) non ha ambizioni nel canottaggio. Ora è tornata di nuovo in Germania per un apprendistato.
Quando la famiglia Wurzel abitava ancora in Germania, vivevano il canottaggio solo attraverso la televisione. Danza, nuoto, ginnastica, ippica e tennis erano le attività sportive frequentate dai ragazzi.
A remare iniziarono solamente dopo il trasferimento a Blevio sul Lago di Como. Papà Franz ricevette un offerta lavorativa per la Commerzbank a Milano. “Quando Marius iniziò a lamentarsi di un fastidioso mal di schiena gli consigliai di iniziare a remare” si ricorda mamma Cornelia. Proprio presso la Canottieri Lario, vicina a casa, dopo alcuni allenamenti di prova presto si passò oltre.

Tutti e tre con lo sguardo verso la squadra nazionale
Claudia Wurzel ora fa parte della squadra di Josy Verdonkschot.
Il tecnico olandese, essendo entusiasta del suo talento,  vorrebbe preparare un due senza con lei. “Fisicamente non è certamente la più forte, però proprio per questo si dimostra molto efficace”, afferma Verdonkschot, “Ci sono atlete che fanno scorrere le barche in modo tale che gli altri possano remarci meglio. Claudia fa parte di questa categoria. Credo che abbiamo buone possibilità per le qualificazioni olimpiche.”
Certamente non sarà un impresa facile da realizzare, poiché prima di tutto dovrà farsi valere al Memorial d’Aloja a Piediluco a fine aprile. Pero’ il quarto posto agli Europei in Portogallo, con Valentina Calabrese, dà certamente fiducia a Claudia. “Ci siamo decise per il due senza molto tardi, per questo non ci aspettavamo un risultato simile” afferma la ventitreenne che ora sta preparando la barca con Sara Bertolasi.

Non solo nel canottaggio, ma anche nello studio ottiene successi
Le sue ottime prestazioni la stanno appagando. Dal 2006 al 2009 Claudia ha studiato ad Ohio/USA dove ha conosciuto anche atlete tedesche, come la capovoga dell’otto Anna-Maria Kipphart, dove ha imparato molto e ha ottenuto la laurea triennale in politica economica di livello europeo.
Ora ha ottenuto una seconda borsa di studio insieme a suo fratello Marius, il ventenne che studia Economia e si dimostra molto interessato ai suoi studi. La concorrenza nazionale nel settore di punta maschile,che si ritrova ad affrontare, è di gran lunga superiore a quella riscontrata dalle sorelle. La Federazione Italiana Canottaggio paga ad entrambi l’Università di Pavia, a sud di Milano, con vitto e alloggio. Questo è un supporto notevole e proseguirà fino alla fine degli studi, a condizione che i risultati sportivi e scolastici siano sufficienti.

Anche la più giovane è vincitrice ai campionati
Quando è il momento dei raduni, la squadra italiana non ha bisogno di spostarsi  in altri paesi: d’inverno ci si ritira al caldo mentre d’estate i raduni si svolgono nel mite Nord a Varese, non molto lontano dalla residenza della famiglia Wurzel.
Josy Verdonkschot ha grandi ambizioni per il futuro. L’intera squadra deve crescere, un progetto in cui la concorrenza svolge un ruolo fondamentale. Proprio adesso si presenta un nuovo viso al raduno a Piediluco: Aurelia Wurzel  sta per ultimare i suoi studi al liceo con la maturità, però nel canottaggio non è ancora al livello dei fratelli. Ecco il motivo:  fino a pochi anni fa giocava nella squadra di basket Pool Comense, con la quale riuscì ad aggiudicarsi il Campionato Italiano Giovanile nel ruolo di ala. A differenza del Basket, dove i minuti in campo non erano quelli desiderati, ora nel canottaggio ha sufficienti opportunità di dimostrare il proprio valore. Sicuramente aver vinto il titolo ai Tricolori, l’anno scorso con sua sorella Claudia, le ha dato forti motivazioni. Ora, da peso leggero under 23, vorrebbe entrare a far parte della squadra nazionale, possibilmente in quattro di coppia, poiché è la barca di maggior rilievo per Josy Verdonkschot  e anche la base per la formazione di un doppio pesi leggeri olimpico.

Prestazioni ed emozioni
Nel settore di punta femminile la concorrenza non è cosi alta come in quello dei pesi leggeri. Molte atlete che hanno già indossato la maglia azzurra, smettono molto presto con l’agonismo.
Josy Verdonkschot vuole contrastare proprio questa tendenza, portando giovani e nuove atlete nel canottaggio per poi incoraggiarle anche a lungo termine. Esattamente come Claudia Wurzel: “Grinta” è il suo motto. Con questo intende lottare con passione, non mollando mai e come si usa in Italia, lasciare libero sfogo alle emozioni, godersi e vivere questo sport. Soprattutto ora, dopo il suo ottimo risultato agli Europei, manca cosi poco per uno dei dieci posti necessari per la partecipazione olimpica. “Questo significherebbe un nono posto ai Mondiali”-  risulta dai calcoli di Verdonkschot – “Quindi ancora uno di troppo per Bled”. Proprio adesso Claudia vuole dare il massimo: “Le Olimpiadi sono l’evento sportivo più grande che uno sportivo si possa immaginare. E se fosse inizialmente anche solo la partecipazione…” Per lei sarebbe una partecipazione speciale. Da tedesca. Da italiana. Per l’Italia.


Nelle immagini: i fratelli Wurzel; Claudia Wurzel; Marius con Carlo Stradella; Aurelia Wurzel