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Canottieri Esperia, una storia lunga 125 anni

domenica 13 Febbraio 2011

Canottieri Esperia, una storia lunga 125 anni

TORINO, 13 febbraio 2011 – La D’Inverno sul Po è il fiore all’occhiello della Canottieri Esperia, società oggi presieduta da Raimondo Cecchi e in vita dal 30 maggio 1886. Occorre riavvolgere il nastro e ritornare alla fine estate del 1885: per la precisione, il 31 agosto, e la riunione di alcuni gentiluomini nella Birreria della Borsa. Si promuove in quell’occasione la “ginnastica per il canottaggio”.

La sede attuale è un progetto di Enrico Boncicelli, architetto che la disegna nel 1926 brindando poi all’inaugurazione il 2 dicembre 1928 insieme al principe ereditario Umberto di Savoia. Gradevole palazzino con nitido impianto del suo volume di tono  sobriamente mondano: molto più club che attrezzatura sportiva molto più country che urbana”.

Il ventaglio dell’offerta sportiva è ampio: canottaggio, canoa (velocità, discesa fluviale, dragon-boat, turismo), tennis, bridge e fitness. Ogni anno la Canottieri Esperia organizza “Estate Ragazzi”, attività di intrattenimento e sporti rivolto ai giovani dai 5 ai 14 anni. Non solo le tradizionali attività annuali, anche calcetto, pallavolo, nuoto, rugby e ping-pong. Sport, giochi, visite naturalistiche ed educative.

Dal 1982 la Società Canottieri Esperia-Torino organizza la regata internazionale di gran fondo “D’Inverno sul Po”. La cornice dei parchi torinesi, tra la collina e il centro storico, diventa il punto di interesse e cuore del canottaggio: gara a cronometro con partenza degli equipaggi ogni 20 secondi, la distanza è di 6000 metri in favore di corrente con partenza dall’isola di Moncalieri e arrivo davanti alla Società. Nata da un’idea del presidente onorario FIC Gian Antonio Romanini (foto a lato). Il target iniziale è sicuramente più locale. “Simboleggiava, dopo mesi di palestra nella cattiva stagione, il ritorno dei canottieri alle competizioni sul fiume – ha ricordato proprio lo storico dirigente torinese in un’intervista a Romano Sirotto (La Stampa)  – ed era un tentativo per far tornare in città atleti da tutto il mondo dopo che le regate nazionali e internazionali erano state riservate solo a bacini di gara regolari”. Adesso il figlio Roberto, responsabile dello staff tecnico dell’Esperia, porta avanti questa manifestazione con lo stesso entusiasmo del padre. “Per noi è sempre la festa del canottaggio e il fatto che ogni anno a Torino arrivino sempre più canottieri con le loro famiglie è segno che apprezzano lo spirito con cui lavoriamo”. La centoventicinquenne Canottieri Esperia guarda avanti con ottimismo, a maggior ragione dopo il successo della 28° edizione della D’Inverno sul Po e le 1800 presenze gare (oltre 300 stranieri)  in due giorni.