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Oklahoma in their mind

mercoledì 5 Ottobre 2011

Oklahoma in their mind

ROMA, 05 ottobre 2011 – Un’esperienza davvero unica. Il canottaggio a Oklahoma City gode di grande considerazione, il Centro di Alta Specializzazione del remo a stelle e strisce testimonia il matrimonio insieme alla US Rowing Regatta, week end altamente spettacolare. Gare sprint (500), sui 2000 metri e sulla distanza lunga (4000). Regate di giorno e regate di notte. Un week end il cui l’agonismo vuole la sua parte, come dimostra la qualificata presenza di atleti reduci dal Mondiale di Bled, ma in cui c’è anche l’occasione di entrare a contatto con la mentalità americana. Gabriele Cagna, Valentina Calabrese, Francesco Cardaioli, Pierpaolo Frattini, Enrica Marasca, Paolo Perino, Giulia Pollini e Laura Schiavone: a loro il compito di difendere, egregiamente come dimostra il numero di medaglie ottenute, i colori azzurri.

Sono contento per la nostra partecipazione a questa regata a invito – osserva il CT Beppe De Capua (Senior Maschile) – E’ stata utile sotto diversi punti di vista: non solo strettamente sportivo, ma anche culturale ed umano perché siamo entrati a contatto con una realtà diversa ed affascinante”.

Il Centro d’Alta Specializzazione comprende un grande hangar, a pochi metri dalla torre d’arrivo, ed anche una vasca dove vengono utilizzati i classici remi, l’acqua è azionata da una pompa in modo tale da simulare la velocità della barca in modo efficace. All’avanguardia anche docce, sala pesi e carpenteria. Più che torre, la definirei palazzo d’arrivo – scherza De Capua – Lo sport ha un ruolo davvero importante a Oklahoma: oltre il ponte c’è addirittura un altro hangar più grande dove sono ospitate anche le canoe. Ogni giorno viene frequentato da 400-500 bambini. Tutto quanto è sponsorizzato da compagnie di gas e petrolio”. Ancora sull’hangar. “Durante gli allenamenti e le gare, l’ingresso era aperto al pubblico, ai ragazzi ed alle loro famiglie: erano in mezzo noi, ci sorridevano e osservavano con grande curiosità”.

Un Centro magnifico, le barche sono nuovissime e gli atleti messi nelle condizioni di esprimere il meglio delle proprie potenzialità – aggiunge il tecnico Giulia Benigni (squadra femminile) – Mi ha impressionato la grandissima presenza di pubblico, soprattutto per le prove in notturna accompagnate dalla musica”. Sembrava di essere a San Siro, schermo gigante e luci da stadio montate su camion per illuminare i 500 metri di percorso – prosegue Beppe – Gente in tribuna, gente sul prato: parcheggi pieni di macchine, tutte quante arrivate per la prova sprint”.

I due tecnici sottolineano poi l’ospitalità e l’accoglienza ricevute. “Il clima era davvero splendido, l’ospitalità pure: i nostri ragazzi e le nostre ragazze sono stati accompagnati anche ad un party la sera prima dell’inizio della competizione” dice Giulia. “Voglio ringraziare l’allenatore-capo Bryan Volpenhein, capovoga dell’otto americano oro ad Atene 2004, per la grande disponibilità: senza che io glielo chiedessi, mi ha addirittura concesso l’opportunità di utilizzare il catamarano durante allenamenti e gare” aggiunge ancora De Capua.

Sul fronte tecnico, Benigni sottolinea “la bravura delle ragazze, si sono comportate molto bene dentro e fuori il campo di regata contro avversarie difficili, vedi la Germania del quattro di coppia con a bordo quattro atlete già qualificate per le Olimpiadi“. Anche De Capua parla di “buon test per i giovani, opportunità di vedere ad esempio all’opera Perino come capovoga e scontrarsi, ben figurando, contro la Germania ‘quasi’ (filaremo a 10 metri dal traguardo n.d.r.) campione del mondo. Non dimentichiamo, poi, la buona forma di canadesi e statunitensi pronti per i Giochi Panamericani”.

Giulia e Beppe concordano, infine, sul modello vincente Oklahoma. “Il canottaggio viene proposto al non canottiere in modo molto efficace: semplice nell’atteggiamento, non nell’organizzazione che è curata nei minimi dettagli ed effettivamente permette poi di parlare tranquillamente di evento indimenticabile per atleti e tecnici”.