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Verso Bled – La storia di Fabrizio Caselli

sabato 20 Agosto 2011

Verso Bled – La storia di Fabrizio Caselli

ROMA, 21 agosto 2011 Fabrizio Caselli ed il suo primo Mondiale Adaptive. Giorno dopo giorno, il vogatore fiorentino ci mette anima ed energia per migliorare le proprie prestazioni in singolo. Un incidente subacqueo, undici anni fa, gli ha privato l’uso delle gambe ma quella sedia a rotelle non ne ha minimamente scalfito la tempra. “In tre mesi non si fanno miracoli, pertanto intanto posso dire di esser contento di esser titolare al Mondiale dopo due prove in crescendo all’Internazionale di Gavirate ed in Coppa del Mondo a Monaco. In questo raduno ho proseguito sulla stessa lunghezza d’onda e sono i tempi a dirlo“.

Qualificazione paralimpica nel mirino. “Adesso si, inizialmente non ci ho proprio pensato: volevo solo distrarmi ma poi, alla Canottieri Firenze, ho trovato un bravo e serio allenatore come Luigi De Lucia che insieme a Gioia Sacco mi ha fatto conoscere i fondamentali di questo sport. Io praticavo hand bike ed ho subito notato tutte le difficoltà nel riprodurre il gesto tecnico. Ci sto lavorando anche adesso in raduno con Paola, un bel personaggio che a volte e’ un po’ troppo severa ma probabilmente e’ ciò che ci vuole per far emergere i propri atleti“.

Il gruppo. “Bello e molto unito. Alcuni ragazzi mi hanno dato qualche consiglio. Ho tutto da imparare, li accetto da tutti“.

Caselli si e’ da subito appassionato alle storie dell’universo Adaptive.
Affrontare un personaggio di livello mondiale come Tom Aggar mi farà batter il cuore ancora più forte. Entrare nei primi 8 singolisti del mondo e qualificarsi per Londra sarà dura. Spero di riuscirci anche traendo esempio dell’inglese che nel remare, oltre alla sua stoffa da campione, ci mette anche passione“.

Adesso Fabrizio Caselli dedica la maggior parte della sua giornata allo sport ma non tralascia i figli Matteo ed Alice. “Anche loro vogliono la loro parte. Per ora nessuno di loro e’ salito su un 7,20; lei fa danza, lui piscina ma chissà che stando vicini al loro papa’ canottiere…“.