MILANO,
02 dicembre 2011 - Non è mai
bello pensare alla morte in un
ambiente che per sua natura dovrebbe
essere portato ai sorrisi e alla
gioia: nello sport a fine gare c'è
il premio, il complimento, tutto un
modo di vedere il mondo in una
romantica cornice in cui il campione
al centro del gruppo riceve il
meritato premio. Eppure ogni tanto
succede ed in genere ti prende il
coccolone quando arriva una notizia
triste che riguarda un amico, ma non
solo tuo personale, ma di tutti i
canottieri, di tutti quegli
appassionati ragazzi che con bello o
brutto tempo sono pronti al via
della gara. Alla quale c'era il
supporto organizzativo di quegli
appassionati e volonterosi sempre in
prima linea per far sì che i giovani
con le loro barche potessero
gareggiare, vincere dove possibile e
salire sempre più in alto nella
scala dei meriti. E tra i tanti
amici impegnati con questo obiettivo
certamente è da sottolineare il
merito di Gaetano “Nino” Bianchi,
che ora ci ha lasciati ed ancora
poco tempo fa abbiamo incontrato
sempre carico di passione e di
emozione sui campi di gara.
Era stato tra i fondatori della
Canottieri Caldè, dinamico sodalizio
attivo dapprima nel sedile fisso e
poi apertosi allo scorrevole, al
quale aveva dedicato tante energie.
E devo sottolineare con piacere che
nel periodo abbastanza lungo della
mia presidenza del Comitato
Lombardia della F.I.C. l'ho avuto
preziosissimo collaboratore nella
funzione diretta di delegato
provinciale per Varese, ma solerte
operatore in tutte le circostanze in
cui era necessario che ogni
appassionato si rimboccasse le
maniche, perché eravamo sempre pochi
sulla linea dell'acqua. E lui era
sempre in prima linea, disponibile
ad ogni esigenza anche in orari non
facili per persone non più giovani,
ma sempre attivamente presente.
Quando fu nominato dalla Federazione
socio benemerito, nel momento di
stilare il formulario con il suo
curriculum (dato il buon rapporto la
proposta gli era stata
preannunciata), pur se apprezzato,
avrebbe voluto schermirsi dal
ricevere questo riconoscimento. Che
era cosa ben meritata, ma a lui la
maggiore soddisfazione derivava
dall'essere utile così, al suo e
nostro mondo del canottaggio. E
seguendo la sua appassionata
partecipazione al canottaggio la
figlia Laura fu ben presto anche lei
in prima linea, dapprima in barca e
poi quale validissimo giudice
arbitro. E purtroppo agli inizi del
2009 soccombette ad un male
incurabile e per l'amico Gaetano fu
un colpo durissimo, dal quale si
riprese con grande fatica,
apprezzando l'attenzione che il
mondo remiero riservò alla sua cara
Laura, che ora lui raggiungerà.
Ferruccio Calegari
Il funerale di Gaetano Bianchi sarà celebrato sabato 3 dicembre alle ore 10,30 nella Chiesa di San Pietro e Paolo, a Castelveccana.