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Tutte le parole dei medagliati dopo il Mondiale

sabato 22 Ottobre 2011

Tutte le parole dei medagliati dopo il Mondiale

BARI, 22 ottobre 2011 – Dopo la fatica e la festa in mare, ecco le dichiarazioni a caldo di alcuni dei protagonisti di questa splendida giornata barese conclusa con sette medaglie per i club italiani impegnati nei Mondiali di Coastal Rowing. Le interviste sono a cura di Enrico Porfido.

Giuseppe Alberti (CUS Pavia), medaglia d’oro nella specialità del singolo.
“Grande regata e davvero molto emozionante. Con lo spagnolo eravamo assolutamente allo stesso livello di preparazione fisica, ma la mia esperienza mi ha permesso di sorpassarlo ad ogni giro di boa e tagliare il traguardo prima di lui.
Il Coastal é una disciplina bellissima e divertentissima. É accessibile a tutti, anche a chi non ha mai praticato canottaggio. Mi sono avvicinato a questa specialità grazie a mio padre Renato che è stato tra i primi a portare il Coastal in Italia. All’inizio ero molto restio, principalmente per il peso delle barche, ma poi quando ho iniziato ho capito che questa specialità è davvero affascinante. Posso uscire in barca sulle onde senza problemi. Anzi spesso e volentieri esco quando c’è bandiera rossa e in cinque minuti la guardia costiera arriva a dirmi di rientrare. In questi giorni il mare ci ha permesso di vogare bene nonostante le onde. Sinceramente l’avrei preferito un po’ più mosso, ma va bene cosí.
L’allenamento? Mi alleno 11 volte a settimana, ma non dedico molto tempo al Coastal. Come ho già detto per me è un divertimento perciò esco sempre con amici. È una disciplina che si affianca al tradizionale canottaggio olimpico, non lo sostituisce. Quindi non vedo perché dovrei fare un allenamento diverso. Per quanto riguarda la tecnica, si tratta solo di esperienza in regata”.

Sergio Canciani e Domenico Montrone (Fiamme Gialle), medaglia d’oro nella specialità del quattro di coppia.
SC: “E’ stata la mia prima esperienza a un Mondiale di Coastal Rowing ed è stato molto bello coronarla con il primo titolo per l’Italia nella storia di questa nuova disciplina. E’ stato emozionante per tutti quanti noi che siamo abituati alle acque del lago. Suggestivo anche il percorso. Dopo una buona batteria, oggi abbiamo limato tutti i nostri difetti e ci siamo concentrati soprattutto sulla prima parte del percorso dove abbiamo staccato i nostri avversari. Ringrazio le Fiamme Gialle per averci portato a Bari a gareggiare in questo splendido contesto.
DM: “Vincere in casa, davanti alla tua gente ed ai tuoi amici, ti fa venire la pelle d’oca. Bari vestita a festa, un evento indimenticabile per me e ringrazio le Fiamme Gialle, tutto lo staff, per aver reso possibile la nostra partecipazione al Mondiale. Io ed i miei compagni siamo molto contenti, abbiamo affrontato questa finale con il massimo della determinazione ed alla fine abbiamo potuto festeggiare la prima vittoria italiana nel coastal rowing, disciplina molto divertente e stimolando. Le onde? Ce la siamo cavata molto bene, un ringraziamento anche al nostro esperto timoniere Enzo Di Palma”. 

Leonardo Boccuni e Davide Mumolo (Elpis Genova), medaglia d’oro nella specialità del doppio.
LB: “Gara impegnativa e diversa. Ogni giro di boa é fondamentale. Ed é stata proprio la nostra tecnica a permetterci di passare in testa. Ci sono stati molti momenti di confuzione ai vari giri di boa e molte barche si sono scontrate, ci siamo tenuti sempre molti lontani dagli altri proprio per paura degli scontri e quindi siamo sempre riusciti a sorpassare in fase di virata”
DM: “Ora prepariamo le ultime gare della stagione, come la Silver Skiff. Questo doppio funziona e chissà cosa potremo fare in futuro. Ottima esperienza questa fatta qui a Bari. Primo mondiale di Coastal Rowing in doppio per noi e siamo riusciti a salire sul
gradino piú alto del podio. Buon inizio direi!”
LB: “Il Coastal Rowing da grandi emozioni perché é molto di piú un divertimento per noi. C sono molte piú variabili, il vento, le onde e gli stessi avversari. Noi ci alleniamo a Genova,
quindi siamo abituati al mare. Sappiamo come gestirci sulle onde, ma ogni uscita si impara qualcosa di nuovo. Ieri pomeriggio, per esempio, con tutte le onde che c’erano abbiamo avuto occasione di provare a gestire la barca anche con tre nodi di vento”.

Lorenzo Tedesco (Saturnia Trieste), medaglia d’argento nella specialità del quattro di coppia.
“Abbiamo ancora una volta difeso nel migliore dei modi i nostri colori. Questo argento ci soddisfa pienamente perché siamo stati battuti soltanto da un equipaggio che appartiene a un altro pianeta: le Fiamme Gialle. Abbiamo confermato il risultato dell’anno scorso facendo ancora una volta valere il nostro spirito di squadra. Un ringraziamento va alla Canottieri Saturnia, a tutti coloro che ci supportano e seguono, ed al nostro tecnico Spartaco Barbo”.

Benedetta Bellio (Sportiva Murcarolo), medaglia d’argento nella specialità del singolo.
“Grande soddisfazione ovviamente per questa medaglia. Per me questa è la seconda partecipazione ai mondiali, dopo Sanremo 2008, ma ho anche fatto numerose esperienze in campo nazionale. Questo evento mi ha permesso di confrontarmi con atlete molto preparate e anche specializzate in questa disciplina. A livello nazionale é stato molto più facile impormi sulle avversarie, qui invece ho dovuto combattere duramente.
Probabilmente perché all’estero ci sono delle società che praticano solo questo tipo di canottaggio, che diventa quindi una vera e propria alternativa al cosiddetto canottaggio olimpico. In Italia abbiamo una tradizione ancora abbastanza giovane e questa specialità deve ancora prender piede nel nostro panorama remiero.
Il bello di specialità remiera è che puoi allenarti in mare in ogni condizione meteo e vogare sulle onde é sempre una grande emozione. Non ho fatto un allenamento incentrato su questa specialità, ma ho imparato la tecnica rapidamente anche grazie alla mia esperienza sui gozzi.Per la rotta uso sempre un GPS che mi da la rotta in ogni momento, anche se devo ancora imparare ad usarlo bene”.

Fabrizio Borghesi (Canottieri Ravenna), medaglia di bronzo nella specialità del quattro di coppia.
“Questa medaglia ci riempie sicuramente di orgoglio. La forza della nostra barca è la compattezza, affrontiamo tutte le sfide con impegno e volontà. Non abbiamo avuto moltissimo tempo per preparare il Mondiale ma, tra batteria e finale, siamo cresciuti ed il nostro valore si è visto oggi in finale”.

Federico Garibaldi e Riccardo Burato (Canottieri Santo Stefano al Mare), medaglia di bronzo nella finale del doppio.
FG: “Fantastica esperienza. Abbiamo anche avuto un pizzico di fortuna e siamo riusciti a strappare la medaglia di bronzo all’equipaggio che ci ha preceduto, che é stato squalificato. Ma ogni tanto un po’ di fortuna non guasta.”
RB: “Questo non significa che la abbiamo vinto la medaglia solo per fortuna sia chiaro. Fino agli ultimi mille metri eravamo terzi, poi non abbiamo retto e ci hanno sorpassati. Una volta a terra, convinti di essere arrivati quarti, eravamo comunque soddisfatti. Poi abbiamo saputo della squalifica dei secondi e del nostro bronzo e ovviamente siamo stati molto felici. Il Coastal Rowing ha un regolamento molto chiaro e noi abbiamo condotto una gara esemplare, senza alcuna penalità. Prima partecipazione per me ad un mondiale e una medaglia alla prima partecipazione é davvero una sensazione bellissima.
FG: “Come ci siamo allenati? Agli scorsi campionati siamo arrivati poco allenati e ne abbiamo pagato le conseguenze. Non volevamo ripetere quella spiacevole esperienza, così ci siamo allenati tanto e i risultati sono arrivati. Non ci siamo allenati tanto in barca perchè nel nostro circolo
non abbiamo un doppio Coastal, ma la nostra preparazione si è basata principalmente su remoergometro e pesi. Inoltre, essendo abituati a vogare sul mare, non abbiamo avuto mai bisogno di apprendere una tecnica precisa per il Coastal.
Per noi si tratta solo di passare ad una imbarcazione più pesante”.
RB: I nostri avversari erano molto ben preparati. Le altre nazioni hanno circoli in cui si
fa solo Coastal. In Italia invece é una disciplina che si affianca, senza sostituire la normale voga olimpica. La differenza di preparazione tra le nazioni si nota, ma ci siamo difesi bene anche in questa occasione”.