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La nuova sfida di Michele Petracci

venerdì 2 Luglio 2010

La nuova sfida di Michele Petracci

PIEDILUCO, 02 luglio 2010“Con loro ripercorro le mie gare, le mie presenze in nazionale nella categoria pesi leggeri, le mie partecipazioni a sei edizioni mondiali e le mie vittorie, quella nel mondiale Under 23, quella nel mondiale universitario e quelle nelle varie Coppe del Mondo” così Michele Petracci, qualche mese fa, raccontava a Claudia Franceschi i primissimi momenti della sua esperienza da allenatore.

Il primo anno della sua nuova sfida si conclude proprio in occasione del Festival dei Giovani di Piediluco, un’esperienza iniziata dopo lo stop all’attività di atleta a causa di problemi di cuore riscontrati poco prima dei Tricolori di Ravenna. “Mi diverto molto con gli Allievi ed i Cadetti, li seguo cinque giorni alla settimana e noto che stanno diventando molto bravi, costanti nell’applicarsi e nel mettere in pratica gli insegnamenti”.

La sua opinione sul Festival dei Giovani.  “A livello promozionale, il valore di questa manifestazione è molto elevato. Ci sono tantissimi ragazzi, mille colori in acqua e sulle tribune. E’ bello vederli sorridere e pensare al canottaggio solo come divertimento. Per l’agonismo ci sarà tempo”.

Michele sta aiutando il capo allenatore della Canottieri Luca Migliaccio. “Quest’anno, soprattutto negli appuntamenti regionali, abbiamo conquistato numerose medaglie. Al Festival ci sono sette ragazzi: Cavosi, Giambenedetti, Scholl, De Lucia, D’Arcangeli, Morelli e Orlandi. Mi aspetto anche qui buoni risultati”.

L’attività giovanile della Canottieri Roma è frutto di un’importante attività di rilancio. “Siamo andati nelle scuole per spiegare ai giovani cosa è il canottaggio, per ciò che mi riguarda ho voluto illustrare tutte le sensazioni dell’uscita in barca e del vivere in mezzo alla natura. Sono felice per l’impulso e l’investimento della Canottieri Roma nei giovani, siamo alla ricerca dei campioni del futuro”.

E del suo futuro Petracci cosa dice? “Spero nel 2011 di poter fare ancora l’allenatore ma anche di riprendere a gareggiare. Mi sento ancora atleta”.