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L’oro delle Lo Bue brilla nel buio siciliano

lunedì 27 Settembre 2010

L’oro delle Lo Bue brilla nel buio siciliano

CATANIA, 27 settembre 2010 – “Dedichiamo questa vittoria alla mamma Francesca e a Benedetto, il nostro allenatore”. Con la maglia bianca di campionesse d’Italia 2010, la coppa e l’oro al collo, Giorgia e Serena Lo Bue trattengono a fatica la felicità per quest’ennesimo successo, ottenuto nella categoria junior. “Si tratta di un record storico per la Sicilia”, dice il tecnico Benedetto Vitale, “perché nello stesso anno, hanno vinto due titoli italiani in due categorie diverse: la “Ragazzi” e la “Junior”. Anche stavolta, quella delle canottiere palermitane è stata una gara da manuale. Dopo una prima parte di regata più controllata, le atlete giallorosse si sono distese nella seconda parte imponendo il loro passo sulle più tenaci avversarie di quest’anno, Beatrice Arcangiolini e Sofia Ferrara, del Firenze, oltre che sulle terze, Marina Baselice e Giulia Parinelli, dei Vigili del Fuoco Billi. Alla fine, tra gli applausi del folto pubblico assiepato sulla tribuna d’arrivo, Giorgia e Serena hanno inflitto sette secondi alle fiorentine e undici alle terze.

Ma quello delle sorelline della Canottieri Palermo è l’unico alloro, splendido, della numerosa e deludente spedizione siciliana. Sui 36 equipaggi iscritti dalle 17 società partecipanti (Aetna, Augusta Siracusa, Cariddi, Cus Catania, Jonica, Roggero di Lauria, Marsala, CN Messina, Odysseus, Canottieri Palermo, Cn Paradiso, Cc Peloro, Poseidon, Telimar, Tennis Vela, Tisandros, Unione Siciliana), solo quattro armi hanno conquistato la finale: oltre alle Lo Bue, il doppio senior della Canottieri Jonica di Catania, composto da Stefano Lo Cicero Vaina e Giuseppe Grasso (sesto) il due senza pesi leggeri del Telimar, con Claudio Provenzano e Alessandro Di Liberti (sesto), e l’otto junior, sempre del club dell’Addaura, con a bordo Federico Venturerella, Marco Spektor, Vincenzo Dell’Oglio, Domenico Musacchia, Filippo Di Letto, Davide Cappelletti, Silvestre Gristina, Giovanni Lombardo e Vincenzo Messana (settimo). Per gli altri equipaggi, solo una comparsata conclusasi per tutti a recuperi, tranne che per il doppio junior del Lauria, con Edoardo Bonanno e Carlo Ruvolo, ottavo in semifinale.

Dati alla mano, quella mantovana è stata la spedizione siciliana meno competitiva degli ultimi anni, indice del preoccupante abbassamento del livello agonistico degli atleti junior, senior e pesi leggeri della nostra regione. Il ritiro di canottieri come Luca Moncada, Antonio Pizzurro, Dario Cerasola, e l’assenza dell’emergente Elio Xibilia, ha pesato come un macigno sul medagliere isolano e su un “ciclo” che sembra arrivato proprio alla fine. A fronte dell’assenza della Sicilia dal canottaggio che conta, dunque, resta accesa quella che ormai è una certezza, più che una speranza: il due senza delle Lo Bue (che l’anno prossimo probabilmente sarà diviso, visto che Giorgia diventerà junior mentre Serena affronterà il suo secondo anno da Ragazza). C’è anche l’ottimo Alessandro Di Liberti, autore di una stagione da incorniciare, che con l’ex compagno di doppio, Claudio Provenzano, si è lanciato nell’avventura del “due senza” “il cui futuro è tutto da vedere”, come sottolinea il tecnico del Telimar Marco Costantini. “I ragazzi hanno sbagliato l’approccio alla gara di oggi: troppa foga, palata corta e una velocità insufficiente hanno determinato un risultato su cui riflettere. Piuttosto, oltre a Di Liberti e Provenzano, nei miei progetti futuri ci sono anche gli atleti dell’otto junior, che oggi è arrivato settimo. Sei di loro sono ancora Ragazzi e la maggior parte ha imparato a vogare di punta solo due mesi fa. Per questo, sono molto soddisfatto”. Dunque largo ai giovanissimi? Sembra proprio di sì, visto che gli unici segnali positivi di questo 2010 sono venuti proprio dalla fascia di età 11-15 anni (eccezion fatta per Di Liberti).

Chi, invece, non vuole lasciare spazio alle nuove leve, sono i due senior della Jonica, Lo Cicero e Grasso, “autori di un’ottima prestazione, tra qualificazioni e finale. Più invecchiano, più diventano forti”, scherza il tecnico catanese Diego D’Arrigo. “Stefano ha 29 anni, Giuseppe 33, ma in due giorni hanno dimostrato di farsi valere con ottimi tempi e contro avversari di alto livello. Ieri hanno eliminato il Baldesio, più accreditato nell’accesso alla finale, e oggi, per oltre metà gara, hanno tenuto il contatto con i primi quattro. Il quinto non lo hanno superato per otto decimi di secondo”. “Per noi è stata una grande soddisfazione arrivare in una finale così difficile e disputarla in questo modo”, sottolinea il prodiere Giuseppe Grasso. “Entrambi lavoriamo dalla mattina alla sera, ci alleniamo per non più di due ore al giorno e, soprattutto, non voghiamo mai insieme. Stefano vive e si allena a Milano, mentre io sto a Catania. Insomma, remiamo in doppio solo per le gare”.

Nelle foto: le sorelle Giorgia e Serena Lo Bue; Stefano Lo Cicero Vaina e Giuseppe Grasso

Ufficio Stampa CR FIC Sicilia