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Rogge, YOG? Un grande laboratorio 

domenica 15 Agosto 2010

Rogge, YOG? Un grande laboratorio 

SINGAPORE, 15 agosto 2010 – E’ molto chiaro il presidente del CIO Jacques Rogge riferendosi al significato della prima edizione delle Olimpiadi giovanili.

”Vogliamo che i giovani imparino a conoscere i valori olimpici, faremo in modo che possano aggiungere alla competizione sportiva anche la cultura e l’educazione – spiega la massima autorità dello sport mondiale – I Giochi saranno un grande laboratorio dove i ragazzi non dovranno sentire la minima pressione”.

Magari in futuro i Giochi Olimpici della Gioventù potranno essere l’opportunità per sperimentare nuove discipline da inserire nel programma delle Olimpiadi ma per ora non è così: ”Per le prime edizioni questo non accadra’, ma in futuro sicuramente ci saranno degli eventi che poi potranno essere proposti ai Giochi. Ora vogliamo sperimentare -aggiunge- e vedere come andranno le cose”.

 A proposito dei nuovi format sportivi presentati a Singapore, come street basket, staffette in piscina e triathlon con squadre miste composte da uomini e donne, Rogge chiarisce: “Tutto questo è stato studiato per attrarre un pubblico più giovane e ispirare gli atleti in erba. Ma indipendentemente dai cambiamenti e dagli esperimenti, l’aspetto più importante, nonché l’elemento centrale dei Giochi Olimpici Giovanili sono naturalmente i giovani atleti”.

Sport e attività culturali-educative: in queste due settimane Singapore porterà nel mondo un forte messaggio. “Alle due settimane di gare, gli atleti prenderanno parte a un’ampia serie di attività culturali ed educative volte a dotarli delle capacità che consentano loro di fare scelte ragionate e intelligenti nella vita. Il programma si svolgerà per l’intera durata dei Giochi e si occuperà di numerosi argomenti, tra cui i vantaggi di condurre uno stile di vita salutare, i pericoli del doping, il valore dell’amicizia, della solidarietà e del fair play”.

Creare giovani ambasciatori dei valori del mondo sportivo: ecco un altro obiettivo targato YOG. “Ma soprattutto i Giochi Olimpici Giovanili e le attività culturali ed educative devono essere divertenti. Desideriamo incoraggiare i giovani a compiere tutti gli sforzi necessari per essere al loro meglio ma è anche importante che pratichino sport per amore dello stesso e continuino a divertirsi anche quando i sogni delle medaglie sono ormai un lontano ricordo. I Giochi Olimpici Giovanili daranno agli atleti una possibilità di gareggiare, imparare e condividere esperienze con altri giovani. La nostra grande speranza è che gli atleti faranno da ambasciatori e saranno attivi nelle loro comunità condividendo ciò che avranno imparato quando torneranno a casa da Singapore”.