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Racice: tutte le parole dei protagonisti

domenica 8 Agosto 2010

Racice: tutte le parole dei protagonisti

RACICE (CZE), 08 agosto 2010 – Il ‘quattro con’ azzurro non nasconde la propria soddisfazione per questa medaglia d’argento. Una gara soffertissima, un testa a testa infinito con l’Australia risolto a proprio favore per soli 34 centesimi.
“I favoriti erano gli svizzeri e, considerato quanto hanno espresso in tutto il Mondiale e in particolare in questa finale, il verdetto del campo di gara è giusta – attacca Massimiliano Rocchi (Canottieri Lazio)Noi abbiamo protetto bene la seconda posizione dagli attacchi australiani e così adesso io posso personalmente dedicate questa medaglia alla nostra Gaby Bascelli, affinché possa tornare presto protagonista, ad Erika Bello, alla mia famiglia e ai miei allenatori Luigi e Giovanni”.

“Gli svizzeri ci sono andati via subito, noi siamo stati bravi a non farci passare dagli australiani, a farli sfogare nel finale e poi a contrattaccarli. Dedico quest’argento a tutto il fantastico gruppo Italia con cui ho trascorso due mesi stupendi, alla mia famiglia e alle Fiamme Gialle” è il pensiero di Nikolas Tenaglia (Fiamme Gialle). “I miei genitori, I miei tecnici Spartaco Barbo e Stefano Gioia: questa medaglia l’ho vinta soprattutto per loro. La sfida con l’Australia? Chi ha più palle vince!” afferma il timoniere Pietro Tassan (Saturnia).

“E’ un emozione unica – grida Davide Tabacco (Moltrasio) Ringrazio papà Alberto, è merito suo se oggi posso festeggiare, e mia sorella Emanuela (in lacrime n.d.r.) per il supporto”.  “Agli amici, ai parenti, alla società: un forte abbraccio a tutti, grazie per aver tifato per me e avermi accompagnato verso questo indimenticabile Mondiale” dice invece Mauro Acerra (Lazio) che ha potuto contare anche sulla vicinanza dei supporter di Castellammare di Stabia (paese di nascita) in questa finale.

Passando al doppio femminile, ecco il commento di Giada Colombo (Tritium). “E’ stata una gara durissima, noi sul passo abbiamo rimontato bene le francesi ma nel finale c’è mancato qualcosa per riuscire a vincere il titolo mondiale. Questa medaglia la dedichiamo a Josy, a Massimo Casula e ai nostri allenatori societari Giuseppe Colombo e Fabio Poletti”. “Siamo comunque contente, noi partivamo con l’obiettivo di dare il massimo e non lasciare Racice tra i rimpianti. Così è stato, siamo felici per ciò che abbiamo costruito e poi realizzato insieme”  dice Elena Coletti (Lavoratori Terni).

Felicità per i ragazzi del quattro di coppia, tutti quanti alla prima medaglia mondiale e battuti solo da un’immensa Germania. “Puntavamo molto in alto, c’era la sensazione di poter ambire a qualcosa di più dell’argento che oggi abbiamo vinto – spiega Marco Calamaro (Canottieri Napoli) – Purtroppo abbiamo incassato troppo distacco nella prima parte, era durissima rimontare ma noi comunque siamo soddisfatti: è la prima medaglia mondiale per tutti e quattro, io e Marco Ferracci ci riproveremo anche l’anno prossimo”. “Una dedica a tutta l’Italia che ci ha tifato da casa e ha sempre creduto in noi” urla proprio il capovoga Marco Ferracci (Lavoratori Terni). “A tutta l’Isola d’Elba e ai 13 amici-genitori-parenti venuti qui per sostenermi: una dedica speciale per Leonardo Pettinari e Michele Melis, per ragioni diverse è grazie a loro se oggi sono qui per festeggiare”. E’ vero, due anni fa Leonardo scoprì questo ragazzone elbano alla Coppa Europa di gozzi (sedile fisso) di Bogliasco entrando in contatto con l’allenatore-dirigente Melis. Pragmatico Michele Manzoli (Baldesio). “Niente da dire, i tedeschi sono stati più forti: noi dovevamo guardarci anche dalla Nuova Zelanda, siamo riusciti a tenerla bene dietro. Un ringraziamento speciale alla mia famiglia e al mio tecnico Giancarlo Romagnoli”.

“Una gara tiratissima, una rimonta bellissima e siamo stati bravi a non scomporci nonostante ai 1500 fossimo quinti: questo Mondiale non lo dimenticherò mai, io ed Emanuele sicuramente eravamo già molto contenti per essere arrivati in finale ma oggi volevamo centrare la grande impresa. Ce l’abbiamo fatto, sfilando Romania e Grecia con tutte le nostre forze: per questa medaglia”. Edoardo Margheri (Baldesio) inquadra così il bronzo nel doppio: ha le lacrime agli occhi e l’abbraccio al tecnico societario Giancarlo Romagnoli parla già da solo. “Giorno dopo giorno, il nostro livello cresceva e in cuor nostro eravamo convinti di poter lottare per il podio: è un grandissimo risultato, ci abbiamo creduto fino alla fine e personalmente lo voglio dedicare alle Fiamme Gialle e alla mia famiglia” aggiunge Emanuele Ferraiuolo (Fiamme Gialle).

Delusione stampata sui volti dei ragazzi dell’otto. Puntavano a qualcosa di più rispetto alla medaglia di bronzo, posizione confermata a un anno di distanza da Brive La Gaillarde: allora prima Germania (5.43.62), seconda Gran Bretagna (5.44.65) e terza Italia (5.46.70). Quest’anno gara più veloce: Stati Uniti (5.37.08), Germania (5.37.73) e Italia (5.41.04). Nuovamente azzurri all’ultimo respiro: allora 12 centesimi sugli statunitensi, oggi 19 centesimi sulla Romania. “Prima di tutto, voglio dedicare questa medaglia di bronzo a Claudio Romagnoli e Lello Polzella per il grande lavoro svolto nella preparazione della nostra barca, ai miei fantastici compagni di squadra e al mio tecnico societario Carlo Babaglioni – dice Matteo Macario (Sebino)Sono felice per la mia prima medaglia mondiale, è chiaro che dopo la batteria ci aspettavamo qualcosa di più. Abbiamo avuto un problema tecnico in barca, il cox-box non funzionava e non sentivamo la voce del nostro timoniere Enrico D’Aniello”. “Seconda parte di gara condotta in porto tra mille difficoltà, io sono molto contento perché questo bronzo abbiamo rischiato di perderlo contro la Romania. Questa medaglia la dedico al mio tecnico Marco Massai” sono parole di Simone Angeloni (Tevere Remo). “E’ la mia seconda medaglia al Mondiale Junior ma stavolta sono dispiaciuto per questo bronzo perché, a mio avviso, non abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo fare in gara e per questo motivo non abbiamo vinto” dice Vincenzo Abbagnale (CN Stabia), seguito a Racice da papà Giuseppe, mamma Linda, la sorella Gaia e da Maurizio Zingone (allenatore CN Stabia).
Così parla Bernardo Nannini (Canottieri Firenze).  “Alla vigilia del Mondiale avrei probabilmente firmato per una medaglia di bronzo, ora c’è un po’ di amaro in bocca per ciò che poteva essere e non è stato. E’ importante, per me, dedicare questo bronzo al mio amico Giacomo che deve vincere una sfida sicuramente più grande della mia”.

 
Foto Detlev Seyb ©