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Racice: la parola a medico e fisioterapista

lunedì 2 Agosto 2010

Racice: la parola a medico e fisioterapista

RACICE, 02 agosto 2010 – In punta di piedi, ma indispensabili. Figure per cui i ragazzi provano quasi devozione o ammirazione, per loro sono dotati di poteri magici.
Dove è il dottore? Mi ha punto una vespa, devo farmi guarire” dice un vogatore nel corso di un afoso pomeriggio pre-mondiale.
Federico Egidi è al fianco della Nazionale Junior per il secondo anno consecutivo dopo aver lavorato con FIDS (danza sportiva) e FIH (hockey su prato). Anzi, terzo se consideriamo l’esperienza alla Coupe de la Jeunesse di Cork 2008.

Nel corso dei 52 giorni di raduno della squadra maschile, più volte ha l’opportunità di entrare a contatto con loro.
C’è rispetto e grande fiducia nei miei confronti da parte loro ma vedono in me anche una persona con cui confidarsi – spiega Egidi – Poi alcuni di loro, diciamo i più maturi, mi chiedono dei consigli su come comportarsi in certe situazioni in modo tale da capire quando occorre l’assistenza sanitaria del medico e del fisioterapista”.

Qualche sovraccarico, soprattutto a livello lombardi, ma a oggi sono pochi i giorni d’allenamento persi – afferma invece la fisioterapista Flavia CapaldiRecuperano bene e in fretta: a proposito degli infortuni, a volte questi ragazzi e queste ragazze vanno tenuti a bada altrimenti rischiano di soffocarti perché fanno ricorso a noi anche quando non ne sussiste il bisogno”. Da Brive La Gaillarde 2009 a Racice 2010, il dottor Egidi evidenzia una positività.

Noto che i più grandi stanno trasmettendo le loro esperienze in ambito sanitario ai nuovi arrivati: fisicamente sono anche meglio preparati di allora, probabilmente anche più reattivi”. “Io partecipo ai raduni della Nazionale dall’estate 2008, è il mio primo Mondiale e, da subito, voglio ringraziare i tecnici federali per il buon clima instauratosi – continua Flavia – Oltre al canottaggio, in questo periodo mi occupo anche delle terapie per la squadra di rugby di Roma”.

I consigli di Federico e Flavia per azzurri e atleti che si allenano nelle rispettive società.
Più streching: generalmente si fa bene prima dell’allenamento ma non si cura sufficientemente dopo. E poi più attenzione alle posture per chi già ha problemi a livello lombare”. Egidi riflette anche sull’alimentazione.
Noi mediamo sui tipi di alimenti e la qualità, ovvio che i carboidrati devono essere in quota maggiore rispetto agli altri elementi nutritivi. I ragazzi stanno comunque migliorando il loro rapporto con il cibo, comprendendo la necessità di non esagerare con la quantità alla vigilia di regate importanti”.