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Luca Parlato, Il canottaggio come scelta di cui mai pentirsi

sabato 24 Luglio 2010

Luca Parlato, Il canottaggio come scelta di cui mai pentirsi

BREST, 24 luglio 2010 – Quel bravissimo tecnico (ma anche professore di educazione fisica) ne ha “adescato” un altro. Si, nella sua scuola Antonio La Padula è andato a “pescare” Luca Parlato, vogatore di pochissime parole (contrariamente al cognome) ma di molti fatti. “Sino al 2007, sportivamente non avevo alcuna esperienza a parte un po’ di palestra: da quell’anno in avanti, ho iniziato a puntare la sveglia alle 5…”. Il resto lo immaginiamo, d’altra a Castellammare di Stabia si sa che l’appuntamento alle 6 al Circolo per il primo allenamento giornaliero è un dogma.

Ho esordito subito ai Tricolori, secondo nell’otto dietro il Posillipo. Poi subito il Mondiale nel 2008 nel quattro con Junior a Linz. Per tutti e cinque la prima vera gara internazionale, quinto posto finale al termine di un buon percorso. Un pizzico di delusione”. Delusione parzialmente cancellato dall’esito dei Tricolori di Varese. “Campione d’Italia in quella specialità e secondo nel quattro senza: ricordo la febbre di Mario Paonessa e io che salgo al volo, tanti errori nei primi 500 metri e poi un prodigioso recupero che porta me, Serpico, Schisano e Amarante a pochi decimi dalla Nettuno”.

E’ il 2009 l’anno più bello. “Molto soddisfacente, vincere il bronzo ai Mondiali di Brive nella specialità dell’otto (foto a lato) è stata un’emozione che ancora adesso, quando ci penso, mi viene la pelle d’oca. Siamo arrivati a una formazione quasi interamente napoletana dopo un raduno caratterizzato da vari esperimenti. Meglio di così non potevamo fare, abbiamo capito dalla batteria che una medaglia era assolutamente alla nostra portata. In premiazione una festa incredibile, più assordante di quella dei tedeschi che avevano vinto”.

L’ultima stagione sulla lunghezza d’onda della precedente. “Devo subito ringraziare Gioacchino Cascone, abbiamo vinto in ‘due con’ e gli allenamenti invernali insieme a lui mi sono serviti per migliorare tecnicamente. Poi la vittoria in quattro con, nuova avventura insieme a Liuzzi, Addabbo e Infimo. Terzi su tre ai Campionati nell’otto: può capitare…”.

Raduno premondiale meno stressante del precedente. “Dal punto di vista fisico, ho sofferto meno a Sabaudia perché nel frattempo stavo preparando l’esame di maturità in Elettronica e Telecomunicazioni. Però sono soddisfatto, in batteria l’otto ha dimostrato di saper lottare”.

Speciali ringraziamenti, Luca ci tiene. “Ad Antonio La Padula per avermi notato in classe e invitato a remare al CN Stabia, una scelta di cui mai mi pentirò”.