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Il poeta del singolo: Fabrizio Gabriele

mercoledì 12 Agosto 2009

Il poeta del singolo: Fabrizio Gabriele

ROMA, 12 agosto 2009 – Cinque rassegne iridate di fila nell’otto pesi leggeri e poi la voglia di cambiare alla ricerca di nuovi stimoli.
Fabrizio Gabriele, nato e cresciuto nel Posillipo e ora in forza alle Fiamme Oro, ha solo 24 anni ma è già al sesto Mondiale Assoluto: la prima esperienza a Banyoles con l’argento, seguito dagli ori di Gifu ed Eton, dal bronzo di Monaco e dal niente di Linz.
“Il mio singolo va bene rispetto a Lucerna, credo di essere migliorato perché ho preso più confidenza con la barca. Tale scelta è arrivata a una settimana dalla Coppa del Mondo quando ho perso una selezione interna per il quattro senza: avrei dovuto partecipare in otto ma ho chiesto di non essere provato perchéerche sarebbe stato il 6° anno consecutivo”.
Voglia di nuovi stimoli, voglia di misurarsi con sé stesso in una specialità difficile.
“Sono stato compreso in pieno sia dallo staff degli allenatori che dai ragazzi dell’otto: ne sono felice”.
Il raduno di Piediluco lo vive bene sentendo finalmente scorrere la barca dopo la non facile esperienza lucernese.
“Ho avuto la possibilità di lavorare serenamente. Un aneddoto: c’è stato un periodo dove tutti i vogatori di coppia più esperti mi davano consigli sulle misure da mettere a partire da Basalini e Bertini e mi hanno fatto cambiare un sacco di volte”.
Un rapporto sempre più stretto con il CT Giuseppe Polti.
“Prima che fosse incaricato come commissario tecnico dei pesi leggeri non lo conoscevo bene; in questi sei mesi mi ha dato molta fiducia e spero di poterlo ripagare adeguatamente”.
Desideri da esprimere per il quadriennio: tre, Fabrizio ne rivela soltanto uno.
“Un pensiero va sempre all’Olimpiade: avrò 27 anni a Londra 2012”.
E desiderio di ringraziamenti anche per tutti colore che gli hanno dato coraggio ed energia nell’affrontare una nuova avventura.
“Raffaele, Roberto e Martina. E poi voglio ringraziare enormemente Lorenzo Bertini,con cui è stato un piacere lavorare quest’anno: da lui ho imparato molto e spero di imparare ancora, mi dà sempre una mano e sto ancora cercando di mettere a punto la barca grazie ai suoi consigli”.
Una poesia per Poznan.
“Ho letto ultimamente ‘Itaca’ di Kavafis: parla di un viaggio, l’autore spiega che deve essere lungo il più possibile e tu incontrerai Lestrigoni , Ciclopi e la furia di Nettuno ma riuscirai a superarli perche la tua mente è proiettata a Itaca. Dovrai vivere tutte le esperienze e quando arriverai, a Itaca, questa potrà essere anche come non te la aspettavi, potrà essere deludente ma Itaca sarà ed è stata la meta che ti ha fatto fare quel viaggio e superare tutte le sfide.
Quindi dalla mia Itaca non mi aspetto niente perche il viaggio che ho fatto finora e’ stato grandioso”.