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Le giovani promesse delle Fiamme Gialle : “ per noi il canottaggio non è fatica ma soprattutto divertimento”

sabato 26 Settembre 2009

Le giovani promesse delle Fiamme Gialle : “ per noi il canottaggio non è fatica ma soprattutto divertimento”

SABAUDIA, 26 settembre 2009 – Una strategia semplice, ma efficace, quella usata dalle Fiamme Gialle per far crescere a livello atletico la squadra di giovani promesse: i ragazzi devono appassionarsi al canottaggio divertendosi e per far questo è necessario diversificare l’attività.
“ Il canottaggio ci sta insegnando che la vita va vissuta, fino in fondo” una motivazione, uno stimolo che ha fatto nascere e fa crescere, ogni giorno, la passione per l’attività remiera nelle giovani promesse delle Fiamme Gialle: Francesco Paglia, Roberto Calvanese, Emanuele Tranquilli, Luca Passarella, Fabio Possamai, Martina Paglialunga, Noemi Zaffanella, Jacopo Giulio, Alessia Zitpo, Lara Maule e Ludovica Boratto . Un gruppo affiatato, unito ed entusiasta, che ha scoperto l’amore per il remo grazie all’ottima iniziativa, messa in atto, in questo caso, da Michelangelo Crispi e Ciro Liquori, di portare il remoergometro nelle scuole. Gli allenamenti, le gare, le preparazioni sportive accompagnano lo sviluppo fisico e sportivo di questi atleti. Non solo: hanno anche l’occasione di conoscere ed apprendere la responsabilità, il rispetto per amici, compagni e, prima di tutto, per gli avversari. “ Per noi il canottaggio non è solo fatica, è principalmente divertimento. Noi, infatti, non siamo solo compagni di squadra, siamo amici che si frequentano anche fuori dall’ambito sportivo. Ciò è stato merito soprattutto dei nostri allenatori, che hanno saputo creare un clima sereno in cui la disciplina e la serietà sono importanti, in particolar modo negli allenamenti specifici come gli allunghi e le tirate, ma altrettanto importanti sono gli scherzi, i giochi e le battute.” A confermarlo è lo stesso allenatore Ciro Liquori “il divertimento è la prima cosa, perché solo in questo modo si crea l’entusiasmo per affrontare i sacrifici. Cerchiamo di non fare solo barca, ma anche di giocare a calcio, a pallavolo, di andare sulla spiaggia a correre. Il nostro obiettivo è diversificare l’attività, stimolando l’interesse degli atleti. Inoltre, per noi, è importante anche la carriera studentesca dei ragazzi, che seguiamo attentamente. Addirittura, quando ero io ad allenarmi, il mio allenatore andava a parlare con i professori. Adesso non arriviamo a questi livelli, piuttosto parliamo con i genitori.” . Quindi il motto delle Fiamme Gialle sembra essere: nella vita impegno, sforzo e serietà sono necessari, ma il tutto va accompagnato da una buona dose di passione ed amore per ciò che si sta facendo. Tale formula fino ad ora sta dando i suoi risultati e le sue medaglie. Dal canto loro, i ragazzi guardano al futuro e sembra proprio che il canottaggio ne costituirà una parentesi importante, come loro stessi affermano: “Sentirete parlare di noi e molto probabilmente ci rivedrete alle Olimpiadi del “2010”!”.

Claudia Franceschi

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